Roma e i Romani

August 2nd, 2003 by abietto

Essenziale ma illuminante guida alla città di Roma

Nell’antichità tutte le strade portavano a Roma. Questo significa che chiunque cercasse di andare da un’altra parte doveva andare contromano e andava sempre a finire che un centurione ti beccava e ti dava la multa, o che finivi a scontrarti con un carro di fieno, avevi torto, e dovevi pagare tu.

Nell’antichità si diceva “Roma Kaputt Mundi”: infatti i gli Antichi Romani (d’ora in poi A.R.) hanno conquistato mezzo mondo a suon di mazzate, massacrando un sacco di persone che se ne stavano lì per i cavoli loro.

Giulio Cesare è riuscito a conquistare la Gallia perché i Galli non riuscivano a pronunciare il nome del loro capo: “Vercingetorige”. Si sbagliavano di continuo e questo creava molta confusione sul campo di battaglia.

I romani sono strani. Dentro la città di Roma c’è un’altra città, la Città del Vaticano, che però non è una città, ma uno Stato vero e proprio dentro lo Stato Italiano. Quindi, la capitale d’Italia che è dentro lo Stato Italiano ha dentro una città che è un altro Stato. E poi c’è Cinecittà, che è una città del cinema dentro la città di Roma. Molto spesso a Cinecittà fanno film o telefilm sulla Città del Vaticano. Insomma, un bel casino: questo è uno dei motivi per cui molto spesso i romani hanno mal di testa.

Roma è circondata dal Grande Raccordo Anulare, il secondo monumento umano visibile a occhio nudo dalla superficie lunare dopo la Grande Muraglia Cinese. Un ricercatore ha dimostrato che se il GRA venisse stirato e messo dritto, da roma si potrebbe andare tranquillamente a Città del Capo in tangenziale.

I romani godono di una serie di legislazioni particolari per quanto riguarda il lavoro: l’orario standard va dalle 11:30 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 16:00, due o tre giorni alla settimana a scelta, tranne il venerdì, sabato, domenica e lunedì, da novembre ad aprile.

A Roma si paga “alla romana” (ognuno paga esattamente quello che ha consumato) perché gli amici romani sono molto fiscali e attenti ai dettagli. Stranamente, però, a Milano non si paga “alla milanese”, a Firenze non si paga “alla fiorentina” e a Napoli non si paga proprio. Alcuni sostengono che in realtà la frase “pagare alla romana” deriva da un’osteria di Trastevere in cui la “Sora Pina” era solita picchiare preventivamente con il bastone della scopa tutti i turisti che entravano nel locale per convincerli a pagare il conto con solerzia, da cui “Meglio pagare la cena alla romana”.

A Roma c’è il Colosseo che nell’antichità si riempiva pure d’acqua e ci facevano le battaglie navali. L’Imperatore e il suo nemico si mettevano ai lati opposti del Colosseo e poi dicevano “A4″ oppure “B7″ a uno schiavo che riferiva a un altro schiavo che riferiva a un altro schiavo, fino ad arrivare a dirlo all’avversario. Il problema è che l’Imperatore per legge doveva sempre vincere e che gli schiavi facendo il “telefono senza fili” si sbagliavano di continuo, quindi a volte l’Imperatore perdeva per sbaglio e il suo avversario veniva gettato in acqua e divorato dai leoni di mare.

A Roma c’è il lungotevere che scorre lento lento, le stelle brillarelle, la maestà del cupolone, i giovinotti fatti coR pennello, l’EUR, quartiere rinomato per comparire sempre nelle parole crociate come “Quartiere di Roma: 3 lettere”, i pariolini che se la tirano peggio dei milanesi, i borgatari che fanno casino e dicono “ahò”, le romane che se le fermi per strada e dici “A’ fata!” non si offendono, e un Ministero apposta per le “Offese Creative” come “Ti prendo a sberle a due a due finché non diventano dispari” o “Te strappo gli occhi e me ce rilasso”.

Le donne romane invidiano le milanesi perché non hanno ancora raggiunto la tecnologia necessaria per tirarsela come si deve, però si stanno attrezzando.

A Roma la gente è più calda perché c’è più sole. Recenti studi medici dimostrano che la temperatura media interna non si aggira sui 37° come per un normale milanese, ma è attorno ai 40°. Quando un romano ha la febbre i suoi familiari gli mettono delle uova sulla pancia per rinfrescarlo e, contemporaneamente, per friggerle e fare colazione. Quando un romano va in ipotermia deve trasferirsi a Milano per trovare lavoro.

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