I Buoni-Sconto Personalizzati

February 6th, 2004 by Pablo

Le meraviglie del marketing moderno

Questa sera, come al solito sono andato a fare la spesa al supermercato sotto casa. Non che la cosa in sè sia degna di nota, ma per una volta, sono arrivato proprio a tre minuti dalla chiusura con poche cose da comprare, le solite derrate di sopravvivenza per il weekend: chipster, 4 jumps in the pot, pizza surgelata, due bottiglie di vino, cioccolata e krisprolls o come cazzo si chiamano, che mi fanno bene e mi fanno sentire meno maiale. Ah, certo, il caffè… se lo dimentico è un casino.

Il supermercato alla chiusura del sabato è un’esperienza a cui bisogna essere preparati prima di affrontarla: orde di troll famelici vi hanno scorrazzato liberamente tutto il giorno, e gli scaffali sono ridotti alla disperazione. C’è di buono che non c’è un cazzo di nessuno, e col tuo bravo cestino puoi comprare tutto (quello che rimane) in poco più di due minuti. Arrivo alla cassa e mi stupisco di non trovare la coda che arriva fino a metà della corsia corrispondente, e, anzi, se non fosse per i due elefanti – credo di sesso femminile – davanti a me che devono essere rimaste incastrate dalle quattro di pomeriggio in mezzo alla corsia dei detersivi, sarei il primo della fila.
Ma la vita è infame e le due zocchile pare che si stiano preparando per un conflitto termonucleare, e sarà che mi si scongelano i quattro salti in padella, ma ci mettono una vita con tutta quella cazzo di roba. Pace, aspetto e prima o poi se ne andranno.

Però un po’ mi è venuta voglia di dirgli che i 30 kinder pinguì del cazzo che hanno preso magari non gli fanno tanto bene, e che due panetti di burro mi parevano troppi persino per sodomizzarci un pollaio intero, ma ho fretta, e se mi metto a litigare con le anoressiche mi si scioglie il pollo alla diavola.

Arriva il mio turno, la solita cassiera del cazzo mi guarda semisorridendo come per dire: “mamma in vacanza?”, e io ricambio con uno sguardo del tipo: “la mia sì, la tua fa gli straordinari coi camionisti”. Eccheccazzo.

“Ha la tessera signore?”.

Ma sei pazza brutta troia? Non vedi che cazzo di spesa ho fatto? Già con la scusa dei punti ci affibbiate un sacco di monnezza tipo il lavapiedi elettrico, come se un cristiano non ne avesse già almeno uno in casa; in più spiate la nostra spesa associando gli acquisti alle tessere per conoscere le nostre abitudini e usarle per vendere di più, per lo meno finchè non sarete in grado di fornirci le abitudini stesse – così, per far prima. Con la Legge Gasparri, poi, i provider internet loggano per 5 anni l’elenco dei siti porno che visito, se poi ne creano un profilo psigologico vorrei conoscerne i risultati… sono piuttosto curioso.
Insomma, se dovevo far sapere a tutti che sono un drogato del cazzo che si compra le schifezze da robboso, allora entravo direttamente con una tromba in bocca.

“No, mi spiace signorina, non ce l’ho”.
“Ah”.

E continua a far passare la mia roba.
Faccio per pagare, ma nel frattempo il pachiderma di prima ha intasato la vasca d’uscita della cassa che pare sia scoppiato un padiglione dell’ortomercato. Sacro, spergiuro tra me e me, e comincio a mettere via la mia roba mentre la cassiera mi fa firmare la ricevuta della carta di credito. Ottimo, così anche la Visa adesso sa dove faccio la spesa e a che ora. Firmo, e la tipa mi porge un pezzettino di carta bianco e verde che esce dalla cassa insieme allo scontrino. Sopra si legge: “1,00 Euro di sconto su 1 conf a scelta della gamma BARILLA PRIMI PRONTI SURGELATI”.

Un secondo di smarrimento e poi penso: ‘Fico, il buono sconto personalizzato. Questa sì che è efficienza del marketing. Il computer nel registratore di cassa verifica nel database in store delle aziende convenzionate se una di esse ha in linea un prodotto uguale o simile a quello che hai appena comprato, così se da una parte ti tirano dalla loro per la prossima volta, dall’altra sanno quanti buoni hanno stampato, a chi li hanno dati, e soprattuto quanti ne sono tornati indietro, promuovendosi su un target talmente mirato che vanno praticamente sempre a colpo sicuro. Chi ha inventato ’sta roba è ora ricco e felice, e noi lo prendiamo nel culo anche dai buoni sconto. E magari ne siamo pure contenti.’

Un secondo ancora ed ecco la cassa che sputa un’altro biglietto con su: “1,50€ di sconto su 1kg di caffè Lavazza Qualità Rossa”.
Figli di puttana, persino la cassa s’è accorta che sono un drogato del cazzo.

“Scusi signorina…”
“Si?”
“Ma se compravo dei preservativi e non avete aziende convenzionate, non è che per associazione al prodotto più simile me ne tornavo a casa con un cazzo nel culo, vero? Grazie e arrivederci”.

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