Si no perchè allora

April 18th, 2008 by ReddKaa

Perchè si, sai, allora L’abietto ha un blogs e se lo fa nuovo, con tipo le robe di wordpress figo ultima versione stescion uègon che ti mette le foto di donne nude da solo, e vede con un plaghìn se le tette delle tipe son vere o fatte col fotosciòp, che poi quelle le tiene, tanto è tutto silicone e il silicone ai compiùter ci piace. Allora l’abietto si fa il blogs nuovo perchè l’internets è bello e fa figo dire ci ho un blogs e sono un bloggser. Si, che però l’abietto una volta ci aveva un E/N, non un blogs, e un E/N non so cos’è ma mi sa di AC/DC che fan autogrill però mi ci piacciono cuando sono al Mulligan. Come, quando son al Mulligan? Eh, ma ogni tanto ci vengo a Milano. A milano ci vengo a fare le robe di raps, perchè io son un artista raps (macchè), però a milano ci sono altri raps e vince Milano. Che poi sonosco Fish (cuello vero, non il ciccio anglo che canta male, si è inutile che guardi male eh) e Fabri Fibra e son simpa. L’Abietto meno. Difatti rappa di merda.
Allora in cuesti giorni io son a Udine (la città più bella del mondo, se il mondo fosse Udine) al Far East Film Festival. Che è figòn. Per dieci giorni Udine (la città più cinese del mondo, se si esclude le altre) è piena di cinesi e giappi e filippi e diosacosa. Però son simpa, la lega è contenta, paga da bere, solo un giro però, son foresti, non si esagera, non è bel, poi si abitueno.
Io ci ò dato una mano a fare il bùching. Si che non è una roba brutta di porni. Che poi, brutta.
Hm. Dicievo. Ci ò portato un pò di musici, alcuni si, altri ci an detto nò e mi è dispiaciuto. Però ci son riuscito a portar come diggei AUIBBI’, che i saponi scrivono Howie B. Ci ha prodotto gli Udue, ci a prodotto Biorchk e altri famosoni. Mica come te. E tanto pure l’Abietto che ne sa tanta e sempre e io e io e pippippì e pippippì verrà nella Udine più famosa del mondo cuest’estate che ci viene anche Pòl Saimon in data unica italiana di Udine. Che se ci guardi le foto ultime sembra vecchissimo invece è vero. Cazzo se è ansiano.

Bene. Vado a divertirmi nella notte della città più Udine del mondo.
Che bene.

*SIGH*

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Stephen King, Charlton Heston e GTA

April 7th, 2008 by abietto

Ieri Pier Online (mi raccomando, con lo spazio, che sennò s’incazza), ha scritto un post commemorativo in occasione della morte di Charlton Eston, e ha ricordato come egli sia stato importante dal punto di vista artistico nella creazione di autentiche icone del cinema americano, ma anche un pacifista contestatore anti-Vietnam, un sostenitore delle associazioni dei diritti civili e il presidente della NRA (la “National Rifle Association”, un’importantissima associazione americana che costituisce la punta dell’iceberg della lobby americana di produzione e distribuzione di armi da fuoco). Il mio esimio collega e co-poster ha dichiarato che l’intervista fatta da Michael Moore a Heston nel film “Bowling for Columbine” è stata un colpo basso, un vigliacco attentato al già provato equilibrio mentale dell’attore, affetto da Alzheimer e demenza senile. Ho risposto con un commento sul suo sito, ma dopo aver letto altri interventi interessanti su Internet mi sono convinto che l’argomento meritasse un post a sè e qualche parola in più. In America, come molti sanno, procurarsi delle armi da fuoco e delle munizioni non è molto difficile (le legislazioni variano, naturalmente, da Stato a Stato). Questo significa che nella stragrande maggioranza delle case americane c’è almeno un fucile da caccia o un revolver per “difesa personale”. Moore pensa che tutto ciò non serva affatto a difendersi o a esercitare le proprie libertà costituzionali, ma che sia un’abile manovra mediatica e commerciale da parte delle grandi multinazionali produttrici di armi da fuoco per creare un indotto elevatissimo, aumentando il proprio giro d’affari e il proprio fatturato a dismisura. Egli afferma che le associazioni come la NRA e le suddette multinazionali non si occupino affatto delle conseguenze di questa vendita indiscriminata di pistole, fucili e armi automatiche, e protesta contro il fatto che un teen-ager possa tranquillamente entrare in un Wal-Mart, in molti Stati, ed uscire con una Glock e un caricatore pieno. Contro la NRA ci sono naturalmente molte iniziative e proteste, e se anche Moore ha ecceduto in cattivo gusto durante la sua intervista a Heston, lo ha fatto per uno scopo che riteneva più importante, e cioè denunciare il fatto che (ad esempio) il presidente di tale associazione, che difendeva gli interessi della stessa e faceva pubblicità ai suoi scopi, anche come figura mediatica di monumentale importanza, era un vecchio rincoglionito, probabilmente a sua volta strumentalizzato o comunque non nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. In questo non è stato probabilmente né il primo né il più originale a scagliarsi contro questa politica permissivista americana, ma certamente è stato uno di quelli maggiormente criticati e più in vista negli ultimi anni. Ma attenzione: ci troviamo anche nella stessa società dove i Cristiani integralisti vogliono insegnare la “teoria” del creazionismo nelle scuole pubbliche e private durante l’ora di Scienze, nella società in cui tali associazioni religiose influenzano pesantemente il voto di migliaia di persone e fanno da agenti moralizzanti contro ogni forma di violenza, a loro parere, eccessiva o indebita. Lo stesso Paese in cui le associazioni di genitori e di consumatori, nonché molti politici che vogliono mantenere il cadreghino e rafforzare le proprie basi elettorali, si lanciano in crociate demagogiche prive di qualsiasi senso logico che fanno presa sull’ignoranza, sulla superficialità e sulle paure dell’americano medio. Nello stesso Paese in cui un malato di Alzheimer per anni fa pubblicità a una multinazionale della morte, affermando di essere coerente e di difendere le libertà costituzionali dei cittadini americani, ci sono disegni di legge per vietare la vendita e il noleggio di videogiochi come GTA San Andreas o Resident Evil ai minori di diciotto anni. Un Paese in cui un sedicenne, di conseguenza, non può assolutamente sparare agli zombie con un’arma giocattolo di plastica davanti alla TV, ma può acquistare un’arma di metallo reale con proiettili reali al supermercato. Questo paradossale e assurdo divario ha recentemente spinto anche lo scrittore di Bangor Stephen King, che più volte è stato attaccato in prima persona come “corruttore di menti giovani”, a scrivere un commento sul noto portale giornalistico americano EW.com. Ne riporto soltanto uno stralcio, cercando di rendere il senso in una rapida traduzione:

“Quello che mi fa davvero diventare matto è quanto i politici siano inclini a usare la cultura popolare (non solo i videogiochi ma anche la TV, i film e persino libri come quelli di Harry Potter) per i loro fini. È facile, per loro, probabilmente anche divertente, perché sono argomenti che scatenano sempre molto clamore. Inoltre, questo permette ai legislatori di, per così dire, ignorare gli elefanti in salotto. Il Primo Elefante è il sempre crescente gap tra i ricchi e i poveri in questa Nazione. Il Secondo Elefante è l’amore quasi patologico dell’America nei confronti delle armi da fuoco. È stato fin troppo facile per i critici affermare che Cho Seng-Hui era un fan di Counter Strike (cosa non vera, tra l’altro). – Cho Seng-Hui è un ragazzo responsabile di una strage. Purtroppo i legislatori non sono stati altrettanto inclini a sottolineare che il ragazzo non ha avuto alcun problema a ottenere una pistola semiautomatica 9mm. Cho ha usato l’arma in un attacco che come risultato ha avuto ben 32 morti. Se avesse avuto a disposizione soltanto una pistola di plastica di un videogioco, non avrebbe potuto nemmeno uccidere se stesso. Caso chiuso.”

Le contraddizioni nella nostra società sono molte, e in America sono ancora più accentuate poiché, per così dire, è il “Centro dell’Impero”, la nostra Coruscant locale. E, talvolta, la frustrazione fa fare cose eccessive e spettacolari. Ma continuo a pensare che Moore non avesse tutti i torti.

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La piccola bottega dei piaceri perduti

April 4th, 2008 by Viviolas

Esiste un mondo nascosto, simile al nostro ma più piccolo, concentrato, filtrato da tutto il flusso “mainstream” di stimoli che ruotano attorno alla nostra vita, che predilige la qualità e l’essenza alla quantità spesso indifferente delle cose.
È quel mondo che viene sempre definito “di nicchia”, un substrato molto più attivo e prolifico di quanto non si creda, nel quale però, forse perchè è un terreno difficile, forse chissà… mette piede solo una piccola percentuale di persone, ma ognuno può trovare, se la cerca, la sua minuscola succosa nicchia nascosta che lo aspetta.

Esiste un luogo, a Milano, che per gli amanti del progressive-rock rappresenta un vero e proprio Eldorado, ed è in tutto e per tutto espressione di quel mondo nascosto che conserva il prodotto della creatività di tanti artisti sconosciuti, e lo offre a chi ha occhi per vedere. O in questo caso orecchie per ascoltare.

Si tratta di un negozietto imboscato in Via Aosta dal nome già di per sè eloquente: Prog-Art.
Scoperto quasi per caso dal nostro scaltrissimo Abietto (che una volta chiarito di cosa si stesse trattando mi ha chiamato immediatamente intimandomi perentorio di “mettermi in macchina – correre giù più svelto possibile – ricordarmi di prendere del contante… TANTO contante”), si presenta in modo totalmente diverso da come chiunque di noi immagina un normale “negozio di dischi”.
Forse perchè normale non è…

Vetrine completamente coperte di manifesti di concerti, copertine di vecchi vinili spesso storici (notavo il mitico Yesterdays in condizioni decisamente “datate”…), poster…
Da fuori pare quasi un locale chiuso, abbandonato, coi vetri ingialliti ed una luce che si intravede a stento provenire dall’interno.
Si suona un citofono e di lì a poco ti viene aperta la porta da uno dei proprietari, che ti conduce alla scala che porta al piano superiore, percorrendo uno stretto passaggio attraverso “cose” di ogni genere accatastate un po’ ovunque.
Pezzi di mobili, vecchi giradischi, scatole con vinili di chissà quale provenienza, custodie dvd, riviste ingiallite… *cose*.
Al piano di sopra è l’APOTEOSI.
Par di stare in camera del compagno di classe invasato via con la musica.
L’ambiente è piccolo – di nicchia! – c’è una scrivania in fondo, coperta di cd ed altre *cose* sparse… su un lato la scaffalatura che ospita degli artigianalissimi cassetti di cartone contenenti i cd, ordinati in ordine alfabetico; sull’altro ancora scatole e dischi e/o cd nei quali non ho davvero avuto il coraggio di guardare, per non impazzire…

Curiosare in quel locale, in quell’ambiente così atipico, è un’esperienza UNICA.
Da una parte il fatto che dopo tanto tempo torno a sentirmi un vero ignorante del genere che preferisco, confrontandomi con la conoscenza vastissima dei proprietari di quel negozio, che esattamente come farebbe l’amico di cui sopra ti consigliano gruppi, album, sottogeneri dei più disparati, principalmente per il puro piacere di parlare di qualcosa che li appassiona e di poterlo condividere con qualcun’altro. Quasi che quel cd te lo dovessero prestare e non vendere.
Dall’altra parte quel gusto, che ormai ritenevo definitivamente perduto, di quando andavi nel tuo negozio di fiducia ad ascoltare le ultime novità uscite… su vinile. E dietro al banco il proprietario – che nel mio caso si chiamava Matteo – che con appassionata cura poneva la puntina sul disco e alzava fieramente il volume dell’impianto, descrivendo nel frattempo le peculiarità del gruppo di turno, dell’album di turno, corredate con relativo succoso gossip a tema.
Basta dar loro un indirizzo sul filone stilistico preferito ed in men che non si dica fanno comparire cd di gruppi totalmente sconosciuti, dalle più varie origini del mondo, che ti vengono sottoposti con dovizia di particolari fin’anche superiore al necessario.
C’è da impazzirci, a pensarci bene.
Io ho avuto un lungo momento di squilibrio, dove non sapevo più da che parte girarmi di fronte a quello scaffale coi cassetti di cartone.
Ho visto nomi di gruppi di cui avevo solo sentito parlare o letto per sbaglio da qualche parte che non ricordo, per non parlare degli infiniti altri che… chissà!

Beh, insomma… tutto questo per dire che in un piccolo angolino di Milano, in un luogo assolutamente insospettabile, esiste la “porta” per una di quelle nicchie dell’Underground, e varcarla per un progger può riservare eccezionali piaceri perduti.

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Salviamo Rock FM

April 4th, 2008 by abietto

A parte qualche rara eccezione, al giorno d’oggi le radio sono semplicemente vetrine delle major, canali di vendita delle ultime novità su CD, possibilmente mainstream, quelle cose che i produttori pensano che il pubblico voglia (e in genere, ahimé, ci azzeccano pure), senza discussioni e senza dubbi. Una delle rare eccezioni di cui parlavo è Rock FM, una radio in cui si parla di qualsiasi sotto-genere rock dalle origini ai giorni nostri, entrando in dettaglio e facendo ascoltare ogni brano in maniera integrale e senza interruzioni, remix, “radio edit”, tagli o accorciamenti, né inutili e irritanti commenti. Una radio preziosa e adatta a chi non ascolta solo ciò che passa nelle altre emittenti, una radio preziosa per chi ama la musica nella sua interezza, una radio preziosa perché fa cultura e informa in modo divertente e attento ai diversi gusti, alle sensibilità e ai generi. Ora questa radio sta per chiudere. Non conosco ogni dettaglio del perché si sia arrivati a una simile decisione, ma certamente sarebbe una perdita per il panorama radiofonico italiano. Quindi, signori, vi prego di cliccare su questo link e di firmare la petizione. Spesso sento gente lamentarsi per quanto sia uniformato e noioso il panorama musicale, sia italiano che internazionale, e di quante persone abbiano il talento per fare musica diversa ma non possano avere i giusti sbocchi per farsi conoscere e per campare con la propria arte. Smettiamola di lamentarci e facciamo qualcosa di concreto. Salviamo la musica.

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Macchebbella stagione!

April 3rd, 2008 by Viviolas

ASN rifiorisce dopo il lungo inverno, nella sua nuova veste in 4.0 (e complimenti al buon Abietto, che ha operato l’ennesimo re-styling del suo sitarello), e non poteva che farlo in Primavera, stagione che tutti pensano gioiosa, solare, allegra, ma che per me è la peggiore dell’anno.
Ho fatto rapida mente locale e alla fine ho stilato un rapido elenco dei pro di chi la sostiene e dei contro secondo me offerti da questa apparentemente simpatica stagione, che dovrebbe dare esaustivo esempio dei motivi per cui la ritengo un vero supplizio.
Valutate poi voi se cambiare idea o meno…

PRO: La Natura rifiorisce, gli alberi si rinverdiscono,
CONTRO: Sì, rifiorisce, appunto… e c’hai la casa piena di quei robi bianchi dei pioppi che non bastava già la polvere a rompere i coglioni facendo i “mini-covoni” negli angoli, no! Anche “i pioppi”, come li chiamano qui…
Ci sono giorni in cui se giri in bicicletta rischi di mangiartene anche tre o quattro senza quasi vederli.

PRO: E il profumino è quello dell’arietta fresca primaverile
CONTRO: Veicolo ideale per gli stami dei fiori e delle piante che garantiscono allergie, irritazioni, starnuti a raffica…
Poi senza contare che la brughiera di Malpensa è uno dei due posti al mondo dove l’ambrosia ha attecchito in modo eccellente e cresce rigogliosa, garantendo giornate tormentate a più della metà della popolazione locale (nella quale pare che a qualche mese a questa parte sia finito anche io…)

PRO: Il sole scalda di più e si sta meglio.
CONTRO: Certo, e sta a mezz’altezza, così almeno il 50% del tempo in cui sei in giro in macchina ce lo hai lì, bello dritto che ti si infila negli occhi, non vedi un cazzo ed esci dagli incroci con la stessa sensazione che avresti nell’attraversare sulle strisce bendato all’ora di punta. Poi per vedere qualcosa alzi la mano, tipo saluto romano, e mentre tu continui a non vedere un cazzo, gli altri pensano che li saluti o, i più sofisticati, che sei un promoter per la campagna elettorale di qualche nostalgico del ventennio…

PRO: La temperatura è tiepidina, più piacevole.
CONTRO: Esatto. Una figata. Peccato che per chi come me non sente particolamnete il freddo spuntano subito le maniche corte, ed il successivo maledetto raffreddore o, con certezza quasi matematica, il colpo di freddo che ti costringe sul cesso ad orari random durante tutto l’arco delle 24 ore…
Coprirsi per evitarlo equivale a sudare. E nel momento in cui ti levi qualcosa… sei da capo.

PRO: Anche la vita si risveglia. Gli animali escono dal letargo, tutto si rianima!
CONTRO: Ho la casa piena di lucertole, puttanaeva. Tra quelle che mi recupera il gatto, che ti consegna fieramente come trofeo di caccia, e quelle che entrano chissà il perchè, questa settimana sono a quota 9. Tre delle quali cadaveri. Una con una promettente opzione per diventarlo, visto che le ho dato una mano a farle esplodere l’intestino pestandola inavvertitamente mentre si nascondeva – la furba – sotto al tappeto in cucina…

PRO: Si possono fare le gite, a passeggiare in montagna, fare i pic-nic…
CONTRO: Si scioglie la neve!! Non si può più sciare!! Non esiste gita in montagna che possa equivalere alle curve in neve fresca e polverosa in una giornata invernale.
E poi vuoi mettere la fatica contro il piacere dello scivolare comodi? E il pic-nic contro i pizzoccheri e la polenta concia al rifugio?
Tzè!

PRO: Eh ma dai, viene a far caldo… la bella stagione!
CONTRO: Appunto! Qualcuno ha preso nota delle temperature medie delle scorse stagioni estive? Roba da fuggire in Islanda…

PRO: C’è l’ora legale. C’è più luce!
CONTRO: Figata! Forse l’unico motivo vero per assecondare questa stagione. C’è più luce la sera, così puoi mangiare sul balcone, respirando con più abbondanza le polveri sottili ed i gas inquinanti del vicino aereoporto… c’è più scuro al mattino, così al risveglio non hai quell’impatto fortissimo della luce del sole già sorto, e puoi lasciarti andare al pensiero del letto che si sta rapidamente raffreddando mentre tu ti prepari per andare di corsa al lavoro… la sera puoi intrattenerti più a lungo in garage a riporre gli sci, mentre rivolgi un pensiero nostalgico alle curve che hai fatto nel mesi precedenti (che non sono mai abbastanza) dando la cera alle solette…
Non ho mai capito perchè non la lasciano per tutto l’anno.

PRO: Le ragazze si vestono in modo più succinto, è un bel vedere!
CONTRO: Ecco questa forse è la peggiore di tutte. È un supplizio!! La Primavera è anche il risveglio di certi istinti “primordiali”, e i “pruriti lì”, che già per natura anche in Inverno non è che ti lascino tanto in pace, in questa stagione diventano decisamente *presenti*. Ed è una vera tortura.
Ovunque ti giri hai sufficienti stimoli per flagellarti il sistema ormonale a colpi di “vorrei – SLURP! – ma – SLURP! – non – SLURP! – posso – SLURP!”.
L’occhio furtivo osserva tutto e tuttE in modalità radiografica. La saliva di azzera. Il battito sale… e stringi forte i denti.
Un cilicio potrebbe costituire una valida alternativa, sicuramente meno invasiva.

Eh sì, la Primavera è proprio una bella stagione!

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Progressivamente italiani

April 1st, 2008 by abietto

I Fiaba sono un gruppo di prog-rock italiano di origini sicule (ma con componenti di varia provenienza) che, come dice il nome della band, è particolarmente concentrato su quel filone fantasy-fiabesco tipico di una certa scena anni settanta nel nostro Paese, anche se le loro sonorità sono moderne e aggiornate e la voce del cantante, quasi caricaturale e lirica, contribuisce a creare un’atmosfera unica e subito identificabile. Un grande gruppo con diversi CD alle spalle, molta esperienza, una grande presenza scenica e molto “groove”. Chissà mai che un giorno non potremo “incrociare le chitarre” su un palco… =)
Intanto, godetevi “Hanno Ammazzato il Drago”. E buona visione.

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Abietti si Nasce, versione 4.0

April 1st, 2008 by abietto

Salve a tutti! Inauguro ufficialmente la versione 4.0 di Abietti si Nasce. Nelle news qui sotto potete (se non l’avete già fatto) seguire il processo di traduzione del sito dal precedente CMS (il glorioso Newspro) all’attuale (WordPress 2.5). Sono riuscito a integrare tutte le sezioni, tutti gli articoli, le recensioni e i racconti, nonché il vecchio archivio di news, insieme al nuovo archivio che verrà creato da WP, e a creare una serie di pagine, a mio parere, razionali, nelle quali vengono organizzati tutti i contenuti, partendo da quei semplici e pochi pulsanti lì in alto, sotto il banner grafico. Pian piano implementerò una serie di altre “feature” che renderanno il sito, spero, sempre più interessante e ricco. Per ora il forum è offline, ma presto vedrò di integrare anche quello con la nuova installazione di WP (sempre che ce ne sia bisogno). Ancora grazie a tutti quelli che mi hanno dato una mano. Il primo aprile 2008 sarà la data ufficiale di passaggio del sito (ed è un bel pesce per chi non veniva da queste parti da un po’). Se volete registrarvi e contribuire con i vostri contenuti, fatemelo sapere. E buona lettura.

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