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Statistiche

October 10th, 2008 by abietto

Alcuni dati su cui riflettere. Molto spesso i “teisti” criticano l’atteggiamento agnostico o ateo dicendo che senza una guida morale “superiore” non si può far altro che scivolare nell’amoralità, nel relativismo opportunistico e nichilista. In poche parole: se non segui la morale sacra della Bibbia, non hai morale. Se non hai un punto di riferimento fermo e inamovibile, puoi sentirti in diritto di fare tutto ciò che ti passa per la testa, poiché non c’è alcun valore assoluto di bene e di male. Se ciò fosse vero, allora gli atei dovrebbero essere più inclini dei teisti a commettere crimini di vario tipo. Sfortunatamente per i fedeli, è vero il contrario. A parte che è sotto gli occhi di tutti che nessuno abbia mai pilotato un aereo dentro un grattacielo in nome dell’ateismo, né che nessuno abbia mai scatenato una guerra sacra in nome della non-esistenza di Dio, né è mai capitata in cronaca alcuna notizia riguardante un ateo “fondamentalista” o “integralista” che si fa saltare in aria come kamikaze portando con se dei credenti, a giudicare dai più recenti sondaggi condotti negli Stati Uniti, la verità è molto meno ovvia di quanto si potrebbe pensare.

Tutti i dati sono stati raccolti negli ultimi sei anni, e dicono che (almeno dichiaratamente) negli USA il 14,12% della popolazione si dice atea, agnostica, non credente, non religiosa, umanista o altre variazioni sul tema. All’interno delle carceri americane, però, soltanto lo 0,3% degli “ospiti” non ha una fede religiosa di qualche genere, lo 0,33% dei condannati a morte si dichiara ateo (e gli stessi dati, più o meno, valgono per il Canada, dove soltanto lo 0,1% della popolazione carceraria è atea). Vi lascio fare i vostri semplici calcoli proporzionali.

Come se tutto ciò non bastasse, tutti gli studi fatti nel corso degli ultimi vent’anni mostrano una chiara correlazione diretta tra educazione e abbandono della “fede”. Cioè, tanto più una persona va avanti negli studi, tanto più si alza la possibilità che non abbia alcuna fede religiosa o credenza sovrannaturale di sorta. Per intenderci, se la popolazione generale degli USA dichiara di essere atea al 14 percento circa, nell’Accademia Nazionale delle Scienze la percentuale di atei/agnostici sale al 93%.
Film come “Contact” ci fanno credere che più del 90% della popolazione terrestre creda in qualche forma di essere superiore, di demiurgo o di divinità, ma questo non è semplicemente vero. Carl Sagan era ateo e forse ha voluto esagerare i toni per i fini drammatici del romanzo (e dell’ottimo film che ne hanno tratto), cosa assolutamente legittima, ma le statistiche dicono diversamente: la percentuale di popolazione mondiale che non crede in alcuna forma di vita ultraterrena o di esistenza di divinità ed esseri sovrannaturali si aggira attorno al 27%. Ci sono due miliardi di Cristiani (di varie fedi e confessioni), circa un miliardo e trecentomila islamici, circa un miliardo e centomila atei, novecento milioni di induisti, 360 milioni di buddhisti, 225 milioni di taoisti, 150 milioni di appartenenti a culti tribali o animisti e circa 14 milioni di ebrei. Non male. Come a dire che se la popolazione mondiale fosse ridotta a quattro persone, una sarebbe atea. Avrebbe ben voce in capitolo, non credete? Allora perché quel miliardo di atei non sembra essere mai seduto ai tavoli delle trattative?

E giusto per chiudere questa illuminante carrellata di percentuali, sappiate che le dieci nazioni con la maggior percentuale di popolazione atea/agnostica sono: Germania dell’Est (88,2%), Slovenia (29,8%), Russia (27,3%), sorprendentemente Israele (25,6%), Olanda (24,10%), Ungheria (23,3%), Norvegia (14,9%), Gran Bretagna (14%), Germania Ovest (12,1%) e Nuova Zelanda (11,5%). Se togliamo i Paesi che sono stati sotto il “tallone di ferro” del Blocco dell’Est (dove tali dati possono essere un po’ deviati dalla pressione politica e culturale dello stalinismo), ci troviamo di fronte a Paesi dove la qualità della vita, della ricerca scientifica, l’aspettativa di vita, le percentuali di disoccupazione e di illetterati, la percentuale di delitti e di omicidi/suicidi, è decisamente positiva. Un dato su cui riflettere.

Un ultimo colpo basso alla logica del “niente Dio, niente morale” riguarda la percentuale di divorzi: gli ebrei divorziano nel 30% dei casi, i cristiani “convertiti” nel 27%, i cristiani “naturali” nel 24%, mentre gli atei solo nel 21%. Sempre più interessante, anzichenò.

Posted in Attualità, Scienza

54 Responses

  1. picamayo

    applausi! peccato però che brucerai all’inferno ;)

  2. abietto

    Che, come diceva Mark Twain, è preferibile per la compagnia… =)

  3. Viviolas

    …e non dimentichiamo personaggi di spicco della malavita nostrana, come Riina e quelli della sua risma, che sono sempre stati evidentemente credenti, cosa per la quale mi son sempre posto un sacco di domande abbastanza perplesse…

  4. abietto

    In effetti, di mafiosi, camorristi o ragazzi della ‘ndrangheta atei non si è proprio mai sentito parlare.

  5. gawain

    pace e bene caro,
    mi riconoscerai che non ho mai sostenuto la superiorità morale di chi è (o si professa) credente su chi non lo è. L’esperienza semplicemente lo nega, come tu riporti.
    Tutto molto interessante comunque. Mi fa venire in mente Matteo 22, 14
    A parte lo stridore di denti, che ci fa reidere da quel dì, mi pare pertinente…
    Sono anche d’accordo sul fatto che più sei consapevole della complessità del mondo più è difficile assumere un atteggiamento fideistico.

  6. abietto

    Non ho colto di preciso il senso della tua citazione biblica in questo contesto… Nel senso di “Molti saranno chiamati ma pochi gli eletti”?

  7. Viviolas

    Probabilmente “Molti saranno i chiamati ma pochi gli eletti” è nel senso che son tutti lì a dir di esser religiosi/credenti e di seguire i dettami della Bibbia, ma poi quelli che li seguono DAVVERO, comprendendoli, sono pochi.
    Insomma c’è chi li segue come dovrebbe e chi li reinterpreta a suo uso e consumo. E quelli che li seguono sono effettivamente pochi pochi.

  8. gawain

    Esatto qualcosa del genere, grazie Viviolas :-)
    E poi anche il fatto che quelli che ci trovi al “banchetto” non sono quelli che ci aspetteresti di trovarci. Non sono gli invitati “sulla carta”, ma gente presa per strada che non si aspettava di essere invitata.

  9. gawain

    Scusa,
    aggiungo che non è che mi viene in mente il Vangelo così: non lo conosco affatto bene nel dettaglio o nei singoli episodi (anzi probabilmente tu lo conosci meglio). Solo che domenica sono stato a messa e c’era quella lettura lì e mi è sembrata pertinente – almeno in certe sue parti.

  10. abietto

    Sì, capisco che cosa intendete dire… Il problema è che seguire i dettami della Bibbia è pressoché impossibile, poiché è intrinsecamente contraddittoria in talmente tanti punti che una interpretazione “a uso e consumo” è assolutamente inevitabile. Anche i cristiani più integralisti, che prendono tutto in maniera letterale, non si mettono a lapidare la moglie per strada se scoprono di essere anche solo vagamente cornuti, né vanno in giro ad ammazzare tutte le ragazzine che fanno un blog in cui dicono di essere delle “wiccan” (cioè, neo-streghe), eccetera… E secondo la Bibbia il fatto di NON fare queste cose è sufficiente a condannarti all’inferno (“Non lascerai che una strega viva…”). L’interpretazione è indispensabile. Il problema è di non prendere la Bibbia letteralmente ma di “comprenderne lo spirito”, è che la Bibbia (compresi i Vangeli) di spiriti ne ha tanti, uno adatto a ogni situazione e a ogni gusto, e ognuno ha un’idea diversa di quale sia questo “spirito”, a seconda dell’educazione, dell’area geografica, dell’estrazione sociale ed etnica, eccetera.
    A voler prendere la Bibbia letteralmente, inoltre, bisognerebbe conoscere alla perfezione gli originali in aramaico e non le traduzioni successive. Nella genesi, uno degli attributi con cui si chiama “Dio” in realtà è un PLURALE. Nella Genesi, dopo che Adamo ed Eva hanno mangiato dal PRIMO albero proibito (quello della Conoscenza), Dio si affretta a buttarli fuori non perché hanno peccato, ma perché ha paura che mangino anche dal SECONDO albero proibito (quello della Vita Eterna) diventando altre divinità e dice “Non devono diventare simili a noi”. Solo che quel noi non è un plurale majestatis, dato che in tutte le altre situazioni in cui parla di sé, parla in prima persona singolare… Quindi, prendendo la Bibbia in modo letterale, il cristianesimo dovrebbe essere una religione politeista… Insomma, è un gran bel casino…

  11. Viviolas

    “La Verità la trovi quando non la cerchi”
    E qui non parlo di religione… almeno non io.
    Ma è regola applicabile universalmente.
    Anche a cose come la Bibbia, la quale mi appare come un interessante romanzo contenente molti spunti di crescita interiore. Ma che finisce lì.
    Si tratta sostanzialmente del fatto che l’uomo si rende conto che c’è qualcosa di superiore, ma per raggiungerlo deve fare un grosso faticoso e doloroso lavoro su sè stesso, e al posto di affrontare il percorso difficile – sè stessi appunto – tende a risolvere la cosa proiettandola all’esterno (dunque cercando). Fallendo.
    La dimostrazione è come la Vodafone: tutta intorno a noi!

    Chi invece ci riesce è quell’invitato che non si aspettava d’esserlo, e spesso nemmeno aveva bisogno di “romanzi” scritti all’uopo.
    Forse appunto perchè troppo occupato coi “cacchi suoi”!
    Gente che, incidentalmente, nemmeno si sa che esiste…. guarda caso.

  12. gawain

    Sono d’accordo, le scritture sono un impressionante raccolta di stratificazioni successive e quindi necessariamente contradditorie, varie e figlie dei molti “tempi” che le hanno partorite, per non parlare degli emendamenti e dei canoni. Da un punto di vista più laico sono comunque il frutto di una ricerca millenaria di assoluto, piene di metafore brutali, ma anche di grande poesia e saggezza. Per cultura appresa, per l’ambiente in cui sono cresciuto, mi viene naturale cominciare la mia ricerca sul significato della vita e su cosa sia giusto o sbagliato da lì. Ecco, questo posso affermarlo con certezza. Il resto, no :-)

  13. Viviolas

    Concordo in toto.

  14. coccoina

    A parte la fatica grande di aggiuntare che della vita sia da capire che niente è da capire e che del tutto che mai sarà capito siamo parte, cara materia che ci regala albe e tramonti che sono un po’ anche nostri, nonché delle farfalle, dei bacherozzi, delle tigri e anche dei caramba e dei banchieri ladri-eh sì, anche dei ladri banchieri-cosa dire di più?
    Un bel ciao.

  15. abietto

    Non ho davvero idea di che cosa cazzo tu abbia detto, ma senza dubbio l’hai detto molto bene…

  16. coccoina

    Ho un cazzo detto che la vita, anche se ‘n sai cosa cazzo è, è bella e uguale per tutti, sacra da sé e senza bisogno di tanti contorni e inventati ammennicoli. E che son cazzo d’accordo di più con te che con qualcun altro. E scusa se te l’ho detto cazzo così bene.
    Come vedi, abietti si nasce—e io lo nacqui. Cazzo stop.

  17. abietto

    Cazzo, sì. Hai una cazzo di ragione. Cazzo.

  18. Viviolas

    “…che della vita sia da capire che niente è da capire e che del tutto che mai sarà capito siamo parte…”

    Trovo che sia una delle più belle considerazioni che abbia letto da un po’ di tempo a questa parte.
    Purtroppo non è sempe così evidente, ed i percorsi per arrivarci sono infiniti e dei più disparati, e nel mezzo esistono ocassioni di scontro e scintille di fondamentalismo tanto numerose da poter facilmente ammazzare ogni singola possibilità di crescita.

    Dico queste cose sulla base di fatti che ovviamente sono noti solo a me, per esperienze affrontate nella mia esistenza, ma mi rendo conto che possano aderire alle realtà di tanti altri… e mi compiaccio quando vedo scritte certe cose.

  19. coccoina

    Son contento d’avere incontrato un compagno di viaggio.

  20. abietto

    Personalmente non sono molto d’accordo che siamo parte di un tutto che non sarà mai capito. Sono d’accordo sulla prima parte della frase, ma penso che si possa capire molto di più di quanto non immaginiamo. Sono d’accordo sul fatto che qualsiasi dogma, invece che aiutare, impedisce la comprensione di se stessi e del mondo, ma se il senso della frase di Coccoina è che siamo misteri insondabili in un universo incomprensibile… No, allora non sono sulla stessa lunghezza d’onda. Lovecraft mi piace, ma non ne faccio una filosofia di vita.

  21. matteo

    La fede come argine all’immoralità e alla crudeltà e alternativa positiva al materialismo non è una scemenza.

    Le religioni monotoiste e quasi tutte in genere dettano regole di convivenza e di solidarietà, hanno solo il difetto di essere interpretate dagli uomini, he sono bravi nello strumentalizzare qualsiasi cosa buona ai loro sporchi fini.
    Dunque è vero che nel nome di Dio è stato versato sangue innocente, ma non diversamente hanno fatto gli atei, tra i più recenti da citare: Pol Pot, Stalin, Hitler, ecc. Sono anche convinto che i potenti, quelli veri, non hanno alcuna convinzione religiosa. Gesù stesso chiama i potenti farisei “sepolcri imbiancati” e sentenzia che è più facile per un cammello passare nella cruna di un ago piuttosto
    che un ricco possa accedere al paradiso.

    Saluti

  22. matteo

    E comunque basterebbe citare i dieci comandamenti per comprendere il messaggio etico e morale della religione monoteista.

    Nonostante tutto sono ateo, ma non penso di essere migliore per questo.

  23. matteo

    Per il resto la penso come Coccoina, c’è poco da capire, chi è saggio cerca di godersela e se è necessario può sempre andare a pescare in riva ad un fiume.

  24. abietto

    Le religioni monoteiste dettano regole di convivenza e di sana etica conviviale quando dicono che se tua moglie ti tradisce tu e gli altri abitanti del quartiere dovreste portarla in piazza e massacrarla a suon di pietre aguzze? O quando dice che una “strega” (qualsiasi praticante di erboristeria o credente in altre religioni o blogger neo-wiccan) va uccisa ed è un preciso dovere di un credente, e che se la lasci vivere sei suo complice? O quando Gesù detta regole precise per il mantenimento e il comportamento da tenere con i propri schiavi? Se è il figlio di Dio onnisciente come mai non si scaglia contro la schiavitù in tutto il Nuovo Testamento? E non venitemi a raccontare la stronzata che queste sono robe da “Vecchio Testamento”, perché Gesù poi cambia le cose, perché lui afferma decisamente il contrario in più occasioni (“È più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago piuttosto che una singola riga della Torah non sia più valida”). E secondo te le regole di convivialità e di pace e tolleranza sono le stesse che dichiarano gli omosessuali e le lesbiche peccatori da crocifiggere, i figli illegittimi passibili di mazzate senza fine, che consigliano (se Dio è dalla tua parte, naturalmente) di fottertene di tutte le regole e di fregare il tuo prossimo come fanno tutti i patriarchi, prestando mogli e sorelle come prostitute per far sì che la controparte “pecchi” e scatenando così la collera di Dio su di loro (che erano all’oscuro del trucchetto)? Oppure quando un capo degli Ebrei si rifiuta di uccidere anche donne e bambini di una popolazione “nemica” e per questo Dio ordina che sia squartato da quattro cavalli legati a mani e piedi, tra l’esultazione della folla urlante? Questi sono gli “argini alla moralità e le alternative al materialismo”? Stalin non era ateo (si è professato sia ateo che credente a seconda di quanto gli faceva comodo a seconda delle situazioni, come tutti i politici, e ha avversato e poi appoggiato la chiesa ortodossa, sempre a seconda del momento storico), non so di Pol Pot, ma SICURAMENTE Hitler non era ateo, e non so proprio da dove ti arrivi quest’idea. Hitler era profondamente credente ed era ossessionato da tutta una serie di minchiate esoteriche sulle antiche religioni teutoniche e ariane (è storico che nel bunker siano stati trovati morti dei monaci tibetani insieme a soldati delle SS e ufficiali).
    Ma comunque il punto è ancora un altro: se anche la religione avesse un qualche tipo di effetto positivo sul prossimo, sarebbe comunque una menzogna. È Matrix: certo che è bello credere in una vita dopo la morte e in un giudice celeste severo ma giusto che ci premierà per le nostre buone azioni… Ma la realtà è un’altra, e a quanto pare, sotto sotto, lo sai benissimo pure tu.
    E da capire c’è molto. Moltissimo.

  25. abietto

    Un’altra nota: facci caso, nei paesi (o nelle etnie, o nei periodi storici) in cui c’è maggiore integralismo religioso, inevitabilmente c’è più violenza, repressione, ignoranza, schiavitù, classi di “intoccabili” che vengono vessate, morte e distruzione. Pensa al medioevo europeo, alle lotte etnico-religiose in ex-Jugoslavia o in varie zone dell’Africa, agli scontri tra protestanti e cattolici in Germania e in Inghilterra (prima) e in Irlanda (nel secolo scorso), all’attuale stato degli USA, agli stati arabi estremisti che producono terrorismo e kamikaze, eccetera. La gente religiosa, quando è “buona”, lo è *a dispetto* del suo credo, non grazie ad esso. Perché ogni volta che lo applica fino in fondo si trasforma in qualcosa di terrificante. Come diceva qualcuno: per far sì che un uomo buono si comporti in modo cattivo, c’è bisogno della religione.
    Certo che ci sono stati orrori al mondo che non sono direttamente correlati con le religioni istituzionalizzate, e se vogliamo prendere come esempio Stalin e Pol Pot mi va benissimo (nonostante gli appunti fatti precedentemente). Il punto è che Stalin e Pol Pot hanno creato, di fatto, una *loro* religione (come hanno fatto anche Hitler e Mussolini) basata sul culto personale. Posso anche professarmi ateo, ma se poi applico le stesse tecniche e lo stesso pensiero religioso per i miei scopi, in realtà non cambia molto. È l’idea stessa di “pensiero religioso” che va combattuta, più che le singole religioni o i loro peccati. È il fatto di credere incondizionatamente, dogmaticamente, senza mettere mai in discussione l’autorità (perché viene da Dio, o dal Reich o dal Comitato di Partito). Il materialismo e l’atteggiamento scientifico sono all’opposto rispetto a tutto questo, ed è perciò che io credo siano l’unica via di salvezza della nostra specie.

  26. matteo

    OK, la migliore cosa è il non credere.

    Mi fermo alla frase che mi ha colpito: È Matrix.

    Di una cosa sono sicuro : la malvagità e la crudeltà sono qualità genetiche.(con e senza religioni),

  27. abietto

    Non mi sono mai sognato di dire che la cosa migliore sia “non credere”, sostengo semplicemente che sia deleterio credere dogmaticamente e acriticamente, senza farsi domande, solo perché ce lo dice qualcuno con un libro considerato “sacro” in mano e con una voce ben impostata. Noi tutti crediamo in qualcosa, ma non necessariamente senza alcuna prova o addirittura *a dispetto* di numerose prove contrarie (più o meno indiziarie). Il classico esempio che fa anche Carl Sagan in “Contact” (film bellissimo per molti versi, che ho già citato, credo) è la frase del credente che, come controprova, dice qualcosa del genere: “Ami tua moglie?” – “Sì” – “Provalo”. Questa argomentazione è considerata una sorta di “scacco matto” da parte dei “teisti”, ma in realtà è una stronzata per un semplicissimo motivo, e cioè che io posso provare in mille modi diversi che quanto ho affermato è vero, e questo per via di migliaia di segnali, più o meno incosci, più o meno verbali, paraverbali o non-verbali, che io amo mia moglie e che lei mi ama. Nel caso di un dio invisibile e muto, la cosa diventa ovviamente un po’ più difficoltosa. Inoltre, io posso farti venire in casa mia e farti conoscere mia moglie e tu puoi farti un’idea, se mi conosci da molto tempo, del mio amore per lei e del suo per me. Nel caso di “dio” o del Mostro di Spaghetti Volante, ciò non è possibile, poiché non c’è il minimo indizio concreto o indiziario che ciò accada. Ed è qui che entra in ballo la “Fede” (con la “F” maiuscola, così come viene interpretata e definita dalle grandi religioni istituzionalizzate) e cioè, per l’appunto, la virtù di riuscire a credere anche in mancanza di qualsivoglia prova o a dispetto di prove contrarie. Questo è ciò che io ritengo negativo, non avere “fede” (con la “f” minuscola) in ciò che sperimentiamo ragionevolmente tutti i giorni. Posso aver fede nel prossimo, nel mio atteggiamento positivo, nelle mie potenzialità, nei miei amici, nella scienza e nella tecnologia… Ma senti come queste cose, se lette in buona fede, suonano diversamente? Perché non c’è nulla di irrazionale in questo tipo di “fede”, poiché è semplicemente un sinonimo del termine “fiducia”.
    Riguardo poi alla malvagità e alla crudeltà… Io non credo che siano qualità genetiche. Può darsi che ci sia, in alcune persone, una predisposizione genetica a una maggiore aggressività, ma questo non fa di un uomo un essere malvagio o crudele. Credo che la crudeltà e la malvagità siano cose apprese per esperienza, educazione e ambiente… Ma qui apriamo un dibattito su cui etologi, sociologi e psicologi si sono dibattuti da sempre con fiumi di inchiostro e guerre accademiche…

  28. matteo

    Preciso anche che essendo ateo non riesco a citare bibbia, corano, Torah o altro come fossero “divine scritture”, per cui le ritengo frutto dell’uomo e solo a questa condizione riesco a discuterne.

  29. matteo

    Dammi un punto d’appoggio e solleverò il mondo.
    Crudeltà e malvagità, come anche le qualità nobili, si manifestano a seconda delle circostanze e delle necessità. Non credo che un bravo padre, pilota di bombardiere, sganci una bomba senza conoscerne i risultati. Ma forse è più appropriato l’esempio di bambini di 3 anni che litigano e si picchiano per affermare il proprio possesso di un giocattolo.

  30. Paperolibero

    I bambini di tre anni hanno già vissuto tre anii con i genitori e non sono un esempio valido per il tuo esempio.La genetica non è un’opinione ma anche l’ambiente fa la sua parte.
    Saluti

  31. Paperolibero

    Scusate “anni”

  32. matteo

    Noi apparteniamo ai primati e tra loo siamo, alla nascita, i più indifesi. Siamo sopravvissuti non solo perchè “sapiens”, ma anhe cacciatori. E si sa bene che i cacciatori hanno un territorio da difendere. Ora quasi tutte le guerre (forse ad eccezione di Troiani e Greci) sono state fatte e vengono fatte per conquistare territori, anche se le materie prime hanno sostituito la selvaggina. Cmq una domanda: quanti di voi hanno torturato insetti o lucertole da piccoli, quante volte l’adrenalina vi ha sconvolto la mente, chi di voi non ha pensato (dico desiderato) uccidere o ferire qualcuno.

  33. abietto

    A parte il fatto che la difesa del territorio e la conquista del territorio sono fondamentali nel momento in cui una popolazione umana diventa stanziale e quindi scopre i segreti dell’agricoltura e dell’allevamento, più che nella fase di caccia in cui i territori sono ovviamente importanti ma si è sempre in viaggio al seguito delle mandrie e, fondamentalmente, si fa parte di un popolo nomade… Potrei farti gli stessi esempi per le pulsioni opposte. I cacciatori, per uccidere un mammuth o un grande alce hanno bisogno di un elevatissimo grado di coordinazione, fiducia reciproca, altruismo e cooperazione, altrimenti semplicemente non ce la fanno e schiattano di fame. Quindi la pulsione all’aggressività, per affermarsi e spargere il proprio patrimonio genetico il più possibile, fa i conti in ogni istante e in ogni situazione con la pulsione (altrettanto istintiva e innata) della gentilezza e della collaborazione, che a sua volta, in determinate circostanze, assicura la sopravvivenza del proprio patrimonio genetico. Non ha senso definire quale delle due si più importante, a mio modesto parere, poiché entrambe hanno giocato (e giocano) un ruolo fondamentale nella sopravvivenza della nostra specie. Un “egoista” assoluto e un “altruista” assoluto hanno meno possibilità di sopravvivenza del mix che è più comune e diffuso (non a caso). Ti consiglio caldamente la lettura de “Il Gene Egoista” di Richard Dawkins e, in generale, di qualche libro sulla Teoria dei Giochi. Sono letture davvero profonde, interessanti e illuminanti.
    Riguardo al fatto di fare “piccole crudeltà” a oggetti o animali, anche questo è normale e sano (entro una certa misura) poiché è il modo attraverso il quale il bambino sperimenta il proprio potere, esplora il concetto di morte e mette alla prova la sua moralità (auspicabilmente, per costruirla). Non sono atti significativi di per sè, né, sempre a mio modesto parere, indice di un’amoralità o di una crudeltà innata… Sono sperimentazioni su se stessi e sul mondo circostante.
    Comunque, il tuo è certamente un interessante punto di vista. Era un bel po’ che da queste parti non si facevano discussioni così seguite e accese e questo mi fa molto, molto piacere.

  34. matteo

    Caro Abietto vedo che vuoi assolvere l’umanità forzando molto la sua storia.
    E’ chiaro che le guerre e dunque la violenza si esercitino più facilmente verso clan, etnie e tribù diverse tra loro e che non hanno quei legami sociali che frenano l’impulso aggressivo. La storia, dalla genesi ad oggi, condanna l’uomo e lo colloca primo tra le creature feroci. E’ altrettanto chiaro che si riproducani più facilmente topi che tigri.

  35. matteo

    E poi non hai risposto alla mia domanda:
    Hai mai desiderato aggredire qualcuno, pensato di prenderlo a calci in cuolo e rompergli la testa?
    E se non hai messo in pratica il tuo desiderio, chi ti ha frenato.

  36. abietto

    Scusa, non è che non voglio risponderti, è che ogni tuo intervento implica diverse frasi e domande e quindi risposte lunghe e articolate! Comunque. No, non voglio affatto “assolvere” l’umanità, ma neanche condannarla e additarla come la più feroce specie mai esistita come sembri voler fare tu. In entrambi i casi, si tratterebbe di “giudizi”, cosa che vorrei evitare (dato che non sono un giudice). Preferisco “capire”, piuttosto che “giudicare”, e gli istinti violenti sono presenti nell’uomo esattamente quanto gli istinti protettivi e collaborativi. È vero che molti bambini sperimentano su piccoli animali in modo discutibile, come dici tu, ma è altrettanto vero che qualsiasi bambino viene immediatamente e istintivamente attratto da un cucciolo di cane o gatto, e prova sentimenti di protezione e amore nei suoi confronti. Dove sta, dunque, la verità? Forse è un po’ più complessa sia dell’idea che “l’uomo è fondamentalmente cattivo”, sia del suo contrario esatto, che sono due punti di partenza limitati, superficiali e fallaci. Almeno, questo è come la penso io.
    Ho mai desiderato aggredire qualcuno, rompergli la testa o ucciderlo? Certo! Come, credo, la stragrande maggioranza di noi. Cosa mi ha fermato? Altri sentimenti altrettanto forti (anzi, ancora più forti, se hanno fermato quell’impulso, evidentemente) come l’empatia (la capacità di “entrare nelle scarpe del prossimo”), la compassione, l’amore, la paura e molte altre ancora. Inoltre, c’è l’educazione che viene appresa durante il corso della vita che “ti insegna” che fare una certa cosa è sbagliato. Per questo ti dico che la crudeltà fine a se stessa è appresa nello stesso modo in cui io ho appreso a non seguire i miei impulsi interiori quando voglio ritoccare i lineamenti a qualcuno.

  37. matteo

    Abietto ti chiarisco che il mio punto di vista sull’istinto umano non è confinato solo alla crudeltà, certamente l’Uomo ha meriti e capacità indiscutibili. La sua anima è certamente tanto nera quanto bianca. Diciamo che la parte nera prevale per i suoi effetti indesiderati.

  38. abietto

    “Il Lato Oscuro è più forte?”
    “No, non più forte. Più facile, più seducente…”
    È vero: spesso gli aspetti negativi di una situazione o di una persona sono più facili e più seducenti, più veloci, degli aspetti “positivi”. Ma questo non vale soltanto per quanto riguarda noi come “agenti”, ma anche per la nostra percezione delle altrui azioni… In pratica, siamo spesso portati a sottolineare con maggiore enfasi gli aspetti negativi del prossimo e del suo agire, senza tenere in debito conto, in modo più obiettivo, le ragioni che lo spingono ad agire in un certo modo (per poterle capire, senza per questo volerle condividere o giustificare in alcun modo) o gli aspetti e le azioni più positive che ha compiuto. In poche parole, quanto tu dici è vero in quanto percezione della realtà, perché l’uomo tende a dare più importanza alle cose negative che a quelle positive. Tendiamo maggiormente ad aver paura di qualcosa, piuttosto che a volere il suo opposto… Tendiamo maggiormente a fuggire dal dolore piuttosto che dirigerci verso il piacere. Se passi una giornata meravigliosa ma prima di rientrare in casa ti rubano il portafogli, nella maggior parte dei casi penserai (a caldo) che è stata una giornata di merda. Non è facile avere un atteggiamento più obiettivo e distaccato, ahimé…

  39. Centro Culturale San Giorgio

    Ecco una bella lista di depravazioni a cui può portare la mancanza di Fede. ricordatevi che la Fede è un dono e purtroppo non tuttu ne possono gioire. Convertitevi!

  40. abietto

    AHAHAHAHAHAHAHAHA!
    AHAHAHAHAHAHAHAHA!!!
    OMMIODDIO STOMMALE!!! AHAHAHAH!

    /Si asciuga le lacrime…

    Gosh, fantastico… BWAHAHAAHHAH!

  41. matteo

    Al buon samartitano (passami il confronto), non posso chiedere che scusa per le depravazioni e la risata sarcastica di Abietto.
    E’ vero che la storia della chiesa e le sacre scritture prima ancora sono prive di aberrazioni e che la fede è fondamentale per la pace.
    Amen

  42. abietto

    È un commento ironico o sei serio? Spero che sia il secondo caso perché mi darebbe modo di essere ancora più depravato e ironico…

  43. matteo

    Certo che è serio. Chi onosce le sacre scritture e un pò di storia sa bene che la fede religiosa è un potente vaccino contro ogni forma di violenza. Tranne ovviamente quelle dovute alla volontà di dio, che hanno un valore pedagogico.
    Ecco, ora sei autorizzato a “peggiorare”.

  44. abietto

    Mah, non so se ne valga la pena… Continuo ad augurarmi che tu stia scherzando! Sul sito del “buon samaritano” si leggono perle di pace, tolleranza e amore come “È da precisare che, chi scrive, non riconosce ad «Israele» la dignità di stato, essendo stato fondato, e continuando ad esistere, al di fuori di qualsiasi diritto naturale” all’interno di un pamphlet che sembra tratto da “I Savi di Sion” e altri libricini nazistoidi anti-sionisti pregno di razzismo, luoghi comuni e amenità di ogni tipo. Un sito paranoico e delirante con “teorie del complotto” ovunque, peggio che in un episodio di Alias o di Lost.
    Niente al mondo, nella storia umana, è stato motivo di violenza, guerra, ignoranza, devastazione, bigottismo, arretratezza culturale, superstizione, sofferenza, schiavitù, soppressione e oscurantismo come la “Fede” religiosa, in particolar modo per quanto riguarda le religioni cristiane. Chiunque dica che “chi conosce le sacre scritture e un po’ di storia sa bene che la fede religiosa è un potente vaccino contro ogni forma di violenza” non conosce affatto le sacre scritture e conosce molto poco la storia. Scusami se ti sembro aggressivo o brutale, ma le cose stanno così. Più l’integralismo religioso viene abbandonato e più persone abbracciano una visione del mondo più realistica, priva di amici immaginari onnipotenti, incantesimi e mondi ultraterreni, e più il mondo va verso una migliore distribuzione della ricchezza, un maggior benessere, avanzamenti scientifici in ogni ambito (compreso quello medico che ha portato a un allungamento dell’aspettativa di vita come mai se ne sono avuti nella storia dell’Uomo) e altro ancora. Non credo che sia un caso.
    Il tono della tua risposta mi sembra sempre più provocatorio e ironico, ogni volta che lo rileggo, e mi auguro fortemente che sia così, perché al giorno d’oggi sostenere che la Fede sia uno stimolo per la tolleranza e la pace non è solo banalmente errato e profondamente ingenuo, ma anche una grave offesa nei confronti di tutte le persone che sono morte nel Nord Irlanda, che sono morte a Ground Zero, che sono morte e stanno morendo in Medio Oriente e in mille altri conflitti assolutamente santi, con tanto di benedizione clericale, che si sono svolti e che si stanno svolgendo nel mondo.
    Un consiglio: prima di fare certe affermazioni e di difendere certi siti, magari datti una rilettura alla Bibbia e vai a leggere quello che scrive il nostro “buon samaritano”.

  45. abietto

    In effetti hai ragione: la mia risata era fuori luogo. Non bisognerebbe ridere di fronte a certe cose, ma prenderle più sul serio di quanto si sarebbe tentati in un primo momento e combatterle ferocemente. Personalmente, ritengo che quel sito sia profondamente offensivo e, se non fosse che sono un fervente sostenitore della libertà di parola, arriverei persino a pensare che sarebbe giusto chiuderlo.

  46. matteo

    Abietto, anch’io sono capace di ironizzare. Devo aggiungere che il sarcasmo doveva apparirti comprensibile, se non altro perchè un ateo non può attribuire all’ira di dio alcun significato.
    La storia e le storie in essa raccontate (comprese le sacre scritture) sono la storia e le storie degli uomini, con e senza fede.
    ciao

  47. matteo

    Devo anche rassicurarti che diffido di chiunque si ritenga depositario della verità, di chiunque ha bisogno di appartenere a “gruppi” per sentirsi vivo, di chiunque giudica gli uomini “semplici” in base a razza, religione o appartenenza politica.
    Non tollero il fanatismo, l’integralismo, l’ingiustizia e il qualunquismo di chi vorrebbe salvare tutti e lascia affogare i figli.
    La presentazione richiede troppo spazio, ho detto l’essenziale, il resto lo lascio alla tua immaginazione.

  48. abietto

    Chiedo venia, allora. In quest’epoca di fondamentalismi e guerre sante, talvolta si fa un po’ fatica a capire il senso serio o umoristico di una cosa, soprattutto con un mezzo così impersonale e privo si sfumature come il linguaggio scritto attraverso la rete. =)

  49. David

    Ehm, mi dispiace ma realismo e materialismo non sono affatto la chiave di un mondo migliore, come non lo é la religione. Per esperienza personale, gli scienziati non sono migliori dei preti (a volte sono anche peggio, e lo dico con dispiacere). Quanto al bel mondo degli atei, l’URSS di Stalin & Co, la Cambogia di Pol Pot, l’Albania di Hoxha e la Cina di adesso penso che abbiano definitimante sterminato quel mito.
    Io mi autodefinisco uno scettico totale, ho le mie convinzioni personali che valgono per me, e per quanto riguarda gli altri, vale il vivi e lascia morire.
    Detto questo, tra Fede e Dogma c’è un enorme differenze, Kevin Smith docet…

  50. abietto

    Gli scienziati (almeno, sicuramente, alcuni scienziati) non sono certo la chiave di un mondo migliore, ma la scienza, in quanto metodo e strumento di ricerca della verità e di indagine su noi stessi e sul mondo, decisamente sì. Poi, ognuno ha la sua personale definizione di “realismo” o di “materialismo”, quindi magari non ci si capisce sui termini. Il “bel mondo degli atei”, come lo chiami tu, non è certo quello degli esempi che hai portato. Come ho già avuto modo di dire precedentemente, non ha senso eliminare Dio per sostituirlo con il culto di se stessi in quanto dittatori di un sistema ideologico. E’ proprio la fede senza dubbi e senza domande che va combattuta, il *pensiero religioso* più che le religioni in quanto tali. E tale pensiero religioso era molto presente nelle dittature che tu hai citato, anzi, era uno degli strumenti di propaganda ideologica più importanti per il mantenimento del potere, in maniera simile a quanto hanno fatto le autorità vaticane per secoli. Semplicemente, non è Dio l’oggetto della venerazione dogmatica, ma diventa lo stesso Stalin, lo stesso Hitler e via di questo passo. La scienza è l’unica risposta possibile perché è l’unico sistema che non preveda di credere senza fare domande, di obbedire senza avere dubbi ma, anzi, nasce, fiorisce e prospera sui dubbi, sulle domande, sulle nuove risposte, sui nuovi modelli, sempre migliori. In questo senso, e solo in questo, io sono totalmente ateo (e non credo in nessuna forma di divinità, Stalin compreso) e totalmente fiducioso nel metodo scientifico, capace di autocorreggersi anche nei suoi paradigmi più fondamentali e profondi. Tra Fede “vera” e Dogma, al di là di quanto viene detto in un film, non c’è alcuna differenza, poiché la Fede è “Fede nei dogmi”, uno dei quali è l’esistenza di Dio. Anche per me vale il vivi e lascia morire, e anche io sono molto scettico, infatti il vantaggio della scienza è proprio il fatto di non “dover credere”. Puoi documentarti, puoi studiare, puoi fare esperimenti, leggere libri e siti web, sentire opinioni discordanti in una disciplina in cui non ci sono dogmi ma solo prove e interpretazioni di dati. E puoi farti una tua idea. Ciò, in un sistema religioso (in QUALSIASI sistema religioso) è intrinsecamente impossibile.

  51. David

    La Scienza può rispondere a molte domande ma sfortunatamente non a quelle di Roy Batty, e lo dico da scienziato (sorry, per sfortuna del metodo scientifico, faccio parte della categoria), e noi siamo tutti un po’ Roy Batty e un po’ Deckard.
    Quanto alla Fede, è un po’ troppo impegnativa per me.
    Però sarebbe troppo cool se molti religiosi pensassero come Angelo Silesio (stranamente supportato dalla Chiesa Cattolica in uno dei suoi rari momenti di sanità mentale): “Io sono come Dio, e Dio e come me. Sono grande quanto Lui, e Lui è piccolo quanto me. Egli non può stare sopra di me come io non posso essere sotto di Lui.”
    Ehi, mi sono appena resto conto che come pick-up line è micidiale…

  52. abietto

    Prima che mi lanci in un’altra risposta fiume, a quali domande di Roy Batty ti riferisci? Non ho colto la citazione… Magari se sei più esplicito capisco meglio e posso argomentare meglio il mio pensiero.

  53. gawain

    Ciao,
    uhm, io mi documento, studio, faccio esperimenti e leggo libri, sento ospinioni discordanti e mi faccio una mia idea. Tra la tranquillità del credere rinunciando a capire e la tensione costante di cercare di capire ma rinunciare a una fede totale e rassicurante, scelgo la seconda. Credo e metto in dubbio quel che credo.
    A volte mi guardo anche un dvd però.

  54. abietto

    Non lo metto in dubbio e, in effetti, quando parlo di “fede cieca e dogmatica” non mi riferisco a persone come te! Ci sono anche molti scienziati (forse quelli di cui parla David nel commento precedente) che hanno un atteggiamento “scientista” e dogmatico (tradendo le premesse del metodo che dicono di seguire). Il mondo è vasto, complicato, vario e più arzigogolato di quanto viene detto in qualsiasi filosofia…

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