Brain salad…

February 20th, 2009 by Viviolas

Welcome back my friends to the show that never ends...

Beh… ci si vede là.

EDIT:
Il concerto è stato rinviato a causa di un lutto che purtroppo ha colpito il bassista/cantante della band.
Sono state individuate le date del 20 o 21 Marzo 2009 come possibili, e verranno definite a breve.

Ovviamente la redazione di ASN desidera porgere le proprie condoglianze a Mauro Aimetti per il lutto che sta affrontando.

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Il rassicurante calore di questi anni di merda

February 18th, 2009 by abietto

Un adagio post-sessantottino recitava “Dopo il freddo degli anni di piombo, godiamoci il calduccio di questi anni di merda”. Nulla potrebbe descrivere meglio l’ondata di reazionario riflusso ideologico che sta invadendo il mondo occidentale. Lasciamo perdere “la Casta” dei politici: per loro, dai tempi di Sparta e Atene, la demagogia e il far leva sulle più basse paure e insicurezze delle classi dominate è sempre stato un ottimo asso nella manica, quindi non deve stupire ciò che dichiarano di volta in volta, seguendo i sentimenti popolari per racimolare qualche voto e mantenere “il cadreghino”. Né deve colpire particolarmente la reazione della cosiddetta “intellighenzia” borghese, sempre pronta a lanciarsi in improbabili crociate contro inesistenti mulini a vento per apparire moralmente integra e irreprensibile, attaccando di volta in volta le più innocue sciocchezze come il Rock’n'Roll, i Giochi di Ruolo, l’invasione dei cosiddetti “Wiccan” o i libri di Harry Potter. Ancora meno deve risultare curioso o strano il già sopracitato “sentimento popolare” che talvolta lancia analoghe battaglie per paura, ignoranza, attaccamento a sciocche ideologie, e via di questo passo…
Invece, è giusto rimanere di stucco quando una categoria particolare, quella degli artisti, decide di sfruttare temi più o meno scottanti per vendere qualche copia in più poiché, in questo caso, il peccato è doppio e particolarmente subdolo e insidioso. Forse per questo sono rimasto alquanto perplesso sentendo la canzone di Povia a questa edizione del festival di San Remo (in cui gli unici momenti autenticamente interessanti dal punto di vista musicale si devono agli inserti decisi da Bonolis con citazioni dei Led Zeppelin, dei Queen e di altri Artisti).
Ma facciamo un passo indietro. Ci troviamo nel tempio della tradizione, nella massima espressione nazionale del potere delle Major, delle proposte fatte a tavolino appositamente per quel pubblico e per quel teatro… In poche parole, ci troviamo all’interno di un paradosso in cui anche i più sinceri e autentici artisti devono necessariamente scendere a patti con le aspettative del pubblico e proporre cose che, molto probabilmente, non avrebbero mai suonato e cantato se non fosse per il festival. Ci troviamo in un paradosso in cui un festival che dovrebbe rappresentare in modo realistico il panorama musicale italiano, in realtà, non lo rappresenta affatto. Se vogliamo “scioccare” il pubblico basta prendere come tema per la nostra canzone qualcosa di “scomodo” (o farlo diventare tale) o inserire un paio di “merda” e di “stronzate” nel testo e “vualà”, passiamo per artisti “non allineati” e “fuori dagli schemi” (perfettamente integrati negli schemi). Un colpo al cerchio e uno alla botte, insomma.
Povia, quindi, decide di raccontare una storia. Una singola storia, non un commento sulla condizione di omosessuale, ma la storia di un singolo individuo che “era” omosessuale e poi incontra una ragazza e “diventa” eterosessuale, si sposa, ha dei bambini, trova il suo vero sè e, finalmente, è felice (mentre prima, da omosessuale, non lo era e intreccia una sordida relazione con un uomo molto più grande di lui). Il “colpo al cerchio e il colpo alla botte” è dato da un verso della canzone (”né malattia, né guarigione”) che, sentito il resto del testo, sembra appiccicato in fondo appositamente per rispondere a una serie di polemiche e preoccupazioni da parte dell’ARCI Gay e di altri.
Appiccicato in fondo, dicevo, perché per il resto la canzone esprime una visione e una posizione molto chiare che sono, ovviamente, molto diverse. Luca, il protagonista, è gay e crede in Dio, ma non nell’uomo, quindi evita di andare da psichiatri, psicologi, preti, stregoni o quant’altro, ma “cerca dentro se stesso” (come? Non si sa). Alcuni gli dicono che l’omosessualità è normale, ma lui studia Freud che è di altro avviso. Vero. Freud considerava l’omosessualità una nevrosi (anche se ha scritto molto e in modo molto critico anche verso se stesso nelle sue pubblicazioni) e quindi un disturbo, una deviazione, una malattia, qualcosa che “dev’essere curato” (ovviamente, con la psicanalisi). Povia, inserendo questa frase nella canzone, deve aver fatto imbarazzare molti analisti là fuori, poiché l’omosessualità è stata “depennata” dalle nevrosi trattabili con la psicanalisi soltanto una decina d’anni fa, dopo un lungo congresso internazionale della categoria. Ma se Freud aveva dei dubbi e se i freudiani ora la pensano diversamente, perché inserire questa frase nel testo? Per dare una parvenza di “copertura scientifica” alla tesi strisciante nel resto delle parole della canzone? Povia continua e presenta i risultati di questa “ricerca interiore” di Luca: sua madre è uscita direttamente da “The Wall” dei Pink Floyd e il padre era uno senza palle. I due si separano, il padre comincia a bere, la madre è sempre più soffocante e gelosa delle altre donne e gli consiglia di non sposarsi mai. Quindi (ovvia conseguenza logica) lui diventa gay e intraprende una storia di sesso e di dolore e infelicità con un uomo molto più grande di lui che sopperisce alla mancanza di una figura paterna. In questo modo, Luca cerca di “non tradire la madre”. Poi, però, a una festa, incontra una ragazza che, con atteggiamento tipicamente femminile, lo “capisce” e lo “accoglie”. Lui, quindi, diventa improvvisamente eterosessuale, si sposa, fa figli e finalmente trova la vera felicità sentimentale che, quando era omosessuale, gli era negata.
Ora, stiamo parlando di un singolo caso che è certamente possibile e verosimile. E non stiamo dando nessun giudizio sulla categoria intera degli omosessuali. Inoltre, c’è quel famoso verso appiccicato riguardo al fatto che non c’era nessuna malattia e quindi nessuna guarigione. Giusto?
No. Sorry, non basta una frase, messa apposta per accontentare l’ARCI Gay, per inficiare il messaggio più o meno insidiosamente nascosto in tutto il resto del testo. E il messaggio è che l’omosessualità *è* una forma di “disturbo” di qualche genere, con una causa precisa (mamma soffocante e padre assente) che può essere “curato” da una profonda ricerca interiore e, soprattutto, dal fatto di incontrare finalmente “quella giusta”. Un messaggio che viene spesso ribaltato al femminile… Quasi tutti i maschi sono convinti che una donna sia lesbica solo perché non ha ancora trovato l’uomo “vero” che “le faccia sentire” ciò che serve (assumendo, con una notevole dose di presunzione, di essere un’opzione migliore rispetto a un vibratore extra-lusso).
Anche solo il fatto di dover cercare una “causa” per l’omosessualità ha senso quanto ne ha la ricerca della causa dell’eterosessualità. Né più né meno. Mia madre e mio padre si sono separati quando io avevo circa un anno. Ho passato le mie, senza dubbio, però rimane il fatto che sono eterosessuale (salvo scoperte dell’ultimo minuto) e che il problema della mia identità sessuale non mi ha mai particolarmente preoccupato. Allo stesso modo, conosco molti omosessuali che hanno, nei confronti dei loro genitori, gli stessi identici problemi che hanno i miei amici “etero”. Non c’è nessuna “causa” per l’omosessualità, così come non c’è alcuna “causa” per l’eterosessualità. Sono fenomeni naturali… Se per “naturali” intendiamo “che accadono spontaneamente in natura” allora possiamo osservare atteggiamenti omosessuali e bisessuali in tutte le specie di mammiferi “superiori” e, guarda un po’, più o meno nelle stesse percentuali che riguardano la popolazione umana.
Perché, nonostante quello che possono dire i “teisti”, non siamo nient’altro che una delle altre specie animali che condividono questo pianeta con il resto della biosfera e, di conseguenza, rispondiamo in maniera statisticamente prevedibile alle “leggi di natura” che regolano gli altri animali sociali. Abbiamo le nostre particolarità, certo: i lupi non organizzano un Gay Pride… Ma rimane il fatto che esistono lupi che hanno atteggiamenti e comportamenti omosessuali, così come i delfini si organizzano per stuprare le delfine e gli scimpanzè uccidono i propri simili, talvolta, per puro diletto o incontrollabili scatti d’ira. Non siamo diversi.
Scrivere una canzone che ha questa morale strisciante (l’omosessualità è una devianza innaturale che deriva da carenze - o abbondanze - affettive, eccetera), nascosta sotto la giustificazione “è la storia di un individuo, una testimonianza reale” è quanto meno discutibile… La domanda è: perché scegliere proprio quella storia da raccontare e non altre? Quelle di coppie gay che hanno passato trent’anni insieme felicemente, ad esempio? O di omosessuali che sono stati presi e buttati nei forni crematori o nelle camere a gas insieme a comunisti, ebrei, zingari e dissidenti politici nei Lager, per fare un altro esempio? O del fatto che gli omosessuali vengono chiamati “finocchi” perché nel Medioevo quando si bruciava un gay sul rogo si gettavano sul fuoco dei finocchi per nascondere l’odore di carne bruciata? Mi sembrano storie altrettanto interessanti e degne di attenzione, capaci di trasmettere messaggi più sani e realistici. Le reazioni dell’ARCI Gay e di Roberto Benigni mi sembrano ampiamente giustificate. Come ha detto Grillini: “I gay non sono infelici in quanto gay, sono infelici in quanto continuamente stigmatizzati e criticati dalla società in cui vivono”. Più che altro, io credo, profondamente incompresi.
Va detto, comunque, che bisogna sempre lasciare il beneficio del dubbio a tutti. Se veramente Povia voleva soltanto raccontare una storia che l’ha colpito particolarmente, dobbiamo ammettere che l’ha fatto, almeno, con una certa classe e una certa professionalità musicale (una delle poche canzoni interessanti che abbia sentito durante la prima serata del festival, ad essere sinceri). D’altronde, Povia ha sempre avuto una politica piuttosto “furbetta” nei confronti del palco dell’Ariston… Sa bene quali temi scegliere, come alimentare le polemiche e far parlare di sè, in modo da vendere un sacco di copie e assicurarsi un’ampio passaggio radiofonico. Vedremo quando qualcuno, finalmente, proporrà al festival qualcosa di veramente coraggioso, come una canzone sulle tante “morti bianche” sul lavoro, sull’ignoranza e il pregiudizio che ancora imperversa nella nostra società verso le più disparate categorie di persone, sull’intolleranza e la presunzione del pensiero religioso, sul fatto che l’Italia è, di fatto, una teocrazia, su chi lavora senza gloria e senza grandi applausi per aiutare il prossimo in modo discreto e concreto, sull’ipocrisia di certi “preti illuminati di sinistra” che aprono comunità di aiuto ma poi non si vergognano di dichiarare, nelle interviste, che un prete pedofilo non andrebbe mai denunciato alle autorità competenti e alle Forze dell’Ordine, e via di questo passo. E perché non parlare, piuttosto, di tutti quegli omosessuali che, schiacciati dal giudizio sociale, si sposano e fanno figli e vivono una vita terribilmente infelice, casi decisamente più numerosi del presunto “Luca” della canzone di Povia? Insomma… Volete parlare di qualcosa di scomodo? Non avete che l’imbarazzo della scelta, in questo mondo e in questi rassicuranti anni di merda.

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Un sincero augurio

February 7th, 2009 by abietto

La povera Eluana sta per essere uccisa. Diciamolo, è la verità. Non solo è viva, ma a detta delle suore che l’hanno vista e curata in passato, apre gli occhi, sorride, stringe le mani, racconta barzellette e, in un paio di occasioni, interrogata sulla sua condizione di vegetale, ha affermato “Ma va là, non è mica niente, tranquilli.” Giustamente, il Vaticano e tutti i politici che sono altrettanto giustamente vicini ai sacri valori cristiani, fanno disegni di legge in tempo record per questa emergenza pericolosa e disumana. Per un attimo, viene da chiedersi come mai le Camere non siano mai state così celeri nell’affrontare questioni, apparentemente, altrettanto scottanti come l’imperante crisi economica, le discariche abusive, i proletari sottopagati (comunitari ed extra, in regola e non) che ogni giorno crepano sul posto di lavoro per la mancata osservanza delle norme di sicurezza e per il superlavoro a cui sono sottoposti… Ma questo accade solo per un attimo. Subito dopo, infatti, ci si rende conto che non si tratta della stessa cosa, che tali problemi non possono avere la stessa importanza, la stessa gravità. Insomma, qui stiamo togliendo l’alimentazione artificiale a una persona che, se si fosse fatta la volontà del Signore e se la Natura avesse seguito il suo corso, sarebbe morta diciassette anni fa! E queste cose non si fanno, non si può permettere a un libero cittadino di creare un simile precedente, di arrivare così vicini a quello spauracchio del nostro amorevole Gesù chiamato “eutanasia”. In fondo, la vita non è mica nostra, ci è stata data in prestito dal Signore e, di conseguenza, noi non possiamo farci quello che ci pare. Morire in una guerra con i fucili benedetti da preti, quello sì, ci mancherebbe. Essere stuprati dal prete della parrocchia a dodici anni, beh, può capitare. Ma evitarsi qualche anno ulteriore di dolore, umiliazione e frustrazione… beh, no, voi morite quando ve lo diciamo noi, non quando lo decidete per i cacchi vostri senza neanche un Padre Nostro o un’Ave Maria. E che è, stiamo scherzando? Quindi uniamoci al coro dei Cattolici che, senza la minima vergogna e, anzi, con il giusto orgoglio che deriva dalla Fede, vanno a manifestare sotto la clinica o fanno disegni di legge in Parlamento. E auguriamo a tutte queste persone di poter provare sulla propria pelle il martirio di Eluana, in modo da poter, finalmente, dimostrare al Signore fino in fondo quanta fortezza derivi dal dogma, quanta convinzione abbiano nello scagliarsi contro queste pratiche barbare e quanto siano pii, timorati di Dio e affidati alla volontà del Signore. Che ogni Cattolico contrario al protocollo che Eluana, sfortunatamente, sta continuando a seguire secondo i piani, possa passare diciassette anni in stato catatonico, legato a un letto d’ospedale, a totale carico dei propri familiari, provati fino all’inverosimile da una tale tragedia umana, senza la possibilità di mangiare o di bere, di orinare o defecare, senza poter difendere la propria dignità umana… Con ancora una vita, ma senza nessuna qualità di vita da difendere. Senza mente. Senza corpo. Senza nulla. Auguriamo a ogni Cattolico di provare fino in fondo la propria Fede trasformandosi in Eluana e sacrificandosi per la Società Civile, dando il buon esempio e immolandosi al Signore, secondo quei sacri valori di abnegazione e amore per la vita che sbandiera in piazza, nei TG, nelle Camere del Governo, nelle parrocchie e su internet. La vostra è una causa giusta, ne ho la certezza totale.

A meno che…

A meno che questo caso non venga strumentalizzato per fini politici e istituzionali. Ma no, ma cosa andiamo a pensare? Quale mostro disumano, privo di qualsiasi basilare emozione da Homo Sapiens, scevro da qualsivoglia empatia verso il suo prossimo, si metterebbe a strumentalizzare per scopi propri una simile tragedia? Quale forza politica alienata dal vivere civile potrebbe pensare di sovvertire i processi democratici e di annullare sentenze della Cassazione per destabilizzare la magistratura? Quale leader di Partito potrebbe mai pensare a un orrore simile? Quale premier sfrutterebbe una tale situazione per togliere fiducia al Capo dello Stato sfiorando l’impeachment? Certamente nessuno è tanto contorto, morboso e psicotico da pensare che questa potrebbe essere una linea di condotta politica accettabile. E difatti non può essere così. D’altronde, essendo in uno Stato di Diritto, una sentenza della Cassazione non può essere modificata da niente e da nessuno, tanto meno dagli altri poteri istituzionali. Ed essendo in uno Stato Democratico, abbiamo un’opposizione che si dice “di sinistra” e che ha logiche opposte a chi sta al governo! Sicuramente tale opposizione potrà, per l’appunto, opporsi… A meno che anche l’Opposizione non sia l’altro lato della medaglia, il leader della parte scura che, tolta la barba, scoprì sul mento quella vecchia cicatrice. Perché, dopo tutto, votare è l’arte di scegliere tra un cancro al fegato e una metastasi maligna in sede epatica. Eppure, ancora esistono molte persone convinte che ci siano differenze…

Eluana è circondata dai suoi familiari, dalle persone che l’hanno aiutata, curata, accudita, amata e supportata più di quanto abbia fatto chiunque altro. Chiunque altro. Affermare che queste persone la vogliano uccidere è un insulto talmente profondo e disgustoso che non dovrebbe meritare commenti, in un mondo in cui sia rimasto un briciolo di buon senso, ma solo l’indignazione generale. Non siamo in un tale mondo e i commenti, di conseguenza, sono tristemente necessari. Lasciate stare quelle povere persone che hanno sofferto quanto voi non potete nemmeno lontanamente immaginare.
C’è solo da augurarsi che la famiglia Englaro, nei prossimi giorni, venga circondata unicamente da un affettuoso, comprensivo, tollerante e caloroso Silenzio.

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Powder all around!

January 7th, 2009 by Viviolas

Alla faccia del riscaldamento globale, questo inizio 2009 si presenta sotto i migliori auspici, regalandoci nevicate copiose sia in montagna che in città, come non succedeva davvero da tanti anni.
Ho passato il capodanno a casa di amici a Chiesa in Valmalenco, in cerca di “polvere bianca” peggio di un drogato in crisi di astinenza, peraltro rimanendo mai sazio… e finisco per ritrovarla anche qui, fuori di casa, dopo due giorni di nevicata che ha cambiato pesantemente il paesaggio come solo la neve sa fare.
L’effetto collaterale di tutto questo è che poi da certe aree questa neve va levata, e spesso lo si deve fare a colpi di pala… ma siccome questo manto nevoso si presenta in modo splendidamente polveroso, ho avuto una piccola illuminazione ed ho pensato di risolvere la questione in modo più… originale, sicuramente divertente, e perchè no anche impegnativo!

Ad ogni modo, dopo la mia spolverata, stamane la vista dalla mia finestra si presentava così.
Oggi nel primo pomeriggio, se non si mette a piovere come sta minacciando un po’ di fare, ho in programma un’escursione giù al Ticino, nel cuore del Parco, ovviamente con attrezzatura telemark ai piedi.
Ho intenzione di fare un bel po’ di foto che, nel caso, penso che vi mostrerò con un post apposito.

W la neve!

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Senza commenti

January 6th, 2009 by abietto

(Dal comunicato stampa AGI) - L’Aquila, 5 gen. - Mario Magnotta, il bidello piu’ famoso d’Italia, reso celebre ovunque dallo scherzo telefonico della ‘lavatrice’ è morto nella notte tra il 4 e 5 gennaio all’ospedale San Salvatore de L’Aquila dove era ricoverato a causa di una embolia polmonare molto estesa. Mario Magnotta aveva 66 anni. Bidello in pensione era diventato molto noto in tutta Italia grazie al suo carattere burrascoso ma soprattutto per le sue frasi in dialetto aquilano registrate nel 1986 su cassetta durante uno scherzo telefonico (quello della lavatrice appunto) circolato dopo poco tempo in tutta Italia, anche su Internet. Un vero e proprio successo che ha portato l’ex bidello ad essere invitato in diverse trasmissioni radio-televisive nazionali come “I fatti vostri”, “Piazze d’Italia” e “Maurizio Costanzo Show”. Numerosi anche i fan club sorti un po’ ovunque dopo le serate trascorse in discoteca nelle quali Magnotta veniva invitato. La frase “M’iscrivo ai terroristi” è finita persino nei testi di una canzone di Cristicchi. Ultimamente Magnotta aveva fatto qualche apparizione come opinionista anche su una televisione web locale (www.aquilatv.it) interventi finiti subito su “YouTube” insieme ad altri scherzi che lo hanno visto protagonista. Il sito a lui dedicato www.magnotta.it è da sempre uno dei più cliccati della rete. I funerali si svolgeranno mercoledì 7 gennaio alle ore 16 presso la chiesa di San Pio X al Torrione, quartiere nel quale risiedeva Mario Magnotta.

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Dark Resurrection - Part II

November 11th, 2008 by abietto

Gente, si stanno preparando tempi cupi in una “galassia lontana lontana”, soprattutto perché mancano fondi per la realizzazione della seconda parte di Dark Resurrection la mitica fan-fiction basata sull’universo di Star Wars realizzata dal buon Atilak! Correte sul sito ufficiale e andate alla sezione donazioni e scoprite come diventare produttori associati. Basta poco, anche un gesto simbolico, ma se siamo in tanti possiamo portare a termine una missione degna di Luke Skywalker.
Andiamo, amico fan, sei la nostra unica speranza!

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Uno storyteller in meno

November 5th, 2008 by abietto

Ho appena appreso dalla rete che proprio oggi è morto Michael Cricthon, alla ancora giovane età di 66 anni, dopo una lunga battaglia con il cancro che aveva tenuto segreta praticamente a tutti. L’Autore di “Sfera”, “Jurassic Park”, “Timeline”, “Il Mondo Perduto”, nonchè sceneggiatore e produttore di “E. R. - Medici in Prima Linea”, si è cimentato anche come regista e attualmente stava lavorando alla sceneggiatura di “Jurassic Park IV” con Steven Spielberg e al seguito di “Westworld” (il mitico “Il Mondo dei Robot” del 1973 con Yul Brynner). Nonostante la malattia, la notizia ha colto impreparati tutti, famiglia compresa, e ha sicuramente lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dell’intrattenimento intelligente. Anche se alcuni dei suoi ultimi lavori ricalcavano in maniera un po’ troppo lineare il “mito di Frankenstein”, con nuove invenzioni a cui l’umanità non è preparata che rischiano di creare danni irreparabili, l’autore aveva rivoluzionato l’idea di romanzo scientifico e di indagine con opere eccezionali come “Andromeda” e “Coma Profondo”. Per l’occasione, mi sa che dovrò rivedermi un po’ di film e magari rileggermi il primo “Jurassic Park” (bellissimo) e “Sfera” (altrettanto… Peccato per la pessima riduzione cinematografica con un cast da Oscar del tutto sprecato). Addio, Michael…

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Statistiche

October 10th, 2008 by abietto

Alcuni dati su cui riflettere. Molto spesso i “teisti” criticano l’atteggiamento agnostico o ateo dicendo che senza una guida morale “superiore” non si può far altro che scivolare nell’amoralità, nel relativismo opportunistico e nichilista. In poche parole: se non segui la morale sacra della Bibbia, non hai morale. Se non hai un punto di riferimento fermo e inamovibile, puoi sentirti in diritto di fare tutto ciò che ti passa per la testa, poiché non c’è alcun valore assoluto di bene e di male. Se ciò fosse vero, allora gli atei dovrebbero essere più inclini dei teisti a commettere crimini di vario tipo. Sfortunatamente per i fedeli, è vero il contrario. A parte che è sotto gli occhi di tutti che nessuno abbia mai pilotato un aereo dentro un grattacielo in nome dell’ateismo, né che nessuno abbia mai scatenato una guerra sacra in nome della non-esistenza di Dio, né è mai capitata in cronaca alcuna notizia riguardante un ateo “fondamentalista” o “integralista” che si fa saltare in aria come kamikaze portando con se dei credenti, a giudicare dai più recenti sondaggi condotti negli Stati Uniti, la verità è molto meno ovvia di quanto si potrebbe pensare.

Tutti i dati sono stati raccolti negli ultimi sei anni, e dicono che (almeno dichiaratamente) negli USA il 14,12% della popolazione si dice atea, agnostica, non credente, non religiosa, umanista o altre variazioni sul tema. All’interno delle carceri americane, però, soltanto lo 0,3% degli “ospiti” non ha una fede religiosa di qualche genere, lo 0,33% dei condannati a morte si dichiara ateo (e gli stessi dati, più o meno, valgono per il Canada, dove soltanto lo 0,1% della popolazione carceraria è atea). Vi lascio fare i vostri semplici calcoli proporzionali.

Come se tutto ciò non bastasse, tutti gli studi fatti nel corso degli ultimi vent’anni mostrano una chiara correlazione diretta tra educazione e abbandono della “fede”. Cioè, tanto più una persona va avanti negli studi, tanto più si alza la possibilità che non abbia alcuna fede religiosa o credenza sovrannaturale di sorta. Per intenderci, se la popolazione generale degli USA dichiara di essere atea al 14 percento circa, nell’Accademia Nazionale delle Scienze la percentuale di atei/agnostici sale al 93%.
Film come “Contact” ci fanno credere che più del 90% della popolazione terrestre creda in qualche forma di essere superiore, di demiurgo o di divinità, ma questo non è semplicemente vero. Carl Sagan era ateo e forse ha voluto esagerare i toni per i fini drammatici del romanzo (e dell’ottimo film che ne hanno tratto), cosa assolutamente legittima, ma le statistiche dicono diversamente: la percentuale di popolazione mondiale che non crede in alcuna forma di vita ultraterrena o di esistenza di divinità ed esseri sovrannaturali si aggira attorno al 27%. Ci sono due miliardi di Cristiani (di varie fedi e confessioni), circa un miliardo e trecentomila islamici, circa un miliardo e centomila atei, novecento milioni di induisti, 360 milioni di buddhisti, 225 milioni di taoisti, 150 milioni di appartenenti a culti tribali o animisti e circa 14 milioni di ebrei. Non male. Come a dire che se la popolazione mondiale fosse ridotta a quattro persone, una sarebbe atea. Avrebbe ben voce in capitolo, non credete? Allora perché quel miliardo di atei non sembra essere mai seduto ai tavoli delle trattative?

E giusto per chiudere questa illuminante carrellata di percentuali, sappiate che le dieci nazioni con la maggior percentuale di popolazione atea/agnostica sono: Germania dell’Est (88,2%), Slovenia (29,8%), Russia (27,3%), sorprendentemente Israele (25,6%), Olanda (24,10%), Ungheria (23,3%), Norvegia (14,9%), Gran Bretagna (14%), Germania Ovest (12,1%) e Nuova Zelanda (11,5%). Se togliamo i Paesi che sono stati sotto il “tallone di ferro” del Blocco dell’Est (dove tali dati possono essere un po’ deviati dalla pressione politica e culturale dello stalinismo), ci troviamo di fronte a Paesi dove la qualità della vita, della ricerca scientifica, l’aspettativa di vita, le percentuali di disoccupazione e di illetterati, la percentuale di delitti e di omicidi/suicidi, è decisamente positiva. Un dato su cui riflettere.

Un ultimo colpo basso alla logica del “niente Dio, niente morale” riguarda la percentuale di divorzi: gli ebrei divorziano nel 30% dei casi, i cristiani “convertiti” nel 27%, i cristiani “naturali” nel 24%, mentre gli atei solo nel 21%. Sempre più interessante, anzichenò.

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Prospettive sinistre

September 14th, 2008 by abietto

Okay il Large Hadron Collider non sembra aver fatto danni, almeno finora (ma i veri test devono ancora cominciare), tuttavia io sono sempre più preoccupato. Basta vedere chi c’è nel team che l’ha costruito per farsi due conti

lhc

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Non il modo migliore di cominciare una giornata

June 28th, 2008 by abietto

George CarlinSolo a una settimana di distanza mi sono reso conto che domenica scorsa è morto George Carlin. Forse, alla maggior parte di voi, questo nome non dirà un granché, ma chi ama Kevin Smith lo ricorda sicuramente per le sue piccole parti divertenti in film come “Dogma”, “Jersey Girl”, “Jay & Silent Bob: Fermate Hollywood”. O, per lasciare perdere l’autore di “Clerks”, forse ricorderete la geniale parte del gay ne “Il Principe delle Maree”.
Carlin era uno di quei matti che stanno da soli davanti a un pubblico per ore intere a fare battute continue, dai locali più fumosi e malfamati ai teatri più prestigiosi, quel ruolo che in America viene definito “stand-up comedian”. Uno dei più bravi, irriducibili, geniali, originali e anticonformisti stand-up comedian che si siano mai visti nella storia dello spettacolo. George ha sempre odiato le convenzioni e gli atteggiamenti “politically correct”, non ha mai sopportato l’ipocrisia e la “politeness” che deve caratterizzare gli uomini di spettacolo “mainstream” e ha scandalizzato (e divertito, e stimolato) intere generazioni di un pubblico mai abbastanza abituato alle sue battute acide e corrosive. Senza George Carlin non avremmo avuto un Daniele Luttazzi in Italia… Anche se Daniele, con tutta la sua verve e la sua forza istrionica, non ha mai raggiunto lo stesso grado di potenza espressiva e spesso si è limitato a “prendere in prestito” battute e interi pezzi di monologo dal comico americano, in modo addomesticato e molto più accettabile. Se Luttazzi è un cattolico contro-corrente che fa battute sul Vaticano più o meno comode da credente deluso o esasperato, Carlin è un ateo dichiarato mangiapreti che non si è mai fatto il minimo problema ad offendere le credenze di chiunque, non tanto in modo fine a se stesso, per “épater le bourgeois”, ma per far riflettere persone sempre più apatiche e acritiche nei confronti delle autorità. Carlin è un “uomo contro”, una figura che ha dedicato la sua intera carriera a mettere sotto i riflettori le schifezze che la società moderna spazza sotto il tappeto del quieto vivere. Avere una voce fuori dal coro che si prende gioco di noi, nella miglior tradizione del giullare medievale, e che ha il coraggio di dire che l’Imperatore è nudo, al giorno d’oggi, non è cosa da poco… E questa è una perdita terribile per lo spirito del pensiero libero di tutto il mondo occidentale.
Voglio salutare George ringraziandolo per le risate e le lacrime che mi ha dato. Il cuore, che alla fine l’ha messo a riposo eterno, è sempre stato coraggioso e forte come quello di un leone. Chiudo questo post in sua memoria con alcune delle battute che ha inventato per i suoi numerosi spettacoli in una delle carriere più brillanti e lunghe della storia del cabaret.

“Il Frisbeetarianismo è la credenza che, dopo morti, la nostra anima voli sul tetto e rimanga là.”

“Penso che sia un preciso dovere del comico scoprire dove è stata tracciata una riga per superarla deliberatamente.”

“Sono del tutto a favore della separazione tra Stato e Chiesa. La mia idea è che queste istituzioni ci fottono già a sufficienza da sole… Se si unissero, sarebbe morte certa.”

“Pensate a quanto sia stupida la persona media, e poi realizzate che metà della popolazione è più stupida di così.”

“Fare la guerra per la pace è come scopare per la verginità.”

“Come sapete se una mosca ha scoreggiato? Per un attimo vola in linea retta.”

“Avete mai notato come chiunque guidi più lento di voi sia un idiota e chiunque guidi più veloce di voi sia un maniaco omicida?”

“Penso che dovremmo permettere alla gente di fare ciò che vuole. Non l’abbiamo provato in un bel po’ di tempo… Forse questa volta funzionerà.”

“Non vorrei mai far parte di un gruppo il cui simbolo è un tizio inchiodato a due assi di legno.”

“Solo perché non hai più la scimmia sulla schiena, non vuol dire che il circo abbia lasciato la città.”

“Nascere è un po’ come ricevere un biglietto per andare a vedere lo show dei freak. Nascere in America è come aver vinto il posto in prima fila.”

“La religione ci ha convinto che c’è un uomo invisibile lassù nel cielo che guarda tutto quello che fai, e c’è una lista di dieci cose che lui non vuole che tu faccia, e se le fai finirai in un luogo orrendo con un lago di fuoco dove verrai bruciato e ustionato e strozzato e pugnalato e forconato e picchiato e torturato per tutta l’eternità, fino alla fine dei tempi. Ma lui ti ama! Ti ama e ha bisogno dei tuoi soldi! È eterno e perfetto e onnisciente e onnipotente… Ma per qualche strano motivo, ha bisogno dei tuoi soldi!”

Addio George… Se hai avuto torto, il tizio barbuto lassù avrà un bel po’ di filo da torcere.

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