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Una scienza di Vita.

February 24 2005 - 7:41:PM by Viviolas

"Per me la scherma rappresenta in forme concrete la scienza della vita, che � pur essa una cotidiana battaglia; ed � per ci� che le signorine dovrebbero apprendere la scherma non gi� solo per rinvigorire la fibra, ma altres� per educare lo spirito a quella non agevole arte, per cui la grazia muliebre vince e disarma l'ingannevoli lusinghe, onde la societ� moderna � materiata.
La scherma non fa perdere alla donna il carattere della femminilit�; e la spada, che sotto i gentili auspici della donna - nella favola come nella vita - oper� prodigi, compier� sempre la sua alta missione di valore e di virt�, finch� le labbra d'una donna si apriranno ad un sorriso, finch� gli occhi stellanti di giovinezza seguiranno i cimenti ed i contrasti della forza.
Ora come sempre - la poesia della donna si dispose alla poesia della spada.
E questa duplice poesia che ho sentito vibrare in me in tutti i casi della mia vita di schermitore - ora, nel dolce mio paese come una musica favellata, io ho novellamente sentito, perch� l'ha suggerita l'indulgente pranzo vostro, che � il plauso della bellezza, della cortesia e della virt�."

Caltagirone 29 luglio 1894
Agesilao Greco

 

Perch� tanto odio?

February 19 2005 - 6:19:PM by abietto

La tua storia lascia un po' a desiderare... prendo un tass�: guastarti la serata no, non � chic. Confidarmi col tassista mi diverte molto di pi�: "Mi lasci pure all'angolo e diamoci del tu! La vita � bella, ciao! Merci boc�".
Guardo le vetrine piene di bigiotteria: scarpe parigine, reggicalze, campionari di tappezzeria... L� c'� un manichino che somiglia a te! Sfoggia un tailleurino giallo senape.

Non vederti pi�: farci una risata su
Non vederti pi�: gi� dimenticata pure tu


Che me me frega di te? Sto benissimo. Faccio una vita da re come minimo.
Presto o tardi, tanto, t'incontrer� tra mariti e figli un po' meno snob, e del resto son le cose che ormai fanno parte del vivere. Che me ne frega di te? Sono esplicito: faccio una vita da re (beh, entro i limiti). Presto o tardi, tanto t'incontrer�, con le ciglia finte e un po' meno snob, ed i fasti di lontani bajon che col tempo ingialliscono.

Chi si ricorda di te? Sono celibe! Faccio una vita cos�: "visir!", "monsieur!", "conte mem�", niente debiti.
E un bel giorno, per lontano che sia, se mi annoio, l� per l�, vado via, con le pulci nell'orecchio che ormai fanno parte del vivere.

E, del resto, son le cose che ormai...
...Fanno parte del vivere.



 

Piccoli sogni crescono

February 18 2005 - 7:50:PM by abietto

Tempo fa, come forse alcuni di voi gi� sapranno, sono stato coinvolto nel progetto e nella realizzazione di un corto fantasy, girato con alcuni amici. L'esperimento � stato, per quanto mi riguarda, estremamente soddisfacente e mi ha senza dubbio insegnato molte cose che prima non immaginavo neppure. Essendo un progetto necessariamente part-time, realizzato nei ritagli di tempo da persone che devono fare altro nella vita per campare, ci � voluto molto tempo per realizzarlo e ci vorr� ancora molto tempo per terminarlo, nella fase di post-produzione in cui verr� montato, verranno aggiunti fondali ed effetti speciali per le sequenze in bluescreen, verr� sistemata la traccia audio e la colonna sonora, eccetera. Comunque, dato che il regista/soggettista/co-sceneggiatore/produttore/artista/montatore/esperto di effetti speciali/artista 3D/composer si sta dando parecchio da fare, ha deciso di cominciare a mettere a disposizione del pubblico della rete i primi risultati.
Ecco qui: andate a farci un giro e mettetelo tra i preferiti e continuate a tenerlo d'occhio nei prossimi mesi. Una volta terminato questo progetto, chiss� che non si riesca a realizzarne un altro, magari di altro genere. Conosco gente che ha cominciato cos� e poi ha fatto grandi cose, non si sa mai nella vita.
Buona visione.

 

Si segnala...

February 15 2005 - 9:11:PM by abietto

...A tutti coloro che non vogliono essere conquistati immantinente da frotte di leucrotta rosa cavalcati da suini di dubbi gusti sessuali, e/o mangiati da the Great Pig in the Sky, sempiterno artefice e araldo del Picamayo, supremo mangiatore di mondi, che � assolutamente indispensabile nonch� necessario e imperativo correre immantinente a leggere il Fumetto, con cuore ardimentoso lanciato oltre l'ostacolo e romanico sforzo.

Forse.

L'uomo che sussurrava ai Leucrotta

 

La vita non � un film

February 15 2005 - 8:06:PM by abietto

Non si incontra la persona perfetta nella situazione perfetta, con i problemi perfetti che vengono risolti in modo perfetto al momento perfetto, dicendo battute perfette con il perfetto tempismo e quel perfetto mix di decisione e insicurezza che rende tanto irresistibili.
Irresistibili in modo perfetto.

Non ci sono quei tramonti che incorniciano la battuta che conquister� l'oggetto del nostro amore, n� c'� la colonna sonora (se non nella nostra testa - ma provate voi a mugugnare il tema di Star Wars mentre fate la corte a una tipa: in genere non viene preso come segno di salute mentale).

E poi raramente c'� il "momento della verit�": se un gruppo di teppisti vestiti da scheletri vi prendono a botte non salta fuori un Miyagi da dietro lo steccato, e pochi mesi dopo voi non siete campioni di karate e non gli fate un culo cos� limonando con Elisabeth Shue. Nella stragrande maggioranza dei casi, vi prendete le mazzate (HEUGA!) e la cosa finisce l�, tipo ai tempi dell'oratorio e delle feste delle medie.

Di draghi neanche l'ombra, di astronavi in formazione da battaglia (tm-Twain) neanche l'odore, di T-Rex nemmeno un'impronta. Niente elfi o spade magiche, n� flotte stellari o alleanze ribelli, niente Forza n� Debolezza. Tutto con le minuscole, da queste parti.

Non si � mai visto Tarzan avere problemi di mobbing, Superman dover scappare in bagno con un attacco di colite, Luke Skywalker dover pagare le bollette (e chiss� cosa paga di luce)... E sono assolutamente pronto a scommettere che a Lara Croft non puzza il fiato, che Arwen non ha bisogno di depilarsi i polpacci e che la Regina Amidala non faceva le puzzette a letto con Anakin.

Per� a pensarci bene: noi abbiamo creato tutto questo, loro che hanno fatto? Hanno obbedito ai nostri ordini, ai nostri desideri. Cio�, alla fine siamo noi ad avere le redini in mano, anche se a volte sembrerebbe il contrario. Sono certo che c'� qualche profondo e importantissimo significato in tutto ci�, una morale da afferrare al volo, ma dato che son tre giorni che ho un raffreddore e un'emicrania feroce e ho, di conseguenza, un naso che sembra un peperone, temo che mi stia sfuggendo.

Evabb�, amen. Al massimo ci scriver� su una storia.

 

Le tette in copertina

February 14 2005 - 8:08:PM by autarches

 

La sindrome dell'uomo felice e altre perversioni

February 3 2005 - 7:25:PM by abietto

Ho scoperto recentemente di essere affetto da un curioso disturbo, estremamente raro e davvero molto curioso. Mi accade di avere la ferma convinzione, che cerco in ogni modo di applicare nella mia vita quotidiana, di avere il diritto di essere felice e sereno. Questo implica un'altra ferma convinzione, anch'essa estremamente rara e, a quanto pare, pressoch� incurabile: quella di poter fare quello che voglio.
Mi spiego meglio. Non di poter fare tutto il cazzo che mi pare o quello che mi passa per l'anticamera del cervello in ogni preciso momento. Quello che voglio. Questo implica il capire cosa voglio e poi cercare il modo pi� semplice e diretto per ottenerlo.
Penso che sia una malattia aggressiva e difficilmente trattabile, considerato che, invece, attorno a me vedo, nella stragrandissima maggioranza dei casi, persone che fanno tutto tranne quello che vogliono. Ci dev'essere una qualche forma di spiegazione, alla base, ma finora devo dire che mi � abilmente sfuggita.
La maggior parte della gente che conosco, infatti, fa normalmente discorsi tipo "eh, mi piacerebbe molto, ma...". Una sorta di prefisso a qualsiasi tipo di dialogo e di affermazione, che si pu� applicare a ogni cosa nella loro vita.

"Mi piacerebbe molto fare questo lavoro piuttosto che quest'altro, ma..."
"Mi piacerebbe stare con quella ragazza, ma..."
"Mi piacerebbe cambiare ed essere diverso, ma..."
"Mi piacerebbe avere la forza di prendere questa decisione, di fare questa cosa, ma..."

Dato che sono io in evidente minoranza, io che mi limito a osservare le possibilit� realistiche e poi a sbattermi per ottenere ci� che voglio davvero, evitando le situazioni che invece non mi danno ci� che sto cercando, senza "accontentarmi" o farmi discorsi mucciniani tipo "eh, ma d'altra parte � cos�", allora � evidente che sono malato. Devo aver contratto questa malattia vedendo persone che dalla vita hanno ricevuto mille sfighe, come la mia migliore amica, e tuttavia si puliscono il culo con i discorsi mucciniani di cui sopra e continuano a stringere i denti e ad andare avanti con un coraggio e una determinazione che io riesco solo vagamente a immaginare. Devo aver contratto questa malattia osservando la coerenza e la decisione e gli ideali dei miei genitori che non hanno mai fatto compromessi su certi aspetti fondamentali della loro esistenza, anche quando questo significava vivere in modo eufemisticamente non agiato.
Devo aver contratto questa strana sindrome guardandomi allo specchio e pensando che, cristo, tutto sommato ho fatto anche qualcosa di buono, ogni tanto.

Ora quello che mi chiedo �: come si fa a curarsi? A uscire da questo tunnel? Forse devo trovarmi un'imbecille che corroda ogni mio aspetto positivo per abbassarmi al suo squallido livello... o forse una donna diversa, insicura e immatura, che possa scaricare addosso a tutti quelli che conosce i suoi problemi, coinvolgendo quanta pi� gente possibile nella sua incapacit� di assumersi la bench� minima responsabilit� personale. Forse dovrei trovarmi un lavoro d'ufficio, otto ore al giorno, quaranta ore alla settimana, pi� straordinari, malattie, tredicesima, quattordicesima, ferie pagate e premio di fine esercizio, di quelli che pu� fare chiunque, persino una scimmia ben ammaestrata, in modo da potermi sentire almeno un pochino alienato (cacchio, senn� va a finire che i film di Muccino non mi piaceranno mai!), oppure ancora potrei decidere di tenermi dentro tutte le offese e le umiliazioni della vita per potermi conservare il diritto di lamentarmi e rimanere ben riparato e al sicuro dalla possibilit� di faticare per combinare qualcosa di concreto. O forse ancora, potrei decidere di rimanere come sono e crearmi qualche alibi per non modificare ulteriormente la mia situazione: ho visto gente molto in gamba guarire dalla mia sindrome semplicemente pensando di essere "arrivata".

Comunque sia, se qualcuno di voi ha qualche consiglio, medicine, dottori specialistici, eccetera, me lo faccia sapere. Comincio a sentirmi a disagio, sapete.

 

 
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