ADDIO, ARTHUR
"Science can destroy religion by ignoring it as well as by disproving its tenets. No one ever demonstrated, so far as I am aware, the non-existence of Zeus or Thor - but they have few followers now."
Arthur C. Clarke

Con la sua immaginazione e la sua capacità visionaria ha interpretato i grandi cambiamenti, alcuni epocali, prim'ancora che accadessero. Per esempio, nel 1945, grazie alla sua fervida fantasia, immaginò i satelliti per le telecomunicazioni con largo anticipo.
E' suo lo splendido racconto breve The Sentinel, che racconta di una spedizione terrestre alla scoperta di un monolito extra-terrestre sulla Luna, segno ( e sogno ) lampante di un'intelligenza aliena. Nel 1968, messo alle strette da un cineasta americano, Clarke dovette ampliare il racconto, fino a trasformarlo in romanzo.
Di seguito, dopo un lungo e meticoloso lavoro di scrittura, si arrivò alla produzione della prima pellicola di fantascienza ad altissimo budget.

Da quella storica collaborazione con Stanley Kubrick nacque il più grande film di fantascienza di tutti i tempi,
2001 Odissea nello Spazio: La storia di un incontro con un'intelligenza aliena antichissima e misteriosa che conduce l'uomo a scoprire il senso ultimo della vita. Tra le tante previsioni azzeccate di Arthur Clarke questa non si è avverata.
Non ancora.
Ma io mi fido...
e quei due sanno qualcosa.
Questo post è presente anche su Pier Online.net
ASN 4.0: Work in Progress
Chiunque voglia darmi una mano con consigli, critiche, suggerimenti, idee, plugin interessanti, widget, idee grafiche per il layout, considerazioni e quant'altro, può dare un'occhiata in tempo reale al work in progress su ASN 4.0 a questo indirizzo. Attendo i vostri commenti e contributi.
Un altro necrologio & to-do list
Salutate Newspro. Questo CMS ("Content Management System") che è stato assolutamente glorioso e usatissimo dalla prima ondata E/N italiana (asphalto, ASN, il primo PierOnline e moltissimi altri) sta per andare definitivamente in pensione. Non solo non viene più supportato dai suoi sviluppatori ufficiali (né viene più supportato il suo successore, Coranto), ma non è più usato praticamente da nessuno. Io ho aperto o curato per conto terzi altri quattro o cinque siti web e in tutti ho installato Wordpress, con il quale mi trovo benissimo. Anche l'ultima versione di PierOnline usa WP e potete notare come l'organizzazione dei contenuti nonché la presentazione grafica siano molto più gradevoli e fluidi. Come ho già avuto modo di dire molte volte, la mia forte resistenza nell'installare WP su ASN derivava da problemi tecnici relativi a ben otto anni di archivio, pagine interne e altro ancora. Ma ormai è davvero tempo di farlo. Mi sono rotto delle limitazioni di Newspro e ho voglia di usare WP sul mio sito principale cercando di introdurre più plugin e innovazioni di quanto non sia possibile senza questo programma. Questo creerà, ve lo dico già da subito, un bel po' di casino. Scrivo questo post (che non so nemmeno per quanto rimarrà online) per avvertire chiunque passi di qui che nelle prossime ore e nei prossimi giorni potrà trovare ASN un po'... in disordine. Addio, quindi a Newspro. Non ho idea di quanti siti sparsi per la rete ancora lo utilizzino, ma ASN lo abbandona e passa a WP. Newspro è morto, lunga vita a Newspro.
I passi che cercherò di seguire per questo storico passaggio di testimone sono i seguenti:
- Far passare tutte le news nell'archivio costruito automaticamente da Newspro. Il programma crea pagine statiche in HTML basandosi su un template. Tali pagine potranno rimanere online in un "archivio vecchio" consultabile esattamente come fate ora. In poche parole, non trasferirò l'archivio delle news scritte finora su WP, lo lascerò statico e online così com'è ora, almeno finché qualche geniaccio non troverà un sistema per fare una conversione automatica (cosa che finora non ho trovato da nessuna parte). Tutti i commenti alle news inseriti finora, purtroppo, andranno persi (non del tutto persi: sono comunque salvati in un database, ma non compariranno nelle pagine dell'archivio).
- Installare WP, mettere un tema decente, cambiare il layout del sito, cominciare a scrivere le prime news di prova e i primi commenti.
- Integrare tutte le parti della pagina principale presenti finora (il fetch delle immagini random dalla gallery, i vari link, le statistiche del forum - per quello che servono - eccetera).
- Installare i plugin che servono per la gestione del sito nella "nuova versione", controllare che funzionino correttamente con l'ultima versione aggiornata di WP.
- Passare le pagine interne (recensioni, articoli, racconti) in WP, in pagine dinamiche, organizzate gerarchicamente e linkate in homepage.
- Aprire ufficialmente il sito al pubblico in una cerimonia di inaugurazione che vedrà il solito ritrovo dei soliti quattro froci al Mulligan.
- Varie ed eventuali. Tra un punto e l'altro, tener conto di svariate e intense sessioni di bestemmie perché le cose, senza apparente motivo, non funzioneranno a dovere.
Se vi state chiedendo perché proprio ora ho deciso di modificare ASN, la domanda è pertinente e acuta. Non posso, per scaramanzia, parlare ora del motivo che mi ha spinto definitivamente a fare questo passaggio da un CMS all'altro... Posso solo dirvi che se tutto andrà davvero come dovrebbe (sì, certo, e quando mai lo fa nella vita?) lo saprete tra qualche mese.
Okay... Ora comincio a lavorare alla cosa. Se non avrò impedimenti lavorativi o di altro genere che mi costringeranno a procrastinare ulteriormente, ci rivedremo su Abietti si Nasce 4.0.
Saluti.
Addio, Dungeon Master
Martedì è morto Gary Gygax. Per quelli di voi che non sanno di chi si tratta, posso solo dire che, insieme a Dave Arneson, nel 1974, dopo aver sviluppato regole particolari per un gioco di battaglie tra miniature chiamato Chainmail, ha creato un tipo di divertimento totalmente nuovo e originale che in seguito verrà conosciuto come gioco di ruolo. Gary Gygax e Dave Arneson sono gli autori originali di Dungeons & Dragons, pubblicato per la prima volta quell'anno dalla casa editrice di Gygax, la Tactical Studies Rules, Inc., normalmente conosciuta come TSR. Gygax era a casa sua quando i punti-ferita sono arrivati a zero, e non aveva ancora compiuto 70 anni. Sono certo che sta già tirando i dadi per una nuova scheda, laggiù, da qualche parte, dove si giocano le nostre partite. Non so nemmeno da dove cominciare nel cercare di farvi capire quanto questa persona e gli altri suoi collaboratori abbiano influenzato la mia vita e la vita della maggior parte delle persone che mi stanno attorno. Ci sono amici che non avrei, se non ci fossero stati i giochi di ruolo, e parlo di alcuni dei migliori amici che ho e che ho mai avuto. E ci sono persone che fanno il lavoro che fanno grazie ai GdR, che scrivono e disegnano fumetti professionalmente prendendo spunto dalle loro partite, o che hanno mantenuto accesa la fiamma della passione riversandola poi in riviste per computer e videogiochi che sono diventate leader del mercato italiano. Ci sono persone che hanno scritto canzoni ispirate ai giochi di ruolo, ai lanci di dadi, alle bestemmie e alle urla attorno a un tavolo di cucina fino a notte tarda. D&D; è diventato, come Star Trek, Star Wars o i computer portatili, una parte integrante della vita e della cultura popolare di milioni di persone, le favole moderne della nostra generazione. Qualche secolo fa avevano i cantastorie, oggi abbiamo i dungeon master, e il migliore di questa categoria, il primo, il più importante, il più grande e geniale, se n'è andato. Ha fallito l'ultimo suo tiro-salvezza e il suo giocatore ha imprecato al tavolo, con gli amici che forse erano preoccupati o forse ridacchiavano per il risultato. O forse no: forse se n'è andato serenamente, sapendo di aver dato al mondo più di quanto il mondo abbia dato a lui, quando è stato estromesso dalla sua stessa società o quando è stato accusato di aver "rubato" l'idea al suo amico e co-autore, quando è stato denigrato per il suo lavoro e preso di mira da pochi, stupidi, sedicenti "giocatori" snob e "alternativi", ancora oggi convinti che sia il sistema, le regole, i punti o i dadi, che facciano il divertimento. Gary sapeva che, una volta capito lo spirito del gioco, il divertimento si fa da sè, e dipende solo dalle persone coinvolte, dalla voglia di raccontare una bella storia, dalla voglia di viverla e di collaborare a un successo comune. Nessun altro gioco da tavolo, di guerra o di strategia che sia mai stato realizzato prima ha concepito l'idea di "gioco collaborativo", in cui nessuno perde e tutti vincono. Questa idea oggi viene data quasi per scontata, eppure non esiste al di fuori del mondo dei giochi di ruolo. Questa idea è talmente meravigliosa, contro-intuitiva, geniale, originale e potente, che ha scatenato una vera e propria rivoluzione anche in campo sociologico e psicologico, influenzando profondamente lo psicodramma, la teoria dei giochi, le tecniche di "problem-solving". Il mondo del divertimento ha certamente perso una persona importantissima, un cuore grande e un grande cervello. Ho passato talmente tante sere della mia vita a esplorare e praticare questo hobby, che mi sembra quasi di aver perso uno degli amici che erano al tavolo con noi. E forse era proprio così.
Ricordo ancora il mio primo incontro con D&D; e le mie prime partite (le avventure introduttive nel manuale base della storica "Scatola Rossa"), con gli amici, in Toscana. Ricordo quando è uscito il cosiddetto "Expert Set", la "Scatola Blu", e che ho passato tutta la notte a leggerlo incredulo di quante avventure fossero possibili con quell'espansione. Ricordo le copertine e i disegni degli autori scelti da Gygax per illustrare i suoi libri e i suoi regolamenti, tavole di Larry Elmore, Keith Parkinson, Jeff Easley, Jeff Dee e molti altri. Ricordo la campagna di Davide, il mio mago-guerriero, la campagna di Gawain, con il mio cavaliere mezzo matto, la campagna di Dragonlance con Reckall, dove tenevo Tanis, e le sue avventure folli con draghi di trecento metri e "abissi d'acciaio" cyberpunk. E ricordo Edro, la nostra fanzine di giochi di ruolo che è stata la prima esperienza lavorativa ed editoriale per molti di noi. Ricordo quanto fosse faticoso e bello prepararne un numero, e le riunioni interminabili di redazione al Burghy (allora non c'era MacDonald's) di Porta Venezia. So che tutto questo suona terribilmente geek, ma in fondo cosa non lo è, quando c'è questo livello di passione e di entusiasmo? Ricordo Santiago al club, gli scontri con i giocatori di guerra (gli amanti dei Wargame sono tendenzialmente di destra, gli amanti dei GdR sono tendenzialmente di sinistra, almeno così sembrava all'epoca, e i "wargamisti" ci accusavano di essere un gruppo di hippy casinisti... E non erano distanti dalla verità). Ricordo le "riunioni del direttivo" per decidere quali giochi tenere nella "ludoteca comune" e gli orari di apertura del club (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 21:00 alle 24:00, sabato e domenica dalle 15:00 alle 24:00... e io c'ero *sempre*). Un'iniziativa che non è più stata ripetuta ma che all'epoca ha fatto storia, e ha permesso a decine di noi di trovarsi, giocare e conoscersi, fare amicizia e continuare anche oggi, a distanza di vent'anni, a essere qui insieme. Ricordo chi pretendeva almeno sei mesi di lezioni di recitazione e improvvisazione prima di far tirare un dado a qualcuno, e chi invece non interpretava mai e si scriveva la spada e la frusta del Balrog sulla scheda del personaggio come "tesoro" dopo averlo massacrato a sputi. Ricordo i personaggi più strani e naif che volevano fare un GdR su "Memole dolce Memole" e quelli che giocavano a RoleMaster e ci mettevano due giorni per fare il personaggio e mezz'ora di gioco per vederlo morto. E ricordo V&V; e Davide, il nostro master super-eroistico, con tavoli a cavalletto uniti a formare una mega-superficie degna di uno stadio, completamente coperti di pedine per battaglie campali che andavano avanti due o tre giorni (roba che neanche le Secret Wars della Marvel Comics).
E tutti questi amici, tutte queste persone, tutti questi lavori, le ambizioni, i progetti, le idee, le storie, i fumetti, le riviste, le riunioni, gli sforzi e le litigate, i racconti e i libri, le serate al Mully o da Burghy o a casa di qualcuno, gli affetti e vent'anni di storia della mia vita... Tutto questo, grazie a te, Gary.
Grazie, per tutta l'esperienza che ci hai fatto fare. In ogni possibile senso.