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Post subject: So long and thanx for all the monkeys (tm-Koan)
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E finalmente ci siamo. Ecco il resoconto non ufficioso e assolutamente falso del secondo asphalto-abietto no limits, tenutosi sabato 3 luglio al parco avventura.
Sappiate che questo post ha il duplice scopo di rendervi edotti su quanto accaduto (e farvi rosicare per non esserci stati) e di battere il record di post più lungo di tutti i tempi (più che altro per via delle molteplici foto).
Oltre a quanto raccontato qui, sappiate che l'organizzazione, nel miglior stile cazzonario della tradizione webbica, ha procurato notevli ritardi a tutti quanti, ma alla fine siamo riusciti in un modo o nell'altro, sulle note dei Jethro Tull, a giungere all'autogrill di Zenone Ovest, sulla A1. Tutta quella fatica e chi ti abbiamo incontrato? Mad Max oltre la sfera del tuono...
Per riprenderci dallo schock, io e Vivio decidiamo che se MacDonald's alle dieci di mattina prepara panini, vuol dire che non è troppo presto per mangiarne. Io mi sparo un BigMac menu e lui un BigTasty menu (deve sempre fare lo sboròne). D'altronde, sapevo che se non avessi avuto neanche un vomitino, poi il mio pubblico sarebbe stato deluso, quindi ho deciso di applicarmi con metodo.
Con il gruppo formatosi, quindi, ci lanciamo fino all'uscita Piacenza Sud, dove contattiamo l'ottima Hazel, la celeberrima Hyddenplace e il celebratissimo Akkots. Parte di noi si lancia alla ricerca di tali sperduti compagni di sventura, seguendo indicazioni quanto meno ridondanti, mentre l'altra parte corre al parco per fare presenza. Dopo essere riusciti (io e BrainDamage) a *non* vedere un cartello di diciotto metri quadri DUE VOLTE su una strada in mezzo al nulla assoluto, il gruppo fa un golpe e Fugee e Jurden decidono di diventare i nuovi leader. Grazie alla loro pronta gioventù e al loro encomiabile senso di abnegazione, giungiamo infine con italico sforzo al parcheggio del parco. Poco dopo, anche il gruppo con Koan, Hazel e company ci raggiunge. C'è giusto il tempo per un caffé e una sigaretta e quattro chiacchiere, prima di imbragarsi e affrontare l'ignoto.
Infine, il gruppo si appresta a cominciare l'addestramento alla sicurezza sul percorso di preparazione. La foto è di rito. Il fucking finger pure.
L'istruttore comincia a descriverci tutti i modi in cui possiamo romperci ossa e tendini se non facciamo esattamente quanto ci ordina. L'attenzione diventa subito molto acuta. Le procedure sono semplici: infilare il moschettone A nel nodo di imbrago 4bis passando sotto il cavo Alpha rosso barrato, ma solo di venerdì. Nei giorni con la "R" è necessario cantare una nenia in swaihili roteando fortissimo il moschettone B fino a farlo detonare sull'orecchio di un parente entro il terzo grado. Tranquillizzati da queste elementari regole, ci mettiamo in fila per affrontare il "percorso di prova", così detto perché per la prima volta si "prova" il puro terrore.
Fatto l'addestramento, finalmente ci avviciniamo all'area del parco vero e proprio, e solo allora vediamo attraverso l'acquoso e vacuo sguardo dei nostri occhi increduli, ciò che ci attende:
Ed è sempre a questo punto che facciamo la conoscenza di un essere terrificante e sadico: La Scimmia del Parco Avventura, una creatura esiliata dal mondo dei fumetti e dei cartoni animati per la sua predilezione per le torture crudeli. Il suo scopo è quello di depistarci, facendoci credere che un determinato esercizio debba essere fatto per forza nel modo più scomodo e meno sicuro possibile. Noi ce ne fottiamo e eleggiamo Jurden nostro Generalissimo sul campo, facendoci guidare dalla sua guida certa (speriamo).
Ma ormai non c'è più tempo per recriminare: tenuti sotto tiro da un gruppo di addetti alla sicurezza vestiti con lunghe palandrane nere e strani simboli uncinati e spronati da fruste di verga, ci avviciniamo al primo percorso. Lentamente, cominciamo a prendere confidenza. Alla fine solo pochi di noi rimarranno indenni e incolumi, mentre molti cari compagni di sventura cadranno (è il caso di dirlo) senza riuscire a vedere la fine della giornata. Scavalcando i cadaveri, giungiamo infine all'ultimo percorso e alla tirolese più lunga dell'emisfero occidentale. Ma laciamo che siano le immagini a parlare...
A questo punto, siamo tutti molto entusiasti e contenti di essere sopravvissuti. Passiamo il nostro tempo a farci reciprocamente il grooming e a darci gran pacche sulle spalle, ridendo istericamente. Qualcuno fa notare che non si è ancora mangiato nulla: io e Vivio tacciamo la nostra tappa fastfood della mattina e annuiamo con fare grave guardando severamente Hazel. Lei ci dice che in un paese lì vicino c'è la festa della birra e, soprattutto, una pizzeria dove fanno una roba tipica locale che non mi ricordo come si chiama (me lo sono fatto ripetere tre volte, giuro) e tutti contenti ci rimettiamo in macchina per andare a fare la pappa.
Dopo esserci fermati una dozzina di volte per fare foto a cose e cartelli strani (foto che non mi sono ancora arrivate quindi non le vedrete qui), giungiamo in un ridente paesino del piacentino dal nome alquanto equivoco: TRAVO.
Ci accomodiamo fuori, facendo un po' il bello e il cattivo tempo, spostando tavoli e sedie, dicendo burgudew a voce altissima, ruttando, scoreggiando e toccando il culo alle cameriere (comme d'habitude), tra le quali milita la madre dei miei figli, anche se lei ancora non lo sa. Per pudore non le tocco il culo e non le faccio nemmeno una foto, ma ordino due birre medie (io sì che ci so fare con le donne, tsk!). In ogni caso, la cameriera porta quantità industriali di quella roba lì che non mi ricordo come si chiama, salumi e formaggi (su richiesta del Maranza che non mangia carne e quindi è evidentemente comunista e gay), fiumi di birra e pure il caffé: alla fine ci chiedono 7 € a testa. Pare che il locale intero ne costasse 16 ma avevamo finito i contanti.
Dopo aver magnato come majali all'ingrasso, cosa che ci fa sentire molto pleibbòj, andiamo a spaparanzarci sul pratino del palazzo comunale, di fronte alla pizzeria. La giornata volge al termine e siamo tutti molto soddisfatti, come si può notare dalle facce sobrie e rilassate.
E ora, per qualcosa di completamente diverso...
L'INTRUSO RELOADED
Ciò che non avete mai sognato né osato sognare. Non c'è bisogno di commenti.
Se provate tanta tanta invidia (ma anche no) sappiate che stiamo già organizzando Il Terzo Abietto/Asphalto NoLimits in un similare parco avventura dalle parti di San Giorgio Canavese/Caluso, vicino al Lago Candia. Non potete mancare, questa volta!
Stay tuned to know more! _________________
"Pay close attention: you could miss something" - Frank |
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