Antologia narrativa abietta
Video Spazio Fantasy
abietto :: 1984 ::
Le luci delle stelle si riflettevano sui vetri anneriti del casco, Mad mosse la mano verso la cloche a sinistra del suo sedile inserendo il pilota automatico.Il suo compagno era morto poco tempo prima nell�ultima battaglia contro gli alieni di Marte, e Mad si sentiva stanco...
Stanco di dover stare ore e ore chiuso in quella "scatola da sardine" che viaggiava nello spazio alla modesta velocit� di 0,095 parsec al secondo, per cercare nemici, per compiere la sua missione; stanco di dover respirare quell�ossigeno "depurato" che gli dava sui nervi; stanco di non poter vedere la Terra, il suo pianeta natale, ma di doverla difendere ai confini di un�altra orbita solare; stanco di dover stare attento a ci� che gli diceva il computer di bordo; stanco, infine, di sentire l�odore per niente gradevole del cadavere del suo ex-compagno che si stava decomponendo, che si diffondeva, ormai, come una malattia infettiva, nell�aria chiusa dell�abitacolo.
Premette un pannello, i motori si spensero, l�astrocaccia prosegu� nella sua rotta con la spinta inerziale. Il sudore gli appiccicava i capelli, sentiva un gran prurito in testa, ma non si fidava a togliere il casco per paura di morire asfissiato. Pensava: -Come mi piacerebbe vivere sulla Terra, se mai ci torner� non la lascer� mai pi�, voglio vedere il mare, voglio sentire le creste dei cavalloni infrangersi sugli scogli e la sabbia dorata e calda fra i piedi...
Ma tutti questi pensieri non erano altro che sogni per lui... A meno che...
Ma certo! Perch� non ci aveva pensato prima? In fondo perch� doveva restare fedele a un esercito che non gli aveva dato nient�altro che guerra, guerra, guerra e morte? Un pensiero rivoluzionario si fece strada nei meandri della sua mente, pensando alla Terra, chiuse gli occhi.
Fu cos� che non vide l�astrocaccia nemico sul radar. Tutt�a un tratto sent� il suono bitonale della sirena d�allarme, apr� gli occhi e vide, a un paio di chilometri soltanto, un astrocaccia marziano, perfettamente distinguibile dallo stemma di Marte, che si stagliava contro il buio dello spazio: una sinistra alabarda rossa che penetr� nella sua mente fino a provocare il panico.
Si dette subito da fare, con uno scossone; accese i motori, azion� i retrorazzi, torn� indietro e ripart� a razzo nella direzione opposta rispetto a quella che stava seguendo poco prima. Sfrecci� via quasi a 1,2 parsec al secondo, il massimo che quel tipo di astrocaccia poteva offrire.
Il Marziano gli stava alle calcagna, a Mad cominciarono a venire strani capogiri, sent� subito una strana sensazione, come nausea, stava molto male... Poi cap�: l�aria dell�abitacolo doveva essere impura! Nella battaglia precedente, quando i Marziani avevano colpito il motore di sinistra, provocando la morte del suo compagno, dovevano aver messo fuori uso il sistema di sostentamento vitale con depuratori che immettevano l�ossigeno nell�astronave! Mad era spacciato!
Sent� un intenso panico impadronirsi di lui, inser� l�iperspazio con destinazione Terra, ma l�astronave aliena lo precedette intuendo le sue mosse. Lui non se ne accorse.
Era accecato dalla paura di morire l�, nello spazio, e di dover vagare per sempre nel silenzio delle stelle... Poco dopo, come se ci fosse stata una grande turbolenza nel tessuto del continuum spazio-temporale, si trov� a poche centinaia di migliaia di chilometri dalla terra. Ora poteva vedere sul monitor i mari, gli oceani, i monti e i vulcani, un attimo di distrazione per contemplare quella meraviglia, ma bast�. Dalla distorsione spazio-temporale emerse l�astrocaccia Marziano, e ingaggiarono battaglia.
Mad era esausto, gli facevano male i polsi, non riusciva quasi a premere il pulsante "Fire", gli arti inferiori erano anchilosati e quasi del tutto paralizzati, e dopo aver sparato qualche scarica di laser, si decise a usare la sua "Arma Segreta". Ma non sferr� mai quell�ultimo, disperato attacco; con una magistrale e rapida manovra, l�astrocaccia Marziano colp� l�esatto centro del reattore principale, il propellente si incendi� subito e la nave and� in pezzi.

-Accidenti, proprio adesso che ero quasi arrivato alla Terra! - disse Carlo, - stavo per fare il record e quel... quel... Oh beh, lasciamo perdere!
Il ragazzo si allontan� dallo schermo video, deluso.
Un altro ragazzo si avvicin� e inser� duecento Lire.

Le luci delle stelle si riflettevano sui vetri anneriti del casco...
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