La Compagnia dell'Anello
Scheda
Titolo La Compagnia dell'Anello
Autori Peter Jackson (regia)
Info Cast: Elijah Wood, Viggo Mortensen, Ian McKellen, Ian Holm, John Rhys Davies, Liv Tyler...
Voti
Soggetto 100%
Scenegg. 95%
Fun! 100%
Complessivo
100%
Episode I - The Phantoms are really a menace!
abietto :: Mon 10|02|03 ::
Gli HobbitPer anni gli uomini hanno sognato di portare la saga di John Ronald Reuel Tolkien al cinema. Lo scrittore di origini sudafricane, che ha insegnato a Oxford letteratura anglosassone ha creato un mondo tanto ricco di dettagli e di sotto-trame, un poema epico corale tanto assiepato di personaggi straordinari, che l'impresa, fino a non molto tempo fa, se non impossibile, sembrava senza alcun dubbio improbabile. I Beatles si erano detti affascinati dalla storia e volevano farne una saga musicale in parte recitata da loro, nei panni degli eroi della Compagnia, in parte a cartoni animati, stile Yellow Submarine. John Boorman (mica il primo stupido: quello che ha fatto Excalibur, per capirci) aveva presentato ai produttori dell'epoca una sceneggiatura per un film in due parti. La proposta, come quella dei Beatles, venne giudicata irrealizzabile per questioni di costi. Poi venne il buon Ralph Bakshi e la sua tecnica di rotoscoping, con la creazione di qualcosa che non si era mai visto prima sullo schermo. Una rappresentazione in parte a cartoni e in parte recitata della storia, molto fedele all'originale tranne alcuni piccoli dettagli trascurabili, come il fatto che la parte di Tom Bombadil, dei tumulilande e della Vecchia Foresta era stata completamente tagiata e che l'elfo che viene a soccorrere Frodo dopo Colle Vento non � Glorfindel, come nel libro, bens� lo stesso Legolas che poi entrer� a far parte della Compagnia dell'Anello. Io vidi per la prima volta questo film a dieci anni circa, e subito dopo decisi che volevo leggere il libro. Anzi, che volevo leggere TUTTO quello che aveva scritto questo strano signore con la pipa. Da allora ho letto cinque volte Il Signore degli Anelli in Italiano pi� una volta quasi tutto in lingua originale, mi sono riletto cinque o sei volte Lo Hobbit, tre o quattro volte Il Silmarillion, pi� una serie di altri scritti e libri sparsi (tra i quali il bellissimo Il Cacciatore di Draghi, che vi consiglio caldamente).
Gimli il NanoPoi, qualche anno fa, su Internet salta fuori un'intervista a Peter Jackson, autore che io gi� conoscevo e ammiravo moltissimo per lavori quali Bad Taste, Braindead e, soprattutto, Heavenly Creatures (Creature del Cielo). Nell'intervista, il buon Jackson ammetteva candidamente che la proposta di una trilogia cinematografica basata sul capolavoro di Tolkien era stata accettata da chi deteneva i diritti per il grande schermo e sarebbe stata prodotta dalla New Line Cinema, completamente girata in Nuova Zelanda e realizzata con effetti speciali fatti "in proprio" (cio�, non dalla ILM, insomma). Penso che, all'epoca, Spielberg e Lucas si fossero mangiati parecchio le mani, anche a giudicare dalle loro dichiarazioni in merito (Spielberg, se non ricordo male, disse che soltanto la ILM avrebbe potuto farlo decentemente. In pratica stava dicendo che questo pischello neozelandese non aveva speranze e che il film sarebbe stato un flop se dietro alla cinepresa non ci fosse stato lui o il suo amico George). Jackson, dal canto suo, non rispose mai alle polemiche e si limit� a lavorare duro, affermando che voleva realizzare qualcosa di diverso da un film "fantasy". Pi� che altro aveva in mente un film storico, in cui i reduci delle battaglie del Fosso di Helm o dei Campi del Pelennor sarebbero stati utilizzati come fonte di dati e particolari per la ricreazione di tali battaglie. Un po' come ha fatto Spielberg per il bellissimo Salvate il Soldato Ryan, insomma. A me sembrava l'approccio giusto, e mi sono commosso leggendo lo stampato di quell'intervista, cominciando gi� a pregustare il momento in cui sarei entrato nella sala cinematografica.
Ora questo momento � arrivato (anzi, � arrivato gi� da un po') e ho voluto aspettare prima di scrivere questa recensione per far decantare le sensazioni che ho provato, per poter dare un giudizio obiettivo a freddo. Anche perch� il cervello necessitava di riprendersi da cotale spettacolo. In breve: Peter Jackson � riuscito, naturalmente a modo suo, a dar vita al progetto pi� volte rifiutato, che tutti ritenevano improbabile se non impossibile. � riuscito a portare al cinema, in modo fedele (se non nei dettagli, sicuramente nello spirito) la saga di Frodo, Gandalf e compagnia.
La regia � strepitosa. Tutti i trucchi del mestiere sono unicamente al servizio della storia. Ci sono effetti che, almeno in questo primo episodio della trilogia, vengono utilizzati solo una volta, in un punto, perch� servono proprio l� e da nessun'altra parte. La prima cosa che colpisce � il grande amore per i dettagli in ogni scena che il regista ha voluto esprimere, il grande rispetto verso questa grande saga epica moderna. Gandalf vede sul tavolo di casa dell'Hobbit Bilbo Baggins la mappa incorniciata della sua prima avventura, quella in cui viene recuperato l'oro dei Nani dal Drago Smaug. Le armi, l'Anello, le armature, gli oggetti, sono proprio come ce li si immagina leggendo il libro, fedeli all'iconografia classica che � stata data alla storia da artisti quali John Howe, i fratelli Hildebrandt o Alan Lee (alcuni dei quali, non a caso, sono stati assunti dal regista per fare il character design e la progettazione dei set e degli oggetti di scena).Boromir, sui copri-polsi di armatura di cuoio, ha inciso in bianco il simbolo di Minas Tirith, l'Albero Bianco con le Sette Stelle. La porta di Moria � identica a quella disegnata da Tolkien stesso. E anche Gran Burrone sembra preso direttamente dai disegni che aveva fatto l'autore della storia. Ma tutto questo a Peter Jackson non poteva bastare: dopo aver tentato l'improbabile, ha voluto tentare l'impossibile portando sullo schermo lo stesso Sauron, che mai viene visto direttamente nel libro. Nel "riassunto" iniziale, il Signore Oscuro arriva in battaglia. Enorme, come un dio, coperto interamente da una spigolosa armatura nera, con l'Anello al dito e una grande mazza ferrata nel pugno. Incredibile. Ma assolutamente inserito e in tono con la narrazione.
Gli attori sono stati diretti in modo magistrale e, proprio come nel libro, il risultato � corale. Non c'� nessuno che sia veramente protagonista, nessuno che per interpretazione o parte, sia davvero sopra gli altri. Tuttavia, la morte shakespeariana di Boromir � davvero commovente e ritengo sia una delle scene pi� belle del film (insieme, insperabilmente, al salvataggio di Frodo da parte di Arwen, quando sussurra in Elfico al fiume di Gran Burrone di levarsi contro i Cavalieri Neri). Ci sono molte differenze con il romanzo, ma sembrano essere tutte giustificate dal mezzo cinematografico: il personaggio di Aragorn, ad esempio, risulta molto pi� moderno, pi� umano, pi� combattuto. Il "Comic Relief" � stato spostato da Sam a Pipino e Merry, che ne combinano di ogni tipo durante il viaggio della Compagnia. Gimli � un altro polo del Comic Relief, anche se si alterna tra momenti comici e momenti di grande drammaticit�. Ma la vera sorpresa � sicuramente Legolas: un elfo potente e terribile, bello ma determinato, duro e leggiadro al tempo stesso. Vederlo scagliare frecce pi� velocemente di quanto un gangster di un film di Tarantino riesce a sparare con la sua calibro 9 � veramente uno spettacolo per gli occhi.
Sicuramente non sar� possibile giudicare approfonditamente questo film, se non alla luce degli altri due. Dovremo aspettare ancora un paio d'anni, prima di poter mettere le mani sul cofanetto in DVD edizione speciale "Director's Cut" che Peter Jackson ha gi� annunciato di voler produrre, dove l'intera saga dei personaggi sar� godibile senza soluzione di continuit� con pi� di dieci ore di girato. Io personalmente non vedo l'ora, cos� come non vedo l'ora di andare alla prima cinematografica de "Le Due Torri". Sono certo che non ci saranno cali di tono o ripensamenti di sorta, dato che, saggiamente, per abbattere i costi e per avere un ritmo di narrazione pi� fluido e omogeneo possibile, il regista ha girato i tre film insieme, in un anno e mezzo ininterrotto di lavoro in Nuova Zelanda con tutto il cast. Nel frattempo, caro Peter, per quanto possa valere, goditi il mio voto. Dopo aver pensato a tutti i piccoli difetti degli effetti speciali (la Compagnia che corre nella grande sala delle colonne di Moria, o Legolas che salta sulle spalle del Troll), a tutte le variazioni della storia, a tutti i cambiamenti della trama che Jackson ha voluto inserire, rimane il fatto che questo � un sogno che � diventato realt�.
Un sogno realizzato da un fan del libro per altri fan del libro.
Un sogno realizzato con il rispetto dello spirito della storia.
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