The Eye
Scheda
Titolo The Eye
Autori Oxide Pang Chun & Danny Pang (regia)
Info Cast: Lee Sin-je, Lawrence Chou, Candy Lo...
Voti
Soggetto 60%
Scenegg. 70%
Thrill 80%
Complessivo
75%
Pi� di quanto colpisca l'occhio...
abietto :: Mon 05|05|03 ::
Sto gelaaaaando...Apri gli occhi, direbbe Amenabar. E anche l'oftalmologo che sta cercando di ridare la vista a Wong Kar Mun (la modella Lee Sin-je), rimasta cieca dall'et� di due anni e arrivata attorno alla ventina vivendo sempre nell'oscurit� pi� assoluta. L'operazione di trapianto della cornea ha successo e la giovane Wong torna a vedere, all'inizio attraverso ombre e luci sfocate e poi sempre pi� nitidamente, il mondo che la circonda. Un mondo che, per�, visivamente lei non conosce e deve imparare a reinterpretare da zero. Come dice anche Oliver Sacks in alcuni suoi libri, in effetti, chi riacquista la vista dopo tanti anni di cecit� (soprattutto se tale cecit� � cominciata in et� molto verde), non possiede un "vocabolario visivo" per poter riconoscere e dare un senso alle immagini che colpiscono la retina. � come un film psichedelico che improvvisamente ti colpisce il cervello e all'interno del quale non si riesce a trovare nessun ordine apparente. Solo con la rieducazione si pu� ritornare a vedere "davvero". Purtroppo, questa rieducazione viene solo sfiorata all'inizio del film, quando Wong va da uno psicologo (nipote dell'oftalmologo di cui sopra) e questi le fa vedere una banale cucitrice. Lei non riesce a riconoscerla come tale finch� non la tocca: il suo vocabolario di interpretazione della realt�, infatti, � puramente tattile, nonostante l'improvviso ritorno del senso perduto. Questo tema avrebbe potuto dare una svolta personale molto interessante, e porre sempre un dubbio: ci� che vede Wong � vero oppure sono i suoi sensi che non riescono a interpretare la realt� correttamente?

Ocio: qui cominciano gli spoiler duri

Uno spettro affamatoS�, perch� Wong vede cose che gli altri sembrano non poter vedere, cose terribili che, ovviamente, vengono scambiate per allucinazioni. Malauguratamente questa ambiguit� viene abbandonata quasi subito per passare a una realt� dichiarata: lei effettivamente vede gli spettri dei trapassati, un po' (un po' tanto) come il bambino de Il Sesto Senso. Un vero peccato, appunto, perch� io avrei trovato molto pi� interessante (e terrorizzante) un'interpretazione pi� ambigua e psicologica del fenomeno. Ma andiamo oltre.
Lo spettro nell'ascensoreLa prima met� del film, in ogni caso, � diretta molto bene, in modo attento a ogni dettaglio, quasi delicato: uno stile di regia davvero notevole ed esperto che rende ancora pi� terrificante l'apparizione di uno spettro, per contrasto. Le scene nell'ascensore o nella scuola di calligrafia sono notevoli, ma il primo spettro (nell'ospedale) � imbattibile. Un archetipo perfetto gestito con una tempistica e un mestiere davvero eccezionali.
La protagonistaIl vero film comincia quando Wong e il dottor Lo (lo psicologo nipote dell'oftalmologo, che si innamora - ovviamente - della bellissima protagonista) decidono di capire perch� lei abbia queste visioni, e cominciano a indagare sulla donatrice, su colei che ha fornito le cornee per l'operazione. Anche perch� Wong si rende conto che il viso che vede allo specchio non � il suo... Se l'inizio dell'indagine in The Ring � il fulcro della narrazione e l'inizio di una discesa nel terrore che si fa sempre pi� ripida, purtroppo in The Eye � soltanto la scoperta della pi� classica trama da ghost-story. Ovviamente le cornee appartenevano a una "veggente", ovviamente questa veggente � lo spettro che sta cercando di comunicare con Wong, ovviamente ha assistito a un terribile disastro, eccetera eccetera.
Tutto � bene quel che finisce bene... O no? Ci aspetta un finale a "sorpresa" (le virgolette sono d'obbligo) in una scena che � un mix dell'incidente d'auto alla fine de Il Sesto Senso e della scena del ponte di The Mothman Prophecies.

Un drammatico flashbackPersonalmente, ho trovato veramente deludente uno sviluppo cos� stereotipato e "gi� visto" di una storia cominciata in modo cos� efficace e originale. Il ritmo tende a diventare man mano meno efficace, fino a una conclusione "consolatoria" e di ritorno alla normalit� che, date le premesse, lascia un po' a bocca asciutta. In ogni caso The Eye vale sicuramente la pena di essere visto, se non altro perch� � l'ennesimo esempio di come la fiction thriller e horror dell'Estremo Oriente riesca a eguagliare e, spesso, a superare la stanca tradizione horror hollywoodiana. Una spinta positiva a questo genere che non potr� che avere effetti positivi ovunque. Tranne che in Italia, ovvio...
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