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January 30th, 2003 by abietto

Un salto nel passato

La copertina del libroMichael Crichton sembra aver fatto suo il motto “squadra che vince non si cambia”, infatti la trama dei suoi ultimi romanzi è molto simile, per non dire praticamente la stessa. La matrice è, ovviamente, quella di Jurassic Park: un geniale e intraprendente capitano d’industria riesce a realizzare un’invenzione incredibile che potrebbe renderlo ricchissimo (nel libro tradotto in film con tanto di sequel da Steven Spielberg si trattava della clonazione dei dinosauri, qui si tratta di una macchina del tempo). Per sperimentare questa invenzione il suddetto magnate capitalista e cattivo, chiama in causa degli specialisti, accademici idealisti e buoni, che vengono sottoposti a un esperimento (l’isola dei dinosauri o il viaggio nel tempo, poco importa). I nostri eroi si troveranno ad affrontare le più curiose e variegate minacce e alla fine trionferanno, sottolineando la pericolosità dell’invenzione (tradotto in termini di cinema pulp anni ‘50 sarebbe “L’umanità non è ancora pronta”) e facendo fare, direttamente o indirettamente, una brutta fine al cattivone, che muore a causa della sua stessa invenzione (il capo dell’isola dei dinosauri schiattava mangiato dai Cinognathus, il capo della multinazionale temporale… beh, leggetevi il libro).
In tutto questo Crichton coglie svariate volte l’occasione per spiegare due cose su cui, evidentemente, è molto ferrato oppure si è documentato molto bene per l’occasione: la fisica quantistica e il medioevo. Il problema è che la fisica quantistica la capiranno sì e no dieci persone al mondo (quindi è difficile farne un libro di divulgazione scientifica, figuriamoci un romanzo di fantascienza) e per quanto riguarda il medioevo, penso che Umberto Eco possa bagnare il naso al suo collega americano quando e come vuole. Inoltre, gli “inserti” di divulgazione risultano decisamente “posticci”, buttati lì in modo didascalico e quasi completamente slegati dalla trama vera e propria, inseriti nelle discussioni facendo il terribile errore di sceneggiatura che qualsiasi fumettista ha imparato, in un modo o nell’altro, a evitare (Personaggio 1: “Ora scenderemo nel pleistocene grazie al meccanismo quantico derivato con scappellamento a destra” - Personaggio 2: “Ah, intendi dire quella macchina a forma di cubo con dei tubi che fuoriescono che ha bisogno di plutonio per funzionare e che usiamo tutti i giorni quindi cosa diavolo te la sto descrivendo a fare?” - Personaggio 1: “Esatto, altrimenti il lettore come la capisce?”).
Per carità, non voglio affatto dire che non sia una lettura piacevole, soprattutto se non siete dei grandi amanti dei romanzi medievali o fantasy (altrimenti vi risulterà una pappa un po’ troppo già sentita e riscaldata), ed è sicuramente un libro da portare sotto l’ombrellone o nella baita di montagna, ma di certo la letteratura d’evasione contemporanea americana può offrire di meglio (e leggetevi Cuori in Atlantide del Re di Bangor se nutrite qualche dubbio).
E tutto questo per sopravvolare sul fatto che un archeologo, per quanto fanatico del medioevo e fisicamente in gamba, possa nell’arco di poche ore affrontare un torneo medievale contro dei professionisti dell’epoca e sperare anche soltanto di riuscire a muoversi con l’armatura o di rimanere in sella durante la carica…

Posted in Recensioni di Libri

Scheda

Titolo: Timeline
Autore: Michael Crichton
Info: 676 pagg. - Garzanti - L. 35.000
Soggetto: 55%
Svolgimento: 50%
Dialoghi: 45%
Complessivo: 50%
 

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