I Silver Key nel cd Marillion-Tribute

January 14th, 2009 by abietto

La Mellow Records, casa discografica indipendente di Sanremo, pubblicherà un CD doppio di tributo ai Marillion. Un disco si concentrerà sull’era Fish, mentre l’altro sarà dedicato all’era Hogarth. I Silver Key parteciperanno al progetto con la loro cover di “The Web” (che potete ascoltare su MySpace o sul sito ufficiale della band) nel CD dedicato al Pescione. Il tributo ospiterà altri nomi illustri nel mondo del prog-rock indie internazionale, come gli Yleclipse, i Rousseau, i J’accuse, i Conqueror e altri. Il cofanetto (salvo eventuali ritardi di produzione) sarà disponibile entro ottobre.
Ricordiamo a tutti, inoltre, che il prossimo appuntamento “live” con i SK è previsto per fine marzo alla Casa di Alex, in un concerto doppio con l’ottima band Nomalìa (che presenta i brani del suo primo CD “Father”). In quell’occasione, anche noi presenteremo alcuni pezzi in lavorazione per il nostro primo album (”Late Night”). Seguiranno ulteriori comunicazioni con date e orari precisi del concerto.
Nel frattempo, Slainte!

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Thanx, guys!

December 21st, 2008 by abietto

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XMAS CONCERT

November 26th, 2008 by abietto

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Progressive a Sesto

November 14th, 2008 by abietto

L’associazione Agartha - Prog Music Dimension ha organizzato, con il patrocinio della città di Sesto San Giovanni, il Sesto Art Rock Music Festival, un festival di progressive-rock, musica alternativa e indipendente nel prestigioso Spazio MIL di via Granelli, sabato 15 e domenica 16 novembre 2008. Chi dovesse venire da fuori Milano e volesse fermarsi per le due giornate può contattare l’hotel Villa Torretta di via Milanese 3, a Sesto San Giovanni, convenzionato con la manifestazione. Il festival comincia alle 17:00 (sia sabato che domenica) e prosegue fino a notte fonda con concerti e incontri. Sabato suoneranno le band Chance Risiko (musica prog-pop e sperimentale da Bologna), French TV (band progressive-fusion da Louisville, Kentucky, USA), i Duty Free Area (band progressive-fusion e jam-band di Verona) e i Rational Diet (musica progressiva e sperimentale, da Minsk in Bielorussia). Domenica, invece, potremo ascoltare gli Spaltklang (un gruppo svizzero di musica sperimentale, medievale e prog), gli Hostsonaten (folk-rock, jazz e prog-rock da Genova), gli “Accordo dei Contrari” (altro gruppo progressive jazz-rock di Bologna), e infine i “Picchio dal Pozzo” (rock progressivo e sperimentale, da Genova). Nelle rispettive pagine potrete avere un assaggio della musica di questi artisti. L’entrata per un’intera giornata costa 18€, mentre per due giornate 30€ e l’intero incasso verrà devoluto all’Istituto dei Tumori di Milano. Già dal 2005, l’associazione organizza questo festival che ha visto sul palco artisti del calibro dei “The Watch” e degli “Arti e Mestieri”. Per ulteriori informazioni, potete collegarvi al forum dell’associazione.
Speriamo che l’anno prossimo i Silver Key possano far parte dei gruppi coinvolti in questa importante occasione! E Slainte Mhath a tutti!

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Grande

October 9th, 2008 by abietto

Davvero grande…

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Death Magnetic

September 12th, 2008 by Viviolas


Fatevi un favore: correte a comprarlo!!!

E’ un capolavoro.

I Four Horsemen son tornati!!!

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Recensioni

September 5th, 2008 by abietto

RumoreCome probabilmente già sapete, oltre ad essere il vocalist dei Silver Key, suono e canto anche in un altro progetto musicale collettivo dal curioso nome di Negatif Übermensch. Recentemente, abbiamo terminato la produzione (del tutto autonoma) del primo CD, chiamato Symmetry and Discordance, che è stato recensito nell’ultimo numero della nota rivista musicale Rumore, il 200 in edicola in questi giorni, da Stefano Morelli.

“Carico di simbolismi spirituali atti a trascendere e commuovere i confini tipici dell’esotismo avantgarde, il collettivo Negatif Übermensch esibisce anzitutto la volontà di ricondursi ad un significante animistico, ad una rievocazione borea, mitica, dell’umano, attraverso l’opposizione-confusione degli antagonismi sonori (e sociali). Un paesaggio circoscritto, alla maniera di un Giano, attraverso i tre profili (la visione sul/nel presente all’indomani del big crunch) della Godsface (Y - D&R - P) e disvelanti nature del tempo-suono: l’orchestrale mistico à la Dead Can Dance (di riguardo le female voices dipinte in Lies), l’impalcatura apocalittico marziale dei Laibach (Suppurative), l’etnia esoterica neo Vidna Obmana, il mantra ambientale d’ascendenza Current 93/Ain Soph (Rise, Quicksilver), il minimalismo concreto di Cabaret Voltaire-Klinik, l’acustico e il percussivo mutuato in un tradizionale abbraccio tra il taiko mitteleuropeo e il folk post-NON-Death in June (dai risvolti badalamentiani in Effortless).

Fico. Ora se riesco anche a capire se la recensione è positiva o negativa, sono un uomo felice…
Anyway, presto Symmetry and Discordance sarà disponibile in una prima edizione ultra-limitata a bassissima tiratura. Chiunque voglia una copia me lo faccia sapere.

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Quando si finge d’esser una Rock Band…

August 28th, 2008 by Viviolas

I Rush sono una di quelle poche, inossidabili band che dai mitici anni ‘70 sono riuscite a giungere fino al 21° secolo in modo semplicemente magistrale.
Tre elementi che hanno fatto e continuano a fare scuola, sia insieme sul palco che singolarmente coi loro strumenti. Chiedete per esempio a qualunque batterista vi capiti a tiro quali sono i nomi di musicisti famosi che lo hanno influenzato o da cui trae spunto/insegnamento e al 99% vi sentirete elencare Neil Peart.
Una band sempre avanti, sia con la musica che con l’uso della tecnologia… suoni, effetti, totale uso di ear-monitors sul palco…
Insomma una band con uno spessore professionale impressionante.
Ecco… quindi potete capire che simpatico spasso sia vederli pezzare un loro brano storico come Tom Sawyer, con Peart che suona i pad di plastica tipo giocattoli per bambini quando invece siamo abituati a vederlo dietro a qualcosa di infinitamente diverso, mentre giocano a Rock Band!

FAKED!!!

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Concerto sconcertante!

June 27th, 2008 by Viviolas

Siccome sabato 28 Giugno 2008, cioè domani, c’è un gruppo che si chiama Silver Key che suona alla Casa di Alex, al n.5 di Via Moncalieri a Milano, sottopongo alla vostra illustre attenzione la relativa locandina, giuntami tempestivamente nella notte onde poter dare annuncio col dovuto margine di tempo, necessario per far sì che accorriate tutti allegri ma soprattutto numerosi.

Evviva!! Và che bella la locandina!!!

Vi attendiamo là, alla Casa di Alex, per divertirci e bere qualche ettolitro di birra assieme… così intanto magari ci date anche una mano a capire chi è ’sto Alex.
Visto che poi guidare dopo aver bevuto non è cosa troppo consentita e che soprattutto sarete numerosissimi, sappiate che poco distante dal locale c’è un grosso parcheggio ove è possibile parcheggiare i pullman.
A domani sera!

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Curiosa coincidenza

June 23rd, 2008 by Viviolas

Cercando tra la considerevole mole di CD che, mesi dopo il trasloco, ancora riempiono diverse scatole parcheggiate qua e là in giro per casa, mi è ricapitato tra le mani un album che non ascoltavo da molto, molto tempo: “Twisted Into Form“.
Un lavoro datato 1990 e firmato Forbidden, uno dei gruppi più significativi di ciò che fu il thrash metal della cosiddetta Bay Area, realtà per la quale citare nomi come Anthrax, Exodus e Nuclear Assault è cosa tanto ovvia quanto scontata, ma caratteristica di una corrente del metal che segnò in modo particolare la fine degli anni 80 ed un pochino anche l’inizio dei 90.
Non è affatto raro, ma anzi è una caratteristica abbastanza tipica, che il genere fosse onda portante di un messaggio comune di sfogo, denuncia, lotta contro il solito, maledetto, sistema.
Mai come in questo periodo riscoprire un album come questo, che tra l’altro fa fieramente parte delle indiscusse pietre miliari del genere, mi risulta così emblematico e quasi… conferma profetica, come fosse un: “ecco, poi non dire che non te lo avevo detto, io!”
Ripensando a quel ridicolo walkman bianco, tutt’altro che tascabile, con le cuffie dalle spugnette arancioni tipo “donuts” che usavo tenere al mattino nel tragitto tra la colazione e l’ingresso in classe, cercando di riprendere coscienza in treno avvolto nel mio fedele chiodo e all’ombra dei capelli che arrivavano quasi a toccarmi i gomiti, sfogliavo il booklet, dopo qualche pezzo che non manco di fischiettare a memoria così fedelmente che neanche l’avessi finito di ascoltare l’altroieri, e mi fermo sulla traccia #6: “R.I.P.”, rimanendo basìto.
In questo periodo in particolare, per svariati motivi tra i più diversi tra loro il cui elenco vi risparmio per pura magnanimità, sto meditando su molte cose.
Una di queste, forse banale agli occhi di molti, ma non così tanto per me, è questa sensazione di disagio profondo che la società in cui viviamo mi sta dando sempre più, a tal punto da cominciare a farmi desiderare *davvero*, e non solo sognare dicendo “sì sarebbe carino”, di mollare tutto e tutti e ritirarmi su qualche alpe lontana da Dio e dagli uomini, un po’ come quel genio incompreso del nonno di Heidi già fece a suo tempo.
Bene… il testo, come dicevo quasi profetico, è il seguente:


We’ve always been told to stand up tall
“Guard the nation”
This killing force that we have made, what for?
I am sickened by this attitude that plagues
The Mother Earth
It always seems that we’re all fighting
We don’t know what it’s worth

Close the door as they beg for more
Children cry as they’re left to die
See the tears running down their faces
See compassion is at end
Mother Earth is crying
Rest in peace… Peace!

Who can you believe? It’s never what it seems
Feel the anger
They’re tightening the vice, now who pays the price?
We will!
I am saddened by this selfishness and, “Who cares”
Attitude!
Put down your arms and stop this fighting
Save our Mother Earth

Close your eyes, say your last goodbyes
Self-destruct, we’ve run out of luck
See the lights turn to darkness
Realize there is no hope
The human race is dying
Rest in peace… Peace!

Desperate - Is what we’ve all become
Helpless - There’s nowhere left to run
Crushing - The spirit of mankind
Forbidding - What’s yet to come!

We’ve always been told to stand up tall
“Guard the nation”
This killing force that we have made, what for?
I am sickened by this attitude that plagues
The Mother Earth
It always seems that we’re all fighting
We don’t know what it’s worth

Who will drop the curtain
Who will end Earth’s history
No more “Happy ever after”
Rest in peace… Peace
Rest in peace -

Paul Bostaph e compagni lo scrivevano in vista del 1990.
In verità non lo avevo mai letto prima…
…ma vi sembra sia cambiato qualcosa dopo quasi vent’anni?

Ulteriore coincidenza: c’è la reunion dei Forbidden (purtroppo senza Bostaph…).
Suonano a Torino il 23 (questa sera!!) e a Bologna il 25 di Giugno.
Se potete… non perdeteveli.

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