Outremer

February 7th, 2003 by abietto

Blu Oltremare

Innanzitutto voglio dire che ho avuto la fortunata opportunità di seguire la genesi di questo albo fin dall’inizio, dai primissimi passi della sua ideazione e creazione, ed è stata un’esperienza interessante ed educativa. Ho potuto parlare con Beretta a lungo della storia che sta alla base degli albi, delle idee sia grafiche che di sceneggiatura che voleva inserire e ho potuto fare una cosa che in genere, in questi casi, non si può fare: telefonare all’autore per fare domande e per ricevere delle risposte. Cos’è, quindi, Outremer? Per scoprirlo davvero dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, nel periodo in cui Beretta scriveva per la Sergio Bonelli Editore una mini-serie fantastica ambientata nell’universo di Martin Mystère e, più precisamente, nella base di Altrove: stiamo parlando, ovviamente, di Magic Patrol. Questo fumetto, uno dei più seguiti della “serie contenitore” Zona X (testata attualmente, purtroppo, chiusa) si è fatto notare non soltanto da migliaia di lettori italiani, ma anche dagli operatori del settore e dai critici oltralpe. I francesi della Albin Michel, infatti, trovarono la serie molto ben fatta, sia da un punto di vista grafico (non dimentichiamoci che è grazie ai disegnatori di Zona X se le serie Bonelli attuali possono contare su una serie di talenti validissimi e che hanno portato sangue fresco nella vecchia e nella nuova carne), sia da un punto di vista contenutistico. I temi trattati nella serie, ma soprattutto come venivano trattati tali temi, hanno fatto pensare ai “boss” della casa editrice francese che quello era proprio lo stile che stavano cercando per alcune “mini-serie” di fumetti fantasy e di fantascienza. Le caratteristiche vincenti erano l’estrema accuratezza per i particolari, la documentazione (carte vincenti, da sempre, in casa Bonelli) ma anche un rinnovato dinamismo che era frutto della golosità letteraria e cinematografica di amplissimo spettro di Beretta e company. I francesi avvicinarono quindi il buon Vincenzo e il buonissimo Giancarlo Alessandrini proponendo loro questa collaborazione. Voglio solo ricordare che, per un autore italiano, lavorare “in Francia” è sempre stato (giustamente) il coronamento di una carriera, non il suo inizio: questo è un caso eccezionale, un caso voluto dall’intuito degli editori francesi. Un intuito che, si capisce fin dalle prime tavole del fumetto, li ha guidati bene sotto ogni aspetto. La coppia Beretta e Alessandrini, quindi, si mise subito all’opera per realizzare una saga fantasy divisa in quattro albi di 56 pagine (più o meno l’equivalente di una storia “doppia” secondo gli standard bonelliani). La storia doveva essere dinamica e con un ritmo narrativo e un gusto più vicino a quello degli autori (e quindi dei lettori) d’oltralpe, ma trattandosi di fantasy avventurosa (per dirla con le parole dell’autore: “Un bel mix fantasy pieno di botti alla D&D vecchio stile…”) questo non rappresentava certo un problema.
La serie ha visto in questi giorni l’uscita del primo albo “Le Portes du Mal”, di cui sto, appunto, scrivendo la recensione. Non mancheranno certo aggiornamenti riguardo alle altre “puntate”, anche perché, ne sono assolutamente certo, sentirete parlare di questa serie da molteplici fonti e potrete così dire “Ah, l’abietto è stato il primo!”. La storia parte con una breve introduzione che ci mostra il background del mondo in cui si svolgeranno le azioni delle tre eroine (una serie tutta al femminile ma potete comprarla: Legs non c’entra niente, tranquilli): una maga, una guerriera elfica e una ladra. L’azione inizia subito, con Lady Arianne (l’elfa) che sventa un rito malvagio e viene raggiunta nell’azione dalla ladra (Celine). Entrambe sono “agenti” di un’organizzazione chiamata, appunto, Outremer, che potrebbe essere l’equivalente fantasy della “Altrove” mysteriosa, o dell’FBI nel nostro mondo. Questa organizzazione ha infatti il compito di far rispettare la legge sui territori sovrani di diversi stati, un tempo in guerra tra di loro e ora unificati sotto un unico consiglio sovrano. Le linee di indagine seguite dalle due eroine, che sembravano non avere nulla a che fare l’una con l’altra, hanno portato allo stesso risultato: è tempo dunque di capirci qualcosa di più, poiché sembra che qualcosa di oscuro e terribile si stia preparando. L’Impero della Fenice, a sud, sta preparando le armate per combattere una dura guerra contro i Cinque Regni (il Reame di Valkinord, gotico e medievaleggiante, con alte montagne e draghi di ogni tipo, le 4 repubbliche marinare, simili a un’Italia rinascimentale, il Regno Elfico di Glorindal, un incrocio tra le tavole “atlantidee” di Martin Mistère e la Grecia antica e, infine, il grande Impero di Khor, a metà tra le civiltà del medio oriente dell’antichità e le megalopoli di Blade Runner). Nel frattempo riti magici oscuri si consumano sui territori dei Regni e strani oggetti magici con poteri sconosciuti appaiono dal nulla.
Allo scopo di comprendere la portata della crisi e cosa si celi dietro a questi eventi strani e inquietanti, viene “arruolata” come consulente speciale un’apprendista maga molto in gamba dell’Università dei Discepoli della Conoscenza di Valkinord, Lucrezia. Questa ragazza, certamente la più giovane, ingenua e dolce delle tre, non è preparata a lasciare i suoi studi per lanciarsi in strane avventure che non capisce in terre dimenticate dagli dei e dagli uomini, ma viene spinta a questa decisione dal padre e da un agente di Outremer di cui più tardi conosceremo l’identità. Le tre eroine, ora legate da un unico scopo (anche se ognuna è ben determinata a perseguirlo soltanto usando i propri metodi, spesso in contrasto con quelli delle altre due), cominciano la loro indagine, prima da un punto di vista accademico, poi lanciandosi direttamente nell’azione. La storia è raccontata in modo molto dinamico, con frequenti cambi di registro narrativo, di punto di vista e di scena. Inutile dire che, come potete ben vedere dalle illustrazioni che Beretta e Alessandrini mi hanno concesso *in esclusiva* (come me la tiro) di pubblicare in queste pagine, le illustrazioni (nonché la colorazione di Leonardo Gajo) sono davvero spettacolari, degne dei migliori fumetti fantastici francesi dei grandi maestri come Moebius. Alessandrini ha decisamente dato il meglio di sé non soltanto seguendo le indicazioni di Beretta (prodigo di descrizioni dettagliate e di documentazione precisa fino al maniacale) ma anche inventando e intervenendo in modo creativo e propositivo nella sceneggiatura, rendendo i movimenti e i cambi di scena ancora più fluidi e drammatici.
L’unica nota negativa, se proprio è necessario trovarne una, è che, avendo sotto mano i dialoghi originali scritti da Beretta, ci si rende conto che la “localizzazione” in francese è stata realizzata in modo leggermente arbitrario. Certi passaggi sono stati tagliati o molto velocizzati, mentre alcune frasi sono state completamente cambiate. Se è vero che questo rende molte scene più rapide e dinamiche, è anche vero che leggendo soltanto l’edizione francese del fumetto si perdono molti dettagli e retroscena del background e della storia, il che la rende forse un po’ troppo semplice e diretta, meno misteriosa. Si respira di meno, insomma, il lavoro fatto dagli autori per creare un mondo coerente e divertente dietro a ogni singola battuta o azione delle protagoniste. Intendiamoci: rimane comunque una storia godibilissima e perfettamente comprensibile, ma certamente l’edizione italiana del fumetto, che recupererà i dialoghi originali, sarà ancora più ricca e corposa (come piace a noi, da questa parte dell’arco alpino). Non so dirvi ancora quando e per quale casa editrice (la Bonelli?) Outremer uscirà nella lingua del sì, ma posso certamente già dirvi questo: compratelo immediatamente, non ve ne pentirete. Chi ama il fumetto, a prescindere dai generi, dagli stili o dalle nazionalità, non può non avere nella propria biblioteca questo esordio internazionale di una coppia di autori che, ho l’impressione, lavoreranno ancora insieme per lungo tempo, con reciproco beneficio.

Se volete saperne di più su Outremer…Homepage di Albin Michel

Posted in Recensioni di Fumetti

Scheda

Titolo: Outremer 1 - Les Portes du Mal
Autori: Beretta (testi), Alessandrini (disegni), Gajo (colori)
Info: Albin Michel - 56 pagg. Colori - 12.50 €
Soggetto: 80%
Sceneggiatura: 85%
Disegni: 95%
Complessivo: 90%
 

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