Broken Bow

February 10th, 2003 by abietto

It’s been a long road…

Scott Bakula nei panni del capitano Jonathan ArcherCominciamo con il dire che, senza alcun dubbio, Broken Bow è uno dei migliori Pilot mai visti per le varie serie di Star Trek. Non è noioso, non è troppo autocelebrativo, non è troppo cerebrale… Gli autori, insomma, sembra siano riusciti a trovare il giusto equilibrio e il giusto mix di elementi per raccontare una storia affascinante e divertente per tutti gli amanti della saga.
Non c’è dubbio che molti fan abbiano storto il naso o abbiano accolto con un certo scetticismo l’uscita di questa quinta serie, un prequel ambientato cento anni prima della missione quinquennale storica del famoso Capitano James T. Kirk. Uno scetticismo che ha la sua ragion d’essere: con tutto quello che sta succedendo tra il Quadrante Gamma e il Quadrante Delta nel ventiquattresimo secolo, era il caso di fare una serie ambientata nel ventiduesimo?
Jolene Blalock nei panni di T'PolPer molti anni ci sono state due serie di Star Trek contemporanee nei network americani e internazionali (prima TNG e DS9, poi DS9 e Voyager), la Paramount si sta forse preparando, dunque, a lanciare una sesta serie? Questi e altri dubbi hanno fatto perdere il sonno a milioni di fan in tutto il mondo. Ma c’è dell’altro, ed è quello che proveremo ad andare a esaminare nel dettaglio qui di seguito…

Problemi di Continuity
Durante gli anni settanta e ottanta, la Marvel Comics si rese conto che il proliferare di numerose serie riguardanti personaggi e gruppi di personaggi, stava creando dei problemi di continuità narrativa. Quello che succedeva all’Uomo-Ragno in una testata non veniva necessariamente riflesso in un’altra testata in cui compariva lo stesso eroe, per non parlare dei problemi dei Vendicatori o dei vari gruppi di mutanti. Per questo motivo è stato creato un nuovo ruolo professionale che è proprio quello del responsabile alla continuity.
L'Enterprise NX-01 in tutto il suo splendoreAnche i produttori di Star Trek dovrebbero avere qualcuno che faccia questo lavoro. E se ce l’hanno, dovrebbero licenziarlo. Almeno dopo aver visto Broken Bow.
Cominciamo dalla più grossa di tutte: in tutti i manuali, i riferimenti nei film e nei telefilm, i libri ufficiali, la timeline ufficiale prodotta ai fan da Michael Okuda (che lavora sul set dai tempi di Next Generation), appare chiaro che la PRIMA astronave della Flotta Stellare che porta il nome di Enterprise, viene varata nell’anno 2245. Nelle “ready-room” del Capitano Picard, infatti, notiamo i modellini di tutte le Enterprise precedenti, e la prima è ovviamente la Constitution Class ai comandi del capitano Robert T. April, per una missione quinquennale, quindi del capitano Cristopher Pike (sotto cui Spock divenne primo ufficiale della nave) e quindi dell’ultima missione quinquennale, quella più famosa di tutte, quella del capitano James T. Kirk.
Da dove salta fuori, dunque, questa Enterprise di classe NX ben cento anni prima? Perché gli autori hanno deciso di sbugiardare così grossolanamente tutto il background fornito in precedenza? E non è certo l’ultima volta che accade in Broken Bow, purtroppo.
In tutta la puntata il capitano Jonathan Archer (Scott Bakula) parla dei comandi che arrivano da “Starfleet”. Ma non è certo possibile, considerato (e questa è veramente grossa) che la Federazione dei Pianeti Uniti e la Flotta Stellare vengono fondati ben dieci anni dopo l’inizio delle sue avventure! Il primo volo dell’Enterprise NX, infatti, avviene nel 2151, mentre la Flotta Stellare viene fondata nel 2161. Nel frattempo, gli umani avevano certo avuto molte altre astronavi a velocità curvatura, ma si trattava di generiche “Earth Forces” (Forze Terrestri) e non di una “Federazione” o di una “Flotta Stellare”.
Le due astronavi incriminate a confrontoA questo aggiungiamo il fatto che, sempre secondo il background ufficiale Paramount, nel 2156, cioè in quella che dovrebbe essere la sesta stagione della serie “Enterprise”, scoppieranno le “Guerre Romulane” tra le “Earth Forces” (e non “Starfleet”) e l’Impero Stellare Romulano. James T. Kirk, in una famosa puntata della Serie Originale, dice chiaramente che tutta quella guerra è stata combattuta nello spazio profondo senza che gli Umani o i Romulani potessero vedersi, poiché le astronavi non erano ancora dotate di visore principale sul ponte di comando (mentre invece, ovviamente, l’Enterprise NX-01 ne ha uno bello grosso in piena vista per tutta la puntata pilota). Siamo d’accordo che fare un’intera serie senza un visore del ponte di comando sarebbe stato un po’ noioso, e su questo dettaglio avremmo anche potuto soprassedere, se non fosse per tutto il resto delle incongruenze che rendono Enterprise una sorta di “apocrifo”, di “eresia del continuum” narrativo delle varie serie. Inoltre: come farà questa curiosa “Starfleet” ad affrontare l’Impero Romulano se soli cinque anni prima dello scoppio della guerra dispone soltanto ed esclusivamente di una singola nave da battaglia a curvatura?
E che fine hanno fatto le Guerre Eugenetiche, durate dal 1992 al 1996 secondo il background ufficiale di tutte le serie precedenti? Nella puntata pilota di “Enterprise” i nostri eroi incontrano degli alieni maestri nell’ingegneria genetica e capaci di modificare il fisico dei propri individui in qualsiasi modo per renderli dei perfetti agenti speciali. Possibile che nessuno del cast faccia il minimo riferimento al fatto che solamente centocinquant’anni Le due astronavi viste lateralmenteprima qualcosa di molto simile era accaduto sulla Terra con conseguenze devastanti? Si sono già improvvisamente dimenticati tutti quanti di Khan Noonien Singh e degli altri super-uomini?
Infine, un’ultima altra grande contraddizione: in tutte le fonti reperibili del background ufficiale di Star Trek e della timeline degli eventi principali della storia della Terra, appare chiaro che il primo incontro con un essere di razza Klingon avviene nel 2218, quindi settant’anni dopo la prima avventura dell’Enterprise NX-01. Ma ancora una volta, questo non sembra essere possibile, dato che la prima missione di Archer e company è proprio quella di riportare un guerriero Klingon, incidentalmente caduto sul nostro pianeta, su Qo’onos (Kronos), cioè il suo pianeta natale. A prescindere dal fatto che Kronos è molto distante dalla Terra e che un’astronave a curvatura 4,5 (il massimo raggiungibile dalle astronavi di classe NX) ci metterebbe una vita per arrivarci, (***SPOILER***)l’equipaggio della nave non soltanto compie la missione, ma entrano addirittura nella Sala del Gran Consiglio Klingon!!!
Sinceramente, ci sembra troppo, considerato che abbiamo dovuto aspettare Picard per una simile impresa!
E, sempre per parlare di Klingon… che fine hanno fatto le “creste” sul cranio nella Serie Originale? Perché i Klingon di “Enterprise”, cento anni prima di Kirk, ce le hanno, quelli dell’epoca della missione quinquennale di Kirk invece no, e dall’incidente di V’Ger in poi tornano ad averle?
Sembra che la serie “Enterprise”, almeno, riuscirà a fornire una spiegazione, per quanto raffazzonata, di questa evidente incongruenza…

La nave stellare
La NX Class a confronto con la Daedalus ClassPassiamo ora a parlare dell’Enterprise NX-01, comparsa dal nulla, e della forma che i produttori hanno deciso di darle. Sarebbe logico pensare che si tratti di un’astronave di classe Daedalus, forse con una sezione a disco che in realtà è ancora una “sfera” (prima del raggiungimento di un certo livello tecnologico nella gravità artificiale?), con un tubo dove risiedono gli alloggi principali e l’enorme sala motori con il “warp core” e le due gondole di curvatura dritte e tubolari. Invece ci troviamo di fronte qualcosa che sembra essere una “Akira Class” della Next Generation! Le uniche differenze sono l’attaccatura delle braccia delle gondole a curvatura, più arretrate e simili a quelle di una Constitution Class, e il fatto che la bolla curvatura viene evidentemente creata verso l’alto e non verso il basso. Ma se vediamo la figura dell’astronave dall’alto è difficile riconoscere quale sia una NX-Class e quale un’Akira-Class. Un design, insomma, assolutamente non possibile, almeno per l’epoca, secondo tutte le fonti ufficiali a nostra disposizione!
Perché, dunque, chiamarla Enterprise, quando non poteva assolutamente chiamarsi così? Perché, dunque, darle una forma tanto avanzata come design tecnologico?
Le immagini di questa pagina spiegheranno meglio il mio punto di vista (e di certo non soltanto il mio) di mille altre possibili spiegazioni.

La trama e i personaggi
La Daedalus Class, più probabile forma delle vecchie astronavi terrestriSenza fornirvi ulteriori spoiler, per permettervi di vedere il telefilm e di godere dei suoi colpi di scena, mi limiterò a dire che la trama è ben fatta, e che i personaggi risultano subito molto forti e convincenti.
Mi è sembrato giusto che ci fossero delle differenze nell’attitudine dei protagonisti, rispetto alle più “illuminate” ere della Serie Originale o addirittura di TNG. Qui i personaggi usano parolacce (”harsh language”, come direbbero gli americani), come “asshole”, hanno un modo di fare molto più scazzato e aggressivo, vedono con sufficienza le differenze sociali e culturali con le altre culture… Tutte reazioni perfettamente in linea con il periodo in cui la serie è ambientata e sicuramente realistiche e verosimili per persone che stanno appena cominciando la loro multietnica avventura in un universo sconosciuto.
Anche la sigla iniziale mostra volutamente una differenza sostanziale rispetto alle altre serie: invece del solito brano di musica classica a cui ci siamo abituati, e delle immagini delle astronavi che viaggiano nello spazio profondo, qui abbiamo una canzone rock melodica (”Faith of the Heart” cantata da Russell Watson) e immagini di un lontano passato che si avvicina sempre di più al presente, mostrando le conquiste del genere umano nell’esplorazione del pianeta e dello spazio, con tutte le navi che hanno portato il nome “Enterprise” prima della NX-01 (il veliero inglese, la portaerei nucleare americana, lo shuttle della NASA).
Tre immagini che mostrano bene le incongruenze nell'aspetto dei KlingonUn modo per dire all’audience, fin da subito: “Sì, questo è Star Trek, però forse non è esattamente quello che vi aspettavate”. E devo dire che è stata una sorpresa gradita. Se non fosse, infatti, per i terrificanti errori di continuity rispetto al background ufficiale della saga, non avrei nulla da ridire su questo “pilot”.
Il capitano è un simpatico duro “strong jawed” e ha una formazione tecnica, il primo ufficiale è molto “umano” (in certi momenti sembra un po’ il caro vecchio “Bones”)… Poi abbiamo una giovane giapponese esperta in lingue e un guardiamarina di colore che ha vissuto su alcune colonie spaziali e che sembra saperne quasi di più dei suoi superiori. Per non parlare dell’osservatrice Vulcaniana (la sexyssima Jolene Blalock), mandata sull’astronave per ordine del governo di Vulcano, per assistere questi “bambini” umani che si vogliono a tutti i costi lanciare in missioni nello spazio profondo. Naturalmente, diventerà il prototipo dell’Ufficiale Scientifico, ruolo che poi verrà ricoperto da personaggi come Spock, Valeris o Tuvok.

Conclusioni
Il consiglio del sottoscritto è: comprate le VHS in lingua originale e seguite questa serie (o guardatele in TV se riuscite a beccarle su qualche canale satellitare).
Se, come me, le differenze e le contraddizioni narrative vi danno fastidio, cercate di considerarla un “what if”, una serie di Star Trek ambientata in una dimensione parallela. Anzi, ora che ci penso: se si trattasse non dell’ascesa della Flotta Stellare così come noi la conosciamo, ma dell’Impero Terrestre del “Mirror Universe”, questo non soltanto metterebbe a posto le cose con la continuità (non abbiamo timeline ufficiale dell’universo speculare che abbiamo imparato a conoscere in TOS e in DS9), ma potrebbe rivelarsi un eccezionale colpo di scena durante le puntate finali della settima (presumibilmente) stagione. Il mio giudizio complessivo è molto positivo, e non vedo l’ora di vedere… come andrà a iniziare!

Posted in Recensioni Televisive

Scheda

Titolo: Pilot di Enterprise: Broken Bow
Regia: James L. Conway
Cast: Scott Bakula, John Billingsley, Jolene Blalock...
Soggetto: 75%
Sceneggiatura: 80%
Divertimento: 85%
Complessivo: 80%
 

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