Il Creazionismo

March 21st, 2006 by abietto

Anche l’analogia con un orologio trovato sulla spiaggia, in effetti, non regge affatto. Come è stato scritto già in altri siti e libri, ci sono delle differenze sostanziali tra il fossile di un animale e un vecchio orologio arrugginito, ad esempio il fatto che un orologio è costituito da una serie di elementi pre-esistenti che sono stati modificati e manipolati, laddove il fossile (o un animale vivo) è costituito da “elementi” di base (carne, pelo, sangue). Inoltre, la stessa argomentazione creazionista può facilmente essere ritorta contro il creazionismo stesso: se continuando a camminare sulla stessa spiaggia, dopo aver trovato un orologio, mi capitasse di vedere una vecchia lavatrice rotta e poi, ancora, il relitto di una piccola nave, cosa sarebbe più logico pensare? Che esiste un unico creatore di tutti questi oggetti o che, come è ovvio, ci sono stati diversi creatori specializzati ognuno dei quali ha creato solo uno di essi? Allora perché mai vedendo cose tanto differenti tra loro come un muschio, un essere umano, un salice piangente o (addirittura) una costellazione e una montagna, dovremmo pensare a un unico creatore? Non solo, ma anche le specifiche parti che compongono il solo orologio, molto probabilmente, sono state create da persone diverse. I politeisti e i neo-pagani hanno più volte fatto notare che la deduzione più logica sarebbe senza dubbio l’esistenza di molte divinità che hanno collaborato alla creazione del corpo umano, non di un unico dio creatore. Voltaire, analizzando il famoso esempio dell’orologio, inoltre, fa notare come ci sia un salto logico notevole. Ammettendo di raggiungere la conclusione che un essere più potente e saggio di noi abbia creato i meccanismi del corpo umano, questo non significa affatto, come conseguenza logica, che debba anche aver creato dal nulla le parti componenti di tali meccanismi (così come un orologiaio non crea dal nulla il ferro, la plastica, la sabbia da cui deriva il vetro, e così via), né è logico supporre che tale creatore sia eterno, onnisciente, eccetera. Riguardo poi all’esempio del pipistrello, non è nemmeno il caso di rispondere dato che, come è facile notare analizzando il ragionamento con un minimo di attenzione, si tratta di una falsa argomentazione: tutti gli esseri viventi emettono certi suoni od odori, e tutti gli esseri viventi hanno la capacità di percepire la stessa gamma di suoni e odori emessi: questo è alla base della comunicazione e può essere facilmente spiegato con meccanismi simili a quelli esposti per l’esempio del “mezzo occhio”.L’ultima argomentazione elencata all’inizio di questo articolo riguarda l’incapacità degli scienziati stessi di giungere a un accordo sulla spiegazione di determinati fenomeni relativi all’evoluzione delle specie. I creazionisti tentano, in questo caso, di far apparire il punto di forza più importante del metodo scientifico come, al contrario, un difetto, un punto debole. Il metodo scientifico, infatti, non si propone affatto di cercare verità assolute, bensì di porre dubbi sempre più vasti e approfonditi e di creare dei modelli di spiegazione approssimativi che descrivano i fenomeni naturali. In parole povere, il fatto che ci siano diverse teorie che tentano di spiegare certi meccanismi specifici del processo evolutivo è il segno distintivo del fatto che la ricerca scientifica è in salute e funziona bene. Bisogna sempre ricordarsi che l’alternativa alla sperimentazione, alla formulazione di modelli e di ipotesi e alla modifica, attraverso l’osservazione e la raccolta di dati sperimentali, dei modelli precedenti o, addirittura, la sostituzione completa di un modello, non può essere che la dichiarazione di verità dogmatiche. Naturalmente, anch’esse non sono nient’altro che modelli di spiegazione della realtà, caratterizzate da un alto grado di illogicità, credenze superstiziose e semplicistiche, arbitrarietà e ricorsività (”l’uomo è troppo incredibile perché non sia stato creato da dio, quindi dio esiste e dio ha creato l’uomo”). Come già detto, la differenza sostanziale sta nel fatto che la scienza (la buona scienza, che rispetta i crismi del suo stesso paradigma) non ha per principio la presunzione di “dire la verità”, ma piuttosto di avanzare modelli sempre più complessi e approssimati alla realtà osservabile e verificabile.
Stephen J. Gould - copyright by Terrence McCarthy 2002 The New York TimesMolti creazionisti hanno usato un particolare modello evoluzionistico ideato dal sopracitato Stephen J. Gould (scomparso, ahimé, nel 2002), e cioè il modello di “equilibrio puntuale”, per corroborare le proprie pseudo-tesi. Inutile dire che il pensiero di Gould (che pure è visto molto criticamente da molti altri evoluzionisti neo-darwinisti) è stato distorto e deviato sistematicamente e che il ricercatore ha passato gran parte della sua vita a pubblicare smentite e spiegazioni di tale modello, facendo della lotta al creazionismo negli USA una propria bandiera.
In definitiva, lo pseudo-modello del “design intelligente” non sta in piedi perché parte da presupposti falsi e presentati tendenziosamente e prosegue compiendo salti logici ingiustificati per giungere a una conclusione preconcetta e pregiudiziale. Il “design” degli esseri viventi non solo non è perfetto, ma in molti casi risulta persino disastroso perché incapace di adattarsi alle condizioni ambientali (eventualità che porta all’estinzione delle specie). Ma anche senza arrivare a questi estremi, la semplice osservazione del tanto decantato “occhio” dei vertebrati porta a conclusioni ben diverse: le cellule nervose che collegano le cellule sensibili alla luce al cervello si trovano di fronte a queste ultime, e quindi bloccano parzialmente le radiazioni luminose creando un punto cieco. E che dire dell’appendice, che non serve proprio a nulla, ma sembra avere l’unico scopo di rischiare di infiammarsi provocando grandi dolori e, nei casi peggiori, costringendoci a un intervento chirurgico? E del fatto che l’uretra passi attraverso la prostata, nel maschio umano, con le conseguenze che molti uomini di età avanzata conoscono? E la faringe che viene utilizzata sia per respirare che per ingerire cibo, con il rischio ben concreto di soffocamento? Un designer intelligente avrebbe saputo senz’altro fare di meglio, ed ecco perché gli evoluzionisti hanno (provocatoriamente) proposto il modello di “design stupido”, che è molto più descrittivo della realtà.

Ma perché mai i creazionisti dovrebbero cercare di spodestare Darwin e mettersi a insegnare, di fatto, le proprie teorie durante le ore di Scienze? Perché l’ora di Religione non è sufficiente? Non è difficile rispondere a queste domande, soprattutto se si parte dal presupposto che le prime teorie creazioniste sono vecchie quasi quanto l’evoluzionismo e sono state una diretta risposta dei credenti al modello di Darwin. Il fatto è che “la mano sulla culla è la mano che governa il mondo”… E chi ha il controllo sulla formazione scientifica e critica delle nuove generazioni, ha modo di influenzare e controllare questi individui in futuro grazie a un indottrinamento estremamente pervasivo che parte dalla culla e arriva (letteralmente) alla tomba. Oltre a questo aspetto di mero controllo, naturalmente, c’è da dire che l’insegnamento è un business molto importante e remunerativo (soprattutto nelle scuole private, e non dimentichiamoci che in America le scuole private sono molto più diffuse e seguite che non in Italia). Inoltre, non è necessario controllare direttamente le credenze delle persone, è sufficiente mettere una pulce nell’orecchio, instillare il dubbio di una (im)possibile alternativa. In questo modo certi ragionamenti, del tutto illogici, verranno ripetuti all’infinito e il grande lavoro di public relation verrà condotto in perfetta buona fede da chi ha sentito queste cose fin dai primi anni delle elementari. E un pubblico influenzato anche soltanto a un livello generico e superficiale è più probabile che trovi ragionevoli certe richieste, anche economiche, o che non faccia domande che potrebbero risultare imbarazzanti. Alla fine è tutto molto squallido e banale: la fede è da sempre uno dei business più remunerativi (come scrisse un certo Ron Hubbard alla fine degli anni quaranta: “Scrivere per un penny a parola è ridicolo. Se un uomo davvero desiderasse guadagnare un milione di dollari, il modo migliore sarebbe fondare la propria religione”).
Secondo alcuni tra i più recenti sondaggi, dei 5.840.000.000 di persone presenti sul pianeta, quasi due miliardi si dicono “cristiani” (appartenenti alle più svariate chiese e tradizioni. Da notare che nelle raccolte di dati per “cristiani” si intendono le persone che sono state battezzate, a prescindere dal fatto che siano praticanti o meno o che, persino, successivamente si siano dichiarate non credenti). Il problema è che un miliardo sono “atei”. Più di una persona su sei, su questo pianeta, non crede nell’esistenza di nessun dio o di nulla di trascendente la natura. Una persona per ogni due cristiani. E questo numero aumenta ogni anno. Le chiese istituzionalizzate si sentono minacciate dal progresso della scienza e del libero pensiero razionale (cosa che hanno, tradizionalmente, sempre osteggiato, criminalizzato e ridicolizzato in ogni modo possibile e immaginabile), perché si rendono conto che sul lungo periodo, potrebbero perdere un affare di milardi e miliardi di dollari all’anno. Ecco che un’operazione come quella della pseudo-teoria creazionista assume immediatamente un significato molto concreto e logico. Riempi la testa dei bambini con sciocche superstizioni medievali e confondili raccontando l’Antico Testamento insieme a Darwin: poni un argine a questo fenomeno dilagante in modo da riportare le pecorelle smarrite in seno alle varie organizzazioni e far sì che possano darti l’otto per mille, donazioni in Chiesa, finanziamenti e quant’altro. Se un decimo dei soldi che ogni anno vengono raccolti dalle Chiese venisse divulgato per la ricerca scientifica, probabilmente i grandi spauracchi del ventunesimo secolo (come il cancro e l’AIDS) sarebbero stati completamente debellati nel ventesimo.

In conclusione, non esiste nessun “design intelligente”, almeno per chiunque abbia gli occhi (o persino i “mezzi-occhi”) per guardare, anzi, l’evoluzionismo ha visto, negli ultimi decenni, conferme sempre più numerose e importanti, nonché la raccolta di una mole di dati impressionante. Lo sviluppo del dibattito a livello internazionale (anche grazie a Internet) e la divulgazione sempre più capillare dei principi scientifici, nonché l’acquisizione delle nuove tecnologie, nonostante gli attacchi dei creazionisti, ha portato a un radicamento e a una solidità del pensiero darwinista mai raggiunti prima. Un consiglio: una domenica ogni tanto, magari, invece che andare a messa, fatevi un giro al Museo di Scienze Naturali della vostra città. Oppure andate a fare un picnic in montagna. Gli antichi Celti dicevano che se dio esiste va ammirato e adorato nelle cattedrali che lui stesso ha costruito: le foreste, le rupi, le sorgenti… E non nelle cattedrali di pietra e legno morto costruite dall’uomo, in cui ciò che si adora veramente è l’uomo stesso e la sua presunzione.
Io sono ateo, ma mi è sempre sembrato un buon consiglio.

Link e approfondimenti
Il creazionismo in un articolo del Times Online
Un interessante sito neo-darwinista
Il sito da cui ho tratto l’immagine del “mezzo occhio”
EvoluShark
Un sito creazionista
Il creazionismo su Wikipedia
Il neo-darwinismo su Wikipedia
La teoria dell’orologiaio su Wikipedia
Il “design stupido” su Wikipedia
Stephen J. Gould su Wikipedia
Stephen J. Gould - Archivio non ufficiale
Evoluzione vs. Creazione

Posted in Articoli

Pages: 1 2

Leave a Comment

Please note: Comment moderation is enabled and may delay your comment. There is no need to resubmit your comment.

 
© 2000-2008 Abietti si Nasce Powered by Wordpress - ASN Theme by abietto based on the Minami theme.