Referendum?!

June 23rd, 2009 by Viviolas

Questo week-end appena trascorso c’era in programma il voto per il Referendum sulla legge elettorale.
Il risultato, già ben noto, è un bellissimo “nulla di fatto”, poiché l’affluenza alle urne per questo importante “strumento del popolo” ha raggiunto a stento il 24%, dove il quorum da raggiungere perché il risultato sia valido è il solito 51%.
Ora… al di là di cosa sarebbe risultato se quel quorum fosse stato raggiunto, il fatto secondo me oggettivo e lampante è che agli italiani non gliene frega un beato cazzo di niente dei loro interessi, salvo quelli più immediati e individualisti relativi al proprio misero “orticello” per il quale son capaci di uscir di casa con lo schioppo in mano, e se ne fottono bellamente di fare uso di uno strumento che forse più di altri dà loro il potere di dire come la pensano in modo forte e chiaro.
Inutile considerare che più del 90% di quel 24% avesse votato “SI’”. Completamente inutile quando nemmeno 1/4 degli aventi diritto al voto ne hanno fatto uso, di questo diritto.
(Attenzione: non sto parteggiando per l’una o l’altra risposta. La mia è una considerazione assolutamente generale, super partes)

Se da un lato tutt’ora non mi spiego proprio bene il perché questo Referendum sia stato organizzato in una giornata diversa da quella delle appena precedenti elezioni, cosa che sarebbe stata certamente più pratica ed economica visto che poi di soldi in questo periodo non è che ce ne siano in giro tanti, dall’altro prendo atto anche del fatto che i miei compatrioti accettano ed assecondano lo sperpero di denaro pubblico - cioè anche il LORO che tanto si lamentano di pagare con le tasse - poiché un Referendum fallito equivale ad una spesa perfettamente inutile. E non si sta parlando di una manciata di Euro che magari avanzavano da una cresta sulla spesa…
Il vero risultato di questo referendum, secondo me, è il fatto che il 76% degli italiani è gente ormai completamente alienata, tragicamente individualista, non riesce a pensare che ha tutto un mondo attorno e che *forse* può fare qualcosa per migliorarlo e che in tutto questo giuoca anche la politica a cui assistiamo oggi, che è una vera tristezza (per non dir di peggio).
E c’è pure qualcuno che dice che “dobbiamo riappassionare gli italiani alla politica”.
Avanti così l’unica strada è ritrovarci con un dittatore, che tra l’altro non potremo nemmeno lamentarci di non esserci meritati. (per non dire che lo stiamo proprio chiedendo ad alta voce…)

Un sincero GRAZIE a tutti per avermi fatto perdere 15 minuti della mia vita a fare il gioppino illuso in cabina elettorale.

Posted in Attualità

9 Responses

  1. gawain

    Caro Viviolas,
    sottoscrivo quasi del tutto. C’è da dire, ad onor del vero, che una cosa è sottoporre quesiti che hanno a che fare con l’orientamento etico di una legge (o un insieme di leggi), una cosa è sottoporre tre quesiti di ingegneria costituzionale. Di un tecnicismo imbarazzante, se ricordi le schede.
    Infine, anche il non voto, piaccia o no, può essere una posizione politica.
    Poi, io sono andato.
    Ciau

  2. abietto

    “giUoca”??????

  3. Viviolas

    @gawain: tutto vero, son d’accordo. Ma non col fatto che anche il non voto possa essere una posizione politica.
    Una posizione politica è tale se vai e dici la tua, che sia SI’ o che sia NO, lo dici. Altrimenti NON E’ una posizione.
    In Italia si perde tanto tempo a lamentarsi di tutto e di tutti, dall’allenatore della propria squadra al politico di turno che ha fatto questo o quello, ma quando c’è l’opportunità di passare ai fatti e finirla per un momento di lamentarsi inutilmente, i 3/4 di questi lamentoni spariscono chissà dove!
    Il primo che si lamenta di qualche politico, che sia il solito Berlusconi o che sia chiunque altro, gli caccio due dita negli occhi. Ho il 76% di probabilità di avere ragione.
    Questione di principio, la mia.

    @Abietto: Giuoca. La mia maestra alle elementari così me lo insegnò, ed io così ne faccio uso. Desueto, lo so, ma con un suo fascino.

  4. abietto

    Comunque, non metto in dubbio il tuo discorso e fondamentalmente la penso come te. Ma c’è una piccola percentuale di persone (di cui mi pregio di far parte) che a votare non ci va non perché sia il brontolone qualunquista o l’individualista convinto, ma perché ritiene di affermare la propria posizione proprio in quel modo. Se vuoi, di persona, avremo modo di discuterne più a fondo. Inoltre, ha ragione Gawain quando dice che questo referendum era poco comprensibile. Io stesso ho provato a leggere qualcosa al riguardo, ma è difficile avere un’opinione se non capisci di preciso quali sono le alternative. Ad altri referendum sono andato a votare, anche quando (come è accaduto questa volta) non si è raggiunto il quorum.

  5. oracolo dell'ovest

    Mi si consenta di non entrare direttamente nel merito o mi perderei a parlare di rane, di Re Travicelli (o Mortadelle) e Re Serpenti (o Biscioni) ecc. Solo un appunto per l’Abietto: ci si scorda spesso che esiste un altro modo per esprimere il proprio dissenso generale nei confronti del Palazzo, un modo assai meno ambiguo dell’astensione dal voto: l’annullamento del voto stesso. Provate ad immaginare che i media debbano registrare che il 51% degli Italiani non è andato al mare, ma si è recato alle urne per tracciare la sua brava crocetta su tutti i simboli in scheda… allora non basterebbe alla partitocrazia parlare di disaffezione… e fottersene: ci si dovrebbe interrogare su un nuovo fenomeno di impegno politico CONTRO. Ho deciso: scendo in campo, fondo il Partito della Scheda Bianca il cui programma consiste nell’inviare in Parlamento sabotatori e cabarettisti. Mi consenta….

  6. Viviolas

    Posto che, ribadisco, il mio è un discorso di principio e non intendo promuovere l’una o l’altra posizione, credo che potremmo discuterne all’infinito senza che io riesca a spostarmi di un micron dalla mia idea, così ben espressa ora dall’Oracolo dell’Ovest.

    Il voto è un DIRITTO, ma anche un DOVERE verso sè stessi e verso il resto degli italiani.
    Non andare a votare non significa “esprimere una propria posizione” in un modo diciamo particolare, bensì significa NON ESISTERE.

    Non si esprime proprio nessuna posizione non andando.
    Ad un Referendum si ha la possibilità di mettere tre voti: un SI’, un NO, od una “scheda nulla”.
    Così facendo ciò che è nullo è addirittura l’individuo, non il voto.

    Ed infatti poi i partiti, giustamente, se ne fottono della gente.

    Ed eccoci qua…

  7. abietto

    Il discorso si fa lungo e complesso, ed è più facile di persone che su internet. Diciamo che dipende dal contesto in cui si ragiona e da cosa si ritiene valido e cosa no. Ad altri luoghi e ad altre birre.

  8. Viviolas

    Certo. Volentieri.
    Non pensi però che introdurre troppe variabili, o “sfumature”, in questo agomento non faccia altro che farci del male?
    Voglio dire: d’accordo che dipende da tante cose, tutte magari perfettamente motivate, e al punto in cui siamo ce ne sono millemila da considerare… ma, quindi, proprio per questo non conviene attenersi a ciò che c’è ora di concreto e pensare alle “sfumature” in un secondo momento?
    Altrimenti è esattamente come ora, coi partiti che non si sa più da che parte tirano e la gente, me in prima fila, che non sa più che pesci pigliare perchè trova che abbian ragione tutti e nessuno nello stesso tempo.
    Preferisco allora, quando ce n’è la possibilità, avere le cose ben nette e distinte e muovermi su quella base.
    - semplificare -
    Se non altro è inequivocabile ciò che ne risulta.
    Poi via con lo step successivo, ma uno intanto lo si è fatto.

  9. Val

    …uhm… a me borbotta lo stomaco solo al pensiero di esprimere ciò che penso, tanto sono arrabbiata.
    Quindi non lo esprimo, eppoi lo ha già scritto l’Oracolo.
    Meglio così.

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